L’altro mausoleo di Ленин

Sebbene sia una delle città russe più popolose, Челябинск (Chelyabinsk) è molto lontana dai circuiti turistici e poco conosciuta. Si trova sul confine geologico tra Урал (Urali) e Сибирь (Siberia), ed è capitale della sua omonima область (regione) al confine con il Казахстан (Kazakistan).

Челябинск fu fondata nel 1736 come крепость (fortezza), e nel secolo successivo divenne il principale centro commerciale della zona degli Урал. La sua industria ricevette un forte impulso ai tempi dei primi piani quinquennali, ed in particolare nel corso della Seconda Guerra Mondiale quando vennero evacuate città e fabbriche nella parte occidentale dell’Unione Sovietica. In particolare, essendo uno dei maggiori centri sovietici prima e russi poi dell’industria bellica, Челябинск è anche nota come Танкоград (Tankograd).

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Челябинск è anche la sede di un secondo мавзолей (mausoleo) dedicato a Ленин (Lenin), ben diverso da quello che si trova sulla Красная площадь (piazza rossa). Questo мавзолей, dalle forme orientaleggianti e contenente un busto in bronzo dello stesso Ленин, venne costruito subito dopo la morte di Ленин: la prima pietra venne posata contemporaneamente alla sua cerimonia funebre, e il monumento venne completato nel giro di un anno nel 1925. Oltre che come monumento è servito da biblioteca pubblica e da tribuna in occasione di manifestazioni.

Il мавзолей si trova nel parco denominato Алое поле (campo scarlatto) in seguito alla repressione di una manifestazione dei lavoratori avvenuta nel corso della prima rivoluzione russa, nel 1905. Un’altra delle attrazioni di Алое поле, che potete vedere qui sotto, è la Александро-Невская церковь (Chiesa di Aleksandr-Nevskiy), costruita a inizio XX° secolo e dedicata al santo e condottiero di cui abbiamo già parlato.

Buona passeggiata!

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Александр Невский di Eisenstein

Vi abbiamo già proposto un film storico di Сергей Эйзенштейн (Sergey Eisenstein), in cui il ruolo di protagonista è interpretato dal magnifico Николай Черкасов (Nikolay Cherkasov), ed oggi ve ne proponiamo un altro ancora anteriore, uscito nel 1938.

Vi si raccontano le gesta di Александр Невский (Aleksandr Nevskiy), князь (principe) e святой (santo) russo che nel corso del XIII° secolo difese la Русь (Rus’), a quell’epoca sotto attacco da parte dei tartari e dei cavalieri teutonici. In particolare, in questo film si racconta la sua vittoria nel Ледовое побоище (battaglia del lago ghiacciato), epico scontro con i cavalieri dell’ordine livoniano avvenuto nel 1242 sul Чудское озеро (lago dei Ciudi, che oggi si trova al confine tra Russia ed Estonia).

Il film Александр Невский ebbe un enorme successo, per di più a più riprese: ad una prima uscita nelle sale del 1938 si sommò infatti una seconda, nel 1941, quando il film assunse anche un significato simbolico dato che era in corso l’invasione nazista ed il parallelo con i cavalieri teutonici era inevitabilmente molto sentito. Così sentito che, in occasione del 700° anniversario del Ледовое побоище, il film venne accompagnato da un плакат (manifesto) propagandistico con le parole di Александр Невский e di Иосиф Сталин (Iosif Stalin):

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Ve ne riportiamo il testo e la traduzione:

“Кто с мечом к нам войдёт, от меча и погибнет!” (“Chi marcia verso di noi con la spada, di spada perirà!”)

“Пусть вдохновляет вас в этой войне мужественный образ наших великих предков” (“Che vi ispiri in questa guerra l’immagine virile dei nostri grandi antenati.”)

Anche in questo caso, i dialoghi quasi teatrali, lenti e pronunciati chiaramente, rendono questo film di Эйзенштейн perfetto per chi sta esercitando la sua comprensione della lingua parlata. Ma non solo: è ovviamente consigliato a tutti coloro che hanno un interesse per la storia russa, ed essendo provvisto di sottotitoli in inglese può essere visto anche da chi non capisce il russo.

Buona visione!

 

L’armata a cavallo di Бабель

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Исаак Бабель (Isaak Babel’) è uno scrittore russo della prima metà del XX° secolo, noto soprattutto per il suo legame con la sua città natale Одесса (Odessa), raccontata in numerosi racconti, tra cui gli Одесские рассказы (Racconti di Odessa) di cui vi abbiamo già parlato (qui sopra potete vedere il suo monumento a Одесса).

Ma Бабель ha scritto anche di altro: Конармия (Armata a cavallo) viene presentata come сборник рассказов (selezione di racconti), ma è in realtà qualcosa di più simile a un romanzo. I racconti si basano infatti sulle note raccolte dallo stesso Бабель nel corso della гражданская война (guerra civile) a inizio anni ’20, alla quale partecipò nelle file della neonata красная армия (armata rossa) sul fronte polacco.

Più precisamente, Бабель entrò a far parte della 1-я Конная армия (Prima armata a cavallo -da cui il nome tanto della raccolta quanto del suo diario: Конармейский дневник – Diario di un soldato a cavallo) e combatté sul fronte occidentale. I racconti sono infatti ambientati nei territori della attuale Ucraina occidentale, allora parte della Polonia.

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I racconti di Бабель sono estremamente realistici, genuini e sinceri, e raccontano tutto l’orrore della guerra tanto per i soldati quanto per i civili. Vi si narrano atti di eroismo, ma anche esecuzioni sommarie più o meno giustificate e frizioni all’interno della stessa 1-я Конная армия. Sono soprattutto racconti estremamente umani, che traboccano compassione per commilitoni, civili ed anche soldati nemici, e ricordano molto da vicino lo spirito delle quasi contemporanee pagine dedicate alla Prima Guerra Mondiale da Louis-Ferdinand Céline in “Voyage au bout de la nuit”.

Sicuramente per questo, dato che i racconti non si limitavano certo a glorificare le gesta della 1-я Конная армия, fin dalla pubblicazione dei primi racconti nel 1923 Бабель venne duramente criticato. Si scomodò lo stesso Семён Будённый (Semyon Budyonniy), comandante della stessa, che in un articolo di commento ad uno dei primi racconti pubblicati lo apostrofò come дегенерат (degenerato). Senz’altro più condivisibile è però il punto di vista dello scrittore più in vista dell’epoca, Максим Горький (Maksim Gor’kiy), che difese Бабель con le seguenti parole:

“Читатель внимательный, я не нахожу в книге Бабеля ничего „карикатурно-пасквильного“, наоборот: его книга возбудила у меня к бойцам „Конармии“ и любовь, и уважение, показав их действительно героями, — бесстрашные, они глубоко чувствуют величие своей борьбы”

“Sono un lettore attento, e non trovo nel libro di Babel’ nulla di “caricaturale-offensivo”, al contrario: il suo libro ha suscitato in me amore e rispetto per i soldati dell'”Armata a cavallo”, dato che me li ha mostrati realmente come eroi – senza paura, sentono profondamente la grandezza della loro battaglia”

Конармия è consigliatissimo a tutti coloro che vogliano immergersi in un’avventura a tratti cruenta, in cui non si fanno sconti a nessuno, ma anche a tutti coloro che vogliano saperne di più di un periodo storico così travagliato ed interessante (e da noi poco conosciuto). Un’avvertenza: nel suo realismo, il russo di Бабель può spesso risultare ostico dato che riproduce le parlate dialettali dei suoi personaggi (cosacchi del Don, ebrei, polacchi, ucraini…). La lettura in lingua originale è quindi consigliata preferibilmente a chi ha già una certa dimestichezza con la lettura in lingua russa.

Buona lettura!

Il mercato delle pulci di Измайлово

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Измайлово (Izmaylovo) è un quartiere a nord-est di Москва (Mosca), nel cui omonimo parco ha luogo da ormai più di 25 anni un famosissimo блошиный рынок (mercato delle pulci): il Вернисаж (Vernissage).

Nel corso degli anni, il Вернисаж è cresciuto sempre più, ed è ormai un punto di riferimento per qualsiasi turista che voglia acquistare souvenir da riportare ai suoi cari dopo un soggiorno a Москва. Ci si può trovare davvero qualsiasi cosa, dall’arte moderna all’antiquariato, dalle riproduzioni dei советские плакаты (manifesti sovietici) ad ogni genere di матрёшка (matryoshka).

Per quanto sia piuttosto commerciale e per certi versi kitsch, rimane una tappa inevitabile di qualsiasi soggiorno nella capitale russa. Peraltro, sebbene non sia certo il блошиный рынок più autentico della galassia russa ed ex-sovietica, passarci una giornata permette di venire a contatto con diversi aspetti della tradizione e della cultura russa. Chi poi già conosce un po’ di russo avrà l’occasione, se vuole, di fare un po’ di pratica di conversazione sul campo e торговаться (negoziare), tirando sul prezzo di quello che vuole acquistare.

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Per arrivarci, prendete la linea 3 o Арбатско-Покровская линия (linea Arbatsko-Pokrovskaya) e scendete alla stazione Партизанская (Partizanskaya). Approfittatene anche per dare un’occhiata a questa stazione, che è una delle più decorate di tutta la метро (metro) di Москва, con bassorilievi e sculture che glorificano il movimento partigiano russo.

Buon viaggio!

 

Кавказская пленница, commedia del ’66

Кавказская пленница, или Новые приключения Шурика (La prigioniera del Caucaso, o le Nuove avventure di Shurik) è un film del 1966 di uno dei più grandi registi di commedie sovietiche di sempre, Леонид Гайдай (Leonid Gaidai), di cui vi abbiamo già proposto diversi film.

È la seconda кинокомедия (commedia cinematografica) in cui il protagonista è il giovane Шурик, impersonato da Александр Демьяненко (Aleksandr Demyanenko), e prende il nome da Кавказский пленник (Il prigioniero del Caucaso), già poema di Пушкин (Pushkin) e racconto di Лев Толстой (Lev Tolstoy). Ovviamente, però, la tematica è molto più leggera e spensierata, come fa intuire la partecipazione del trio comico Трус, Балбес и Бывалый (Trus, Balbes e Byvaliy).

È un film molto famoso, che nel corso degli anni è stato oggetto di un remake ed ha ispirato vari riferimenti in altri ambiti. Inoltre, è piuttosto semplice ed abbastanza corto: i dialoghi non sono complessi e neanche l’accento dei personaggi caucasici complica troppo la comprensione. Per questo lo consigliamo a chi sta imparando il russo e vuole esercitarsi nella comprensione della lingua parlata.

Per vedere il film è necessario aprire il video su youtube in un’altra finestra. I sottotitoli in inglese sono già incorporati in questa versione e non è necessario attivarli.

Pietroburgo di Андрей Белый

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Андрей Белый (Andrey Beliy) è uno scrittore russo attivo nella prima parte del XX° secolo, capostipite delle correnti del simbolismo e modernismo russi.

Петербург (Pietroburgo) è il suo secondo роман (romanzo), pubblicato nel 1913 ma ambientato nel 1905 ai tempi della prima rivoluzione russa. Racconta una storia movimentata, in cui un’organizzazione terroristica pretende da Николай Аполлонович Аблеухов (Nikolay Appollonovich Ableukhov) l’assassinio di suo padre, un noto funzionario governativo. Sebbene l’intreccio si svolga in un’atmosfera surreale e allucinata (la stessa Петербург – specie nel corso della notte – diventa un personaggio), è un libro che si ispira a personaggi effettivamente esistiti: il padre di Николай, Аполлон Аполлонович Аблеухов (Apollon Appollonovich Ableukhov) è modellato sul consigliere reazionario Константин Победоносцев (Konstantin Pobedonoszev), mentre il terrorista Александр Иванович Дудкин (Aleksandr Ivanovich Dudkin) è ispirato a Борис Савинков (Boris Savinkov).

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La scrittura di Белый è estremamente complessa, con un gioco di allitterazioni e un linguaggio molto ricercato. Per di più, sia per il suo umorismo che per l’andamento onirico della sua narrazione, la lettura di questo роман risulta davvero impegnativa: basti pensare che è considerato da Набоков (Nabokov) il precursore dell’Ulisse di Joyce. Tuttavia, rimane un capolavoro della letteratura russa, e lo sforzo di chi volesse leggerlo verrà ampiamente premiato (ovviamente lo consigliamo solo a chi padroneggia ormai la lingua russa).

Buona lettura!

La seconda parte di Иван Грозный

La seconda parte di Иван Грозный (Ivan il Terribile), intitolata Боярский заговор (La cospirazione dei boiari) e girata sempre nel corso della Seconda Guerra Mondiale, venne pubblicata solo postuma nel 1958. 

Come già detto, la realizzazione del film sul primo царь (zar) russo fu un’idea dello stesso Сталин (Stalin), ed il suo coinvolgimento non si fermava lì: Сталин era direttamente coinvolto nella revisione della sceneggiatura, che sebbene fosse opera di Эйзенштейн (Eisenstein) era sottoposta alla sua approvazione. Questo secondo episodio, secondo Сталин, avrebbe dovuto soffermarsi maggiormente sul ruolo dell’опричнина (oprichnina), le guardie personali dello царь su cui Иван Грозный fece grande affidamento per portare avanti le sue riforme accentratrici in Russia. Сталин ordinò quindi a Эйзенштейн di tornare a lavorare sul film. Si dice che Эйзенштейн avesse accolto la critica come giusta, e che fosse pronto a tornare a lavorare sul film: intendeva anzi continuare a girare Иван Грозный, che nelle sue idee si sarebbe concluso solo dopo un terzo episodio. Purtroppo, però, non ne ebbe il tempo: fu stroncato da un infarto nel 1948, lasciando questo lavoro incompiuto.

A recitare il ruolo principale è ancora il grandissimo Николай Черкасов (Nikolay Cherkasov), forse il più grande attore russo dell’epoca. Magistrale la sua interpretazione in questo secondo episodio, in cui esprime con violenza tutta la disperazione e la solitudine di Иван Грозный.

Per vedere il film, il video va aperto in youtube in una nuova finestra. Sono disponibili anche i sottotitoli in inglese: per attivarli bisogna cliccare sull’apposita icona in basso a destra.

Il форшмак: antipasto della cucina ebraica

Vi abbiamo già proposto un piatto della еврейская кухня (cucina ebraica) che è entrato nella tradizione culinaria russa, ed oggi vi faremo fare la conoscenza con una ricetta più semplice, perfetta nel corso dell’estate come закуска (antipasto) ed anch’esso a base di селедка (aringa in salamoia).

Si tratta del форшмак (forshmak), un’insalata fredda di facilissima preparazione.

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Gli ingredienti sono i seguenti:

  • 1 селедка (non più del terzo del preparato per evitare che copra il sapore degli altri ingredienti;
  • 4 отварных яйца (uova bollite);
  • 1 луковица (cipolla);
  • 1 кислое зеленое яблоко (mela verde acida); e
  • 100 грамм сливочного масла (100g di burro)

Il tutto va passato nel tritacarne (consigliamo di farlo una sola volta, altrimenti si ottiene una crema da spalmare – che però per alcuni può essere preferibile!) e servito su di fette di pane (possibilmente nero, come si preferisce fare in Russia).

Buon appetito!