Ильф и Петров e le 12 sedie

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Vi abbiamo già presentato una versione cinematografica di Двенадцать стульев (Le dodici sedie), che vi consigliamo assolutamente di vedere. Oggi però vogliamo parlarvi degli autori di questo capolavoro umoristico.

Илья Ильф (Il’ya Il’f) e Евгений Петров (Evgeniy Petrov) iniziarono a scrivere questo роман (romanzo) a quattro mani nell’estate del 1927, quando il già affermato Валентин Катаев (Valentin Katayev) scherzando disse a Ильф e Петров che avrebbe voluto essere il Dumas padre della letteratura sovietica, e che aveva bisogno di altri scrittori che sviluppassero le sue idee lasciando poi a lui solo il compito di rileggere e correggere. Fu lo stesso Катаев a suggerire a Ильф e Петров di scrivere un авантюрный роман (romanzo d’avventura) su dei soldi nascosti in una poltrona. Lui avrebbe poi letto e corretto il черновик (bozza).

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Ильф e Петров si dedicarono anima e corpo al progetto, e quando portarono il primo capitolo a Катаев questi disse loro che non avevano bisogno del suo aiuto e potevano continuare da soli, solo dovevano dedicarlo a lui e regalargli un portasigari d’oro con i soldi ricevuti dalla pubblicazione del роман.

Il risultato di questa collaborazione è forse il più famoso авантюрный роман in lingua russa dell’epoca, in cui i due scrittori odessiti hanno fuso un intreccio complesso e un umorismo leggero, scrivendo in un russo immediato e variopinto (specialmente quando a prendere la parola è Остап Бендер – Ostap Bender). Sono entrati nella cultura russa (e di lingua russa) non solo i personaggi di Двенадцать стульев, ma anche e soprattutto innumerevoli цитата (citazioni) che sono ormai di uso comune. Su tutte, come non ricordare “А может тебе ещё дать ключ от квартиры, где деньги лежат?” (“Magari vuoi anche le chiavi dell’appartamento dove ci sono i soldi?”), che Остап Бендер pronuncia nel primo capitolo e ripete più volte nel corso del роман.

Consigliamo la lettura di questo divertentissimo роман a tutti coloro che vogliono esercitare la loro comprensione del russo scritto: le frasi sono generalmente piuttosto brevi, ed il lessico utilizzato per quanto non semplicissimo non ostacola la comprensione dell’intreccio.

Buona lettura!

Борис Пайчадзе, il più grande calciatore georgiano

Борис Пайчадзе (Boris Paichadze) nacque nel 1915 in un piccolo paese della Грузия (Georgia), allora parte della Российская империя (Impero russo).

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La sua abilità col pallone tra i piedi nel ruolo di нападающий (attaccante) lo fece arrivare a giocare per la Динамо Тбилиси (Dinamo Tbilisi), dove lo portò il temutissimo Лаврентий Берия (Lavrentiy Beria), ex-giocatore e grandissimo tifoso della stessa squadra, ed allora Первый секретарь (Primo Segretario, e quindi plenipotenziario) del partito in Грузия. Il suo trasferimento dal Поти (Poti), piccola squadra di provincia, venne ordinato da Берия nel 1936, prima dell’inizio del primo campionato di calcio dell’Unione Sovietica, in cui Берия voleva vedere trionfare la sua Динамо Тбилиси (non ci riuscì mai: venne condannato a morte ben prima che la Динамо Тбилиси vincesse il suo primo ed unico titolo nel 1964).

Oggi lo stadio della Динамо Тбилиси porta il suo nome.

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La sua storia, appassionante ed interessante, è meravigliosamente raccontata in questo articolo in lingua italiana su di lui:

http://www.uomonelpallone.it/boris-paichadze/

In lingua russa e per permettervi di esercitare la vostra comprensione del russo scritto, invece, vi riportiamo quest’altro articolo, che fornisce anche una raccolta di opinioni di giornalisti dell’epoca riguardo allo stile di gioco di Борис Пайчадзе:

http://www.peoples.ru/sport/football/paichadze/history.html

Buona lettura!

La солянка: una zuppa molto saporita

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La солянка (solyanka) è una zuppa tipica russa, che prevede un brodo molto saporito grazie all’aggiunta di ingredienti quali солёные огурцы (cetrioli sotto sale) e маслины (olive), oltre che diversi tipi di солено-копченые мясные изделия (prodotti di carne salata e affumicata).

Il nome che porta, солянка, è in realtà una deformazione di селянка (selyanka). Si tratta infatti di un piatto dalla tradizione ben più che centenaria, che veniva preparato dai cuochi dei signori e presentato come la zuppa del селянин (contadino). Il termine селянин però non si usa più, sostituito da крестьянин, e il nome originale di questa zuppa è andato modificandosi, sostituendo la prima vocale. C’è da dire che questa evoluzione della lingua russa è perfettamente ragionevole, dato che si tratta di un piatto generalmente ben salato (соль significa infatti sale)!

Ve ne proponiamo una ricetta in italiano, per permettere a tutti di gustarne anche senza imparare il russo o impegnarsi a tradurre la ricetta:

http://www.cookaround.com/ricetta/solyanka.html

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Buon appetito!