Виктор Некрасов (Viktor Nekrasov) è uno scrittore dalla parabola piuttosto sfortunata.
Soldato, dopo aver partecipato alla difesa di Сталинград (Stalingrado) scrisse la sua prima opera, “В окопах Сталинграда” (“Nelle trincee di Stalingrado”), che lo portò sulle gloriose vette della letteratura sovietica. Divenne una sorta di ambasciatore della letteratura russa, ed in questo ruolo visitò l’Italia e la Francia negli anni ’60.
Di ritorno da quei viaggi, pubblicò le sue impressioni, che oggi sono raccolte nella prima parte di questo bel volumetto, “Праздник, который всегда и со мной” (“Una festa, che è sempre con me”), il cui titolo si ispira a “Festa mobile” di un altro soldato-scrittore, Hemingway.
Nonostante i suoi articoli fossero tutt’altro che privi di critiche per l’occidente, l’entusiasmo per le bellezze viste e le esperienze vissute ne traspariva troppo evidentemente. Il giornalista Мэлор Стуруа (Melor Sturua) volle insegnargli una bella lezione, e scrisse un articolo sarcastico dal titolo “Турист с тросточкой” (“Il turista col bastone da passeggio”) in cui lo accusò di низкопоклонство перед Западом (prostrazione davanti all’occidente).
Da lì iniziarono tutti i suoi problemi. Nel corso degli anni le pressioni divennero insostenibili, e nel 1974 Некрасов partì alla volta di Parigi, e non tornò mai più. Questa vita in esilio viene raccontata nella seconda parte di “Праздник, который всегда и со мной”, inevitabilmente molto più amara e malinconica.
[…] uno scrittore sovietico e russo, autore di diversi romanzi appartenenti al genere letterario della лейтенантская проза (prosa dei luogotenenti). Con questa locuzione si indica in lingua russa quel filone letterario in cui gli allora giovani […]