Il Cremlino di Рязань

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Nel corso degli ultimi mesi vi abbiamo già presentato diversi complessi monumentali che prendono il nome di кремль (cremlino).

Oggi vi parleremo di uno dei più antichi: quello di Рязань (Ryazan’), una città situata a 180km da Москва (Mosca) che vanta una storia quasi millenaria. Questa città, fondata col nome di Переяславль-Рязанский (Pereyaslavl’- Ryazanskiy) nel 1095, faceva parte di uno dei primi regni russi antichi, il Великое княжество Рязанское (Gran Principato di Ryazan’). La capitale di questo княжество era quella che oggi è conosciuta come Старая Рязань (Vecchia Ryazan’), ovverosia l’originale Рязань, rasa al suolo dai mongoli nel 1237 ed oggi un sito archeologico: è in suo onore che Переяславль-Рязанский ha adottato il nome attuale nel 1778.

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Il кремль di Рязань si trova su di un’altura tra i fiumi Трубеж (Trubezh) e Лыбедь (Lybed’), ed era inizialmente una крепость (fortezza) attorno alla quale sorgevano le abitazioni di contadini, pescatori e artigiani. Quello che ne rimane oggi è un complesso di edifici dove spiccano  la seicentesca Успенский собор (Uspenskiy sobor) e la sua колокольня (campanile), ultimato nel diciannovesimo secolo.

La sua importanza storica è testimoniata dal fatto che, nonostante il complesso monumentale sia formato essenzialmente da chiese, le autorità sovietiche non solo nemmeno pensarono di demolirlo (destino purtroppo toccato a molte costruzioni religiose nel corso di quel periodo), ma anzi ne fecero un museo e procedettero a più riprese alla sua restaurazione, sebbene destinandone le costruzioni ad altre funzioni: la Успенский собор fu utilizzata addirittura come planetario!

Buon viaggio!

 

 

Gli оладьи di fegato di pollo

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Gli оладьи (olad’i) sono un tipo particolare di блины (bliny), da cui si differenziano fondamentalmente perché sono più spumosi. Il piatto che vi presentiamo oggi, però, è qualcosa di più particolare, dato che questi оладьи o блины che dir si voglia sono a base di куриная печень (fegato di pollo).

Nella cucina russa, ed in generale la cucina di tutta l’ex Unione Sovietica, si trovano spesso piatti che utilizzano quello che noi chiamiamo quinto quarto, le frattaglie. Sono piatti popolari, tramandati nel corso dei tempi, che utilizzando prodotti meno pregiati permettono di mettere мясо (carne) sotto i denti a tutti: con il rigido inverno dell’est che incombe, le proteine sono irrinunciabili in Russia!

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Eccovi la ricetta:

Куриная печень – 500 грамм (fegato di pollo – 500 grammi)

Лук – 1 головка (cipolla – 1 pezzo)

Яйцо – 1 штука (uova – 1 pezzo)

Мука – 2 ложки (farina – 2 cucchiai)

Соль, перец (sale, pepe)

Масло для жарки (olio per friggere)

Frullate il fegato, la cipolla, la farina e l’uovo, ed aggiungete sale e pepe.

Fate scaldare l’olio in una padella, e quando sarà caldo iniziate a cuocerci i блины: versate  il preparato con l’aiuto di un cucchiaio, formando degli ovali. Cuoceteli un paio di minuti circa per lato, e una volta pronti toglieteli dalla padella.

Servite con сметана, e… приятного аппетита! (Buon appetito!)

Il bianco sole del deserto – un film истерн

Tra i film che vi abbiamo proposto ad oggi ci sono molte commedie e vari film storici, ma quello che vi proporremo oggi è un film di tutt’altro genere.

Белое солнце пустыни (Il bianco sole del deserto) è infatti di un film истерн (eastern), un genere peculiare di film d’avventura/azione sovietici ambientati nell’Asia sovietica o nel Caucaso, generalmente nel corso della гражданская война (guerra civile). Come è evidente il genere prende il nome dal termine inglese western, ed infatti c’è anche chi chiama questi film борщ-вестерн (borsch-western, sulla falsariga degli spaghetti western nostrani).

Il главный герой (protagonista, letteralmente eroe principale) di questo film è il красноармеец Фёдор Сухов (soldato dell’Armata Rossa Fyodor Sukhov), interpretato da Анатолий Кузнецов (Anatoliy Kuznezov), che viene incaricato di portare in salvo le nove spose del bandito Абдулла (Abdullà).

È un film molto particolare, a tratti commedia e a tratti drammatico, e vale sicuramente la pena di vederlo per chi volesse scoprire quest’altro lato della cultura russa e sovietica in genere. La versione che vi proponiamo è per di più dotata di sottotitoli in russo, ed è quindi ideale per chi sta imparando il russo e vuole migliorare le sue doti di comprensione della lingua parlata.

Per vedere il film, dovete aprire il collegamento in un’altra finestra.

Buona visione!

La statua di Ivan il Terribile ad Орёл

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La città di Орёл (Oryol), che conta circa 350.ooo abitanti e si trova a circa 350km a sud-ovest di Москва (Mosca), è stata negli scorsi giorni oggetto dell’attenzione delle cronache per l’inaugurazione di un monumento alquanto singolare: la statua di Иван Грозный (Ivan il Terribile).

Иван Грозный, di cui vi abbiamo parlato a più riprese nel corso degli ultimi mesi, è un personaggio storico molto discusso: primo царь (zar) della Russia, spietato tiranno per alcuni e difensore della religione ortodossa per altri. Non stupisce quindi che la sua immagine, così controversa, non fosse mai stata l’oggetto di un monumento prima di oggi.

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Al di là di queste discussioni, la verità è che Орёл deve molto a Иван Грозный: venne fondata da lui nel 1566, alla confluenza tra i fiumi Ока (Oka) e Орлик (Orlik), come город-крепость (città-fortezza) a sud del suo regno. Secondo la leggenda, poi, questo avamposto difensivo contro le incursioni dei tartari deve a Иван Грозный anche il suo nome: per poter costruire la крепость, i sudditi abbatterono una maestosa quercia sulla riva del fiume. Dalla cima della quercia spiccò il volo un орёл (aquila): uno dei presenti esclamò  “А вот и хозяин” (“Ecco il padrone”), e Иван Грозный  decise di dare il nome dell’animale alla città.

È così che Орёл può oggi vantare una nuova, singolare attrazione, che si va a sommare ai numerosi musei letterari e alle chiese di questa città ricca di storia.

Buona visita!

Операция «Ы», commedia del 1965

Nel corso dei mesi passati vi abbiamo già proposto diversi film di Леонид Гайдай (Leonid Gaidai). In particolare, la комедия (commedia) che vi proponiamo oggi, “Операция «Ы» и другие приключения Шурика” (“Operazione “Y” e altre avventure di Shurik”) è in un certo senso il prequel di Кавказская пленница (La prigioniera del Caucaso).

Anche qui, infatti, il protagonista è Шурик (Shurik, uno dei tanti diminutivi di Александр – Aleksandr), impersonato da Александр Демьяненко (Aleksandr Demyanenko). Diversamente da Кавказская пленница, però, quello che vi proponiamo oggi è un film in tre corti episodi di 30 minuti circa ciascuno. Nell’episodio finale, da cui il film prende il nome, incontrerete anche il solito trio di antieroi Трус, Балбес и Бывалый (Trus, Balbes e Byvaliy), che tanto spesso recitano il ruolo di “cattivi” nei film di Гайдай.

Si tratta di episodi piuttosto semplici, dalla trama lineare e con dialoghi poco complessi. Per di più, la versione che vi proponiamo è dotata di sottotitoli in russo, e diventa così un’ottima lezione per chi vuole migliorare la sua comprensione del russo parlato. La breve durata degli episodi consente inoltre di portare a termine la visione di un episodio anche a chi ha bisogno di rivedere i dialoghi diverse volte prima di comprenderli appieno, ed è per questo che Операция «Ы» è assolutamente consigliato per chi già ha una discreta comprensione del russo ma ancora non ha visto film interi.

Per vedere il film, è necessario aprire il link in un’altra finestra.

Buona visione!

L’angelo di fuoco di Брюсов

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Vi abbiamo già proposto la lettura di un’opera di Валерий Брюсов (Valeriy Bryusov), nello specifico Алтарь Победы (L’altare della Vittoria). Anche quello di cui parleremo oggi, Огненный ангел (L’angelo di fuoco) è un исторический роман (romanzo storico), ma l’avventura si svolge in Germania nel corso del ‘500.

Scritto tra 1905 e 1907, vi si racconta la storia di Ruprecht, un cavaliere che di ritorno in patria dalle Americhe incontra una misteriosa ragazza, Renata. Questa è ossessionata da un precedente amante, Henrich, che considera essere l’impersonificazione dell’огненный ангел. La storia si dipana in un’atmosfera a tinte fosche, ombrosa, gotica, dove regna l’occultismo: la realtà sconfina nei sogni, anche se è più corretto parlare di incubi, e viceversa.

In questo роман, Брюсов raffigura la storia della sua relazione con altri due scrittori: Нина Петровская (Nina Petrovskaya) e Андрей Белый (Andrey Beliy). Come poi per il successivo Алтарь Победы, Брюсов svolge un meticoloso lavoro di ricerca storica anche per Огненный ангел, immergendosi nella storia delle superstizioni e delle credenze del XVI° secolo.

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Огненный ангел è anche servito come soggetto per l’omonima opera di Сергей Прокофьев (Sergey Profokiev): sebbene questi ne ultimò la scrittura nel 1927, non venne mai messa in scena nel corso della vita dell’autore (la première fu infatti a Venezia ben 28 anni dopo, nel 1955).

Consigliamo la lettura in lingua originale solo a chi già padroneggia il russo, dato che si tratta di un testo complesso, e dato che il linguaggio di Брюсов per quanto nitido è particolarmente erudito e può risultare ostico. Tuttavia, la storia è talmente interessante che non possiamo non consigliare questo libro anche nella sua traduzione.

Buona lettura!