Vi abbiamo già presentato una versione cinematografica di Двенадцать стульев (Le dodici sedie), che vi consigliamo assolutamente di vedere. Oggi però vogliamo parlarvi degli autori di questo capolavoro umoristico.
Илья Ильф (Il’ya Il’f) e Евгений Петров (Evgeniy Petrov) iniziarono a scrivere questo роман (romanzo) a quattro mani nell’estate del 1927, quando il già affermato Валентин Катаев (Valentin Katayev) scherzando disse a Ильф e Петров che avrebbe voluto essere il Dumas padre della letteratura sovietica, e che aveva bisogno di altri scrittori che sviluppassero le sue idee lasciando poi a lui solo il compito di rileggere e correggere. Fu lo stesso Катаев a suggerire a Ильф e Петров di scrivere un авантюрный роман (romanzo d’avventura) su dei soldi nascosti in una poltrona. Lui avrebbe poi letto e corretto il черновик (bozza).
Ильф e Петров si dedicarono anima e corpo al progetto, e quando portarono il primo capitolo a Катаев questi disse loro che non avevano bisogno del suo aiuto e potevano continuare da soli, solo dovevano dedicarlo a lui e regalargli un portasigari d’oro con i soldi ricevuti dalla pubblicazione del роман.
Il risultato di questa collaborazione è forse il più famoso авантюрный роман in lingua russa dell’epoca, in cui i due scrittori odessiti hanno fuso un intreccio complesso e un umorismo leggero, scrivendo in un russo immediato e variopinto (specialmente quando a prendere la parola è Остап Бендер – Ostap Bender). Sono entrati nella cultura russa (e di lingua russa) non solo i personaggi di Двенадцать стульев, ma anche e soprattutto innumerevoli цитата (citazioni) che sono ormai di uso comune. Su tutte, come non ricordare “А может тебе ещё дать ключ от квартиры, где деньги лежат?” (“Magari vuoi anche le chiavi dell’appartamento dove ci sono i soldi?”), che Остап Бендер pronuncia nel primo capitolo e ripete più volte nel corso del роман.
Consigliamo la lettura di questo divertentissimo роман a tutti coloro che vogliono esercitare la loro comprensione del russo scritto: le frasi sono generalmente piuttosto brevi, ed il lessico utilizzato per quanto non semplicissimo non ostacola la comprensione dell’intreccio.
Buona lettura!