Лаврентий Берия: la verità (o no?)

Nel corso delle ultime settimane, ogni domenica sera il Первый канал (Primo canale della tv nazionale russa) sta trasmettendo “Страна Советов – Забытые вожди” (Lo stato dei Soviet – Condottieri dimenticati), una serie di documentari storici dedicati a personalità di spicco dell’Unione Sovietica, i cui nomi sono conosciuti ma la cui storia non lo è altrettanto.

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Si tratta di un документально-исторический цикл (ciclo di documentari storici) girato solo l’anno scorso, finanziato dal Министерство культуры Российской Федерации (Ministero della cultura della Federazione Russa) e destinato a fare discutere. In particolare, potrebbe essere fonte di controversie la doppia puntata dedicata a Лаврентий Берия (Lavrentiy Beria): nel documentario si raccontano infatti tutti i suoi successi come dirigente politico, prima nel Caucaso e poi su tutto il territorio dell’Unione Sovietica, e si oltrepassa la narrativa kruscheviana secondo la quale Берия era non solo il principale responsabile delle purghe staliniane (a cui in realtà mise freno) ma anche un violentatore ed assassino di giovani donne (accuse mai provate). Revisionismo o giusta riabilitazione? Propaganda sciovinista o informazione?

Il documentario, di cui vi forniamo sia il link originale che un link su youtube (comunque da aprire in altra finestra), è in ogni caso estremamente interessante e di eccellente fattura. È consigliato non solo a chi è appassionato di storia, ma anche a chi vuole esercitare la comprensione del russo parlato: la narrazione è molto chiara, con voci misurate e pronunce senza accenti. Vedere questo, e gli altri film di questa serie, è senz’altro un ottimo esercizio per chi già capisce il russo ma ha difficoltà a seguire i film o i notiziari.

http://www.1tv.ru/doc/pro-istoriyu/strana-sovetov-zabytye-vozhdi-lavrentiy-beriya-dokumentalno-istoricheskiy-cikl

Buona visione!

Ташкент e la lingua russa

Ташкент (Tashkent) è la capitale dell’Узбекистан (Uzbekistan), un tempo parte dell’Impero Russo prima e dell’Unione Sovietica poi, ma oggi nazione indipendente.

Ташкент ha oltre 2 milioni di abitanti, di cui circa il 20% sono di etnia russa. A prima vista può sembrare una città sovietica, con i familiari edifici e parchi sovietici, anche se rimangono alcuni edifici di epoca precedente salvatisi dal terremoto del 1966, tra cui ad esempio la Медресе Кукельдаш (Madrasa Kukeldash, qui sotto in foto), costruita nel XVI° secolo come scuola coranica e poi utilizzata come caravanserraglio e come museo in epoca sovietica, oltre a varie chiese ortodosse per la popolazione russa (sempre in foto potete vedere  più sotto l’ottocentesca Успенский собор – Cattedrale dell’Assunzione).

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A Ташкент la diffusione e l’uso della lingua russa, però, si spingono ben oltre il 20% di popolazione russa: come in altri paesi che erano parte dell’Impero Russo prima e dell’Unione Sovietica poi, in Узбекистан la lingua russa è lingua franca, che viene utilizzata per comunicare al di fuori del proprio gruppo etnico specialmente nelle città. Questo è ancora più vero a Ташкент, dove il russo prevale e viene utilizzato praticamente ovunque al di fuori delle sedi ufficiali. Le insegne e i cartelli sono in russo, i menù nei ristoranti sono in russo e se avete bisogno di indicazioni, potete chiederle in russo.

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Speriamo con questo di avervi dato un’altra ragione per studiare ed apprendere il russo: non si parla solo in Russia, e può essere estremamente utile essere in grado di comprenderlo in molti altri paesi che furono un tempo in orbita russa.

E allora buon viaggio, ma prima… Buon apprendimento!

L’estate dei пионеры nel 1964

Добро пожаловать, или Посторонним вход воспрещён (Benvenuti, o Vietato l’ingresso agli estranei) è una кинокомедия (commedia cinematografica) del 1964, in cui a farla da padrone sono i bambini.

La trama si svolge infatti in un пионерский лагерь (campo per pionieri), l’equivalente sovietico delle nostre colonie estive. I пионеры (pionieri) erano un’organizzazione educativa e associativa per bambini sovietici, che aveva finalità patriottiche e culturali ed a tal fine organizzava attività di vario genere, tra cui appunto questi soggiorni estivi.

Questa кинокомедия è ancora oggi molto famosa in Russia ed in tutti i paesi dell’ex Unione Sovietica, per il suo umorismo scanzonato e per la sua satira non solo dell’organizzazione dei пионеры ma di tutta la società di allora. Ne consigliamo la visione anche perché, trattandosi di un film per bambini, ha un lessico semplice e dialoghi che si possono seguire facilmente. Oltretutto sono disponibili anche dei sottotitoli in inglese, quindi la visione del film è un ottimo esercizio per tutti coloro che vogliano migliorare la loro comprensione della lingua russa parlata.

Per vedere il film, dovete aprire il collegamento in una nuova finestra.

Buona visione!

Живите в радости, commedia del ’79

Живите в радости (Vivete felici) è un piccolo capolavoro della commedia in lingua russa, opera del poco conosciuto (e poco attivo) Леонид Миллионщиков (Leonid Millionshikov), in veste non solo di режиссёр (regista) ma anche di сценарист (sceneggiatore).

Racconta uno spaccato di vita provinciale, dato che è ambientato in un колхоз (коллективное хозяйство – cooperativa agricola o più letteralmente proprietà collettiva) nella provincia russa, in cui vivono tutti i personaggi principali: l’inventore Митяй Пряжкин (Mityay Pryazhkin), interpretato da Леонид Куравлёв (Leonid Kuravlyov), il suo consigliere дед Афоня (Nonno Afonya) e le rispettive mogli, e tutti gli altri abitanti del колхоз, Дубровка (Dubrovka).

Пряжкин ha a cuore la sorte di tutta Дубровка, e passa giorno e notte riparando la ferraglia degli altri abitanti e cercando di inventarsi qualsiasi tipo di apparato che possa migliorare la vita nel колхоз. Il film riesce a trasmettere perfettamente tanto la tranquillità della vita in campagna quanto le complessità della burocrazia cittadina (Пряжкин viene inviato a Тверь – Tver’ – per cercare di ottenere il noleggio dei macchinari necessari a costruire un ponte sul fiume).

È un film dai dialoghi semplici, ottimo per chi volesse esercitare la sua comprensione del russo parlato, anche in considerazione degli accenti campagnoli di alcuni dei personaggi (su tutti дед Афоня) che vi permetteranno di migliorare la vostra capacità di capire i vostri interlocutori di lingua russa a prescindere dalla loro provenienza. Ma soprattutto lo consigliamo a chi volesse immergersi nell’atmosfera brezhneviana di cui in tanti oggi hanno nostalgia.

Per vedere il film, aprite il link in un’altra finestra.

Buona visione!

Ian Berry e Одесса a inizio anni ’80

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Vi abbiamo già scritto più volte di Одесса (Odessa), la città fondata dall’imperatrice russa Екатерина II (Caterina Seconda) nel 1794 sulle sponde del Черное море (Mar Nero), oggi una delle più grandi città dell’Ucraina in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.

È una città che, nella sua storia, è sempre stata uno dei cuori artistici dell’Impero Russo prima, e dell’Unione Sovietica poi: Одесса è letteraturaОдесса è cinema. Одесса è senz’altro la città di lingua russa più famosa ed importante al di fuori della Russia, e questo non solo grazie al suo porto e alla sua posizione strategica, ma anche grazie alla sua unica atmosfera.

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Il fotografo britannico Ian Berry visitò Одесса nel 1982, proprio alla fine di quell’era brezhneviana (che prende il nome da Леонид Брежнев – Leonid Brezhnev) a cui oggi in parecchi scottati dai лихие девяностые (i selvaggi anni novanta) guardano con nostalgia.

Potete trovare le sue foto a questo link:

https://www.slavorum.org/nostalgic-ukrainian-photos-set-in-soviet-era-odessa-by-ian-berry/

Vi consigliamo di guardarle con attenzione, dato che permettono di comprendere almeno un po’ di quello che Одесса era e in certa misura continua ad essere. E se queste foto dovessero ispirarvi a visitarla… fatelo! Troverete una città un po’ malandata, ma ancora altrettanto affascinante. Specialmente nel corso dell’estate, che appunto sta per iniziare!

Una chiesa particolare a Саратов

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Саратов (Saratov) è una grossa città del centro-sud della Россия (Russia), che sorge sulla riva destra del Волга (Volga) a meno di 400 km dalla città di Волгоград (Volgograd).

Anche se Саратов ha una storia multicentenaria (venne fondata nel XVII° secolo) e può vantare alcuni edifici di indubbio interesse storico, il monumento indubbiamente più particolare è la singolare церковь (chiesa) Утоли моя печали (Allevia i miei dolori) che venne costruita a inizio XX° secolo su progetto dell’architetto modernista russo Пётр Зыбин (Pyotr Zybin).

Questa церковь, dedicata all’omonima icona della Madonna, è come potete vedere dalle immagini un fiorire di decorazioni di ogni genere, che la rendono unica nel panorama delle chiese russe: pur utilizzando le forme della tradizione ortodossa, infatti, l’abbinamento delle stesse è inusuale, specie dal punto di vista dell’accostamento dei colori.

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Come ha fatto a superare indenne l’era sovietica e a conservarsi fino ai nostri giorni? Una церковь così recente, per definizione di poco interesse storico e posizionata in pieno centro, era evidentemente a rischio demolizione. Ma la sua forma raccolta e il suo sviluppo verticale la rendevano perfetta a fini di divulgazione scientifica: a partire dal 1948 venne infatti utilizzata come планетарий (planetario), installandovi una cupola del diametro di 6 metri.

Se vi doveste trovare a Саратов, non potete mancare di visitarla e di ammirare le sue cupole variopinte dalla antistante улица Волжская (via del Volga)!