I fratelli Карамазов

Molti di quelli che intraprendono lo studio della lingua russa lo fanno perché attratti dall’idea di poter un giorno leggere in lingua originale i capolavori della letteratura russa, e spesso questo “movente” ha anche un nome, un patronimico ed un cognome: Фёдор Михайлович Достоевский (Fyodor Mihaylovich Dostoyevskiy). Nel corso degli scorsi anni, attraverso i nostri articoli vi abbiamo presentato alcuni dei suoi capolavori, appartenenti al genere letterario del повесть (racconto lungo) o del роман (romanzo).

Фёдор Достоевский "Братья Карамазовы" аудиокнига слушать онлайн

Oggi vogliamo parlarvi di quello che è stato il suo ultimo роман, scritto nel corso degli anni dal 1878 al 1880 ed ispirato in parte dal suo soggiorno a Оптина пустынь (monastero di Optina) del giugno del 1878: Братья Карамазовы (I fratelli Karamazov). Questo роман è un classico non solo della letteratura russa ma anche mondiale, e può essere considerato un vero e proprio testamento spirituale dell’autore.

60 интересных фактов из жизни Федора Михайловича Достоевского

Le vicende dei tre fratelli Карамазов e del loro padre Фёдор (Fyodor) sono per Достоевский allegoria ed occasione per discutere di questioni profonde come religione, libertà e morale. Достоевский tratta questi temi attraverso non solo i protagonisti ma anche tutta una serie di altri personaggi che è ingiusto definire secondari, dato che sono delle creature letterarie splendidamente caratterizzate che hanno la funzione di presentarci diversi punti di vista su temi fondamentali della vita umana.

Consigliamo la lettura di questo роман a tutti, in russo per chi ha già dimestichezza con la comprensione della lingua russa scritta e in versione tradotta per gli altri. Pur segnalando che si tratta di un’opera voluminosa (e pensare che l’autore l’aveva concepita come prima parte di un romanzo epico, История Великого грешника – Storia di un Grande peccatore…), osserviamo che è di lettura scorrevole ed utilizza un vocabolario, per quanto vario, sufficientemente moderno e quindi di comprensione piuttosto intuitiva per chi ha già una buona conoscenza del russo.

Buona lettura!

Чебурашка e Крокодил Гена: il secondo episodio

Nel nostro ultimo articolo vi abbiamo presentato un classico dell’animazione russa in passo uno, Крокодил Гена (Il Coccodrillo Gena). Oggi vi presentiamo il suo seguito, che prende il nome dall’altro co-protagonista di questi deliziosi cartoni animati: Чебурашка (Cheburashka).

Venne pubblicato due anni dopo il primo episodio, nel 1971, e racconta altre simpatiche vicende di questi due personaggi a contatto con gli abitanti di una città, bambini ed adulti.

Tutto questo secondo episodio gira attorno allo splendido, malinconico motivo della canzone Песенка Крокодила Гены (Canzoncina del Coccodrillo Gena), che suona con la sua гармошка (fisarmonica) lo stesso Гена. Si tratta di un vero e proprio capolavoro, con musica di Владимир Шаинский (Vladimir Shainskiy) e testo di Александр Тимофеевский (Aleksandr Timofeevskiy).

Anche se la comprensione del cantato è uno dei compiti più ardui per chi sta imparando una lingua straniera, in questo caso si tratta di una canzone cantata lentamente ed in modo chiaro. Di conseguenza vi incoraggiamo ad ascoltarla ed esercitarvi nella comprensione del russo parlato, anzi in questo caso cantato!

Per facilitarvi l’esercizio riportiamo qui il testo, e a beneficio di chi non conosce la lingua russa vi forniamo anche una traduzione in italiano:

Пусть бегут неуклюже (Lascia che corrano i goffi)
Пешеходы по лужам (pedoni attraverso le pozzanghere)
А вода по асфальту рекой (e l’acqua sull’asfalto come un fiume)
И неясно прохожим (e non è chiaro ai passanti)
В этот день непогожий (in questo giorno di maltempo)
Почему я веселый такой? (perché sono così allegro?)

А я играю на гармошке (Ma io suono la fisarmonica)
У прохожих на виду (davanti ai passanti)
К сожаленью, день рожденья (purtroppo, il compleanno)
Только раз в году (è solo una volta l’anno)

Прилетит вдруг волшебник (Arriverà all’improvviso un mago)
В голубом вертолете (in un elicottero azzurro)
И бесплатно покажет кино (e gratis mi farà vedere un film)

С днем рожденья поздравит (Mi dirà “Buon compleanno”)
И, наверно, оставит (e magari mi lascerà)
Мне в подарок пятьсот эскимо (in regalo cinquecento eskimo)

А я играю на гармошке (Ma io suono la fisarmonica)
У прохожих на виду (davanti ai passanti)
К сожаленью, день рожденья (purtroppo il compleanno)

Только раз в году (è solo una volta l’anno)
К сожаленью, день рожденья (purtroppo il compleanno)
Только раз в году (è solo una volta l’anno)

* эскимо (letteralmente “eschimese”) è un tipo di gelato, molto simile al nostro mottarello

Buon ascolto e buona visione!

Il coccodrillo Гена

Già in passato vi abbiamo presentato svariati esempi di мультфильм (cartone animato) in lingua russa, anche girati con la tecnica passo uno (in russo кукольная анимация dalla parola кукла, bambola). Quello che vi proponiamo oggi è un vero e proprio capolavoro dell’animazione sovietica: Крокодил Гена (Il Coccodrillo Gena).

Il cartone animato, uscito nel 1969 in un vero e proprio periodo d’oro per i film di animazione in lingua russa, mette in scena un primo episodio del quasi omonimo libro per bambini Крокодил Гена и его друзья (Il Coccodrillo Gena e i Suoi Amici) di Эдуард Успенский (Eduard Uspenskiy). Oltre al protagonista Гена appare anche Чебурашка (Cheburashka), un animaletto di razza inventata un po’ scimmietta e un po’ orsetto, che nel corso degli anni è entrato a far parte della cultura pop russa. Крокодил Гена si distingue non solo per la bellezza della messa in scena in tutti i suoi dettagli, ma anche per la cura dei suoi arrangiamenti musicali.

Ne raccomandiamo la visione a chiunque volesse esercitare la propria comprensione della lingua russa. Si tratta oltretutto, da questo punto di vista, di un esercizio piuttosto accessibile anche per chi ancora non ha raggiunto un buon livello di comprensione del russo, in quanto buona parte dei dialoghi sono semplici e ben scanditi (fanno eccezione ovviamente le parti cantate).

Qui sotto potete trovare un link youtube al cartone animato. Buona visione!

Листригоны, i greci di Crimea raccontati da Куприн

Vi abbiamo già parlato dello scrittore Александр Куприн, attivo tra la fine del secolo diciannovesimo e la prima parte del secolo ventesimo. Куприн ha sempre amato il mare ed in particolare il Чёрное море  (Mar Nero), sui cui litorali di lingua russa ha soggiornato per lunghi periodi

Листригоны (Lestrigoni, i giganti che nella mitologia greca decimarono la flotta di Ulisse) è il nome di un suo цикл рассказов (ciclo di racconti) dedicato ai pescatori di Балаклава (Balaklava), un villaggio di origine greca che si trova al fondo di una stretta бухта (insenatura) non lontano da Севастополь (Sevastopol’). Куприн racconta le usanze di questa comunità di lupi di mare ed episodi tratti dalle loro vite, che lo scrittore conosce perché raccontatigli o perché vi ha partecipato. Dalle parole di Куприн traspira infatti un grande orgoglio per l’essere stato accolto dai pescatori greci non come un cittadino curioso in vacanza ma come un loro pari, che ha seguito i loro insegnamenti ed ha imparato a pescare con loro al punto da essere diventato un utile aiuto nelle loro uscite in mare aperto. Quanto questo sia vero non è dato sapersi, ma sicuramente Балаклава onora al meglio il ricordo dello scrittore: qui sotto potete vedere una foto della sua statua sul lungomare della località.

Листригоны dà anche il nome a una splendida raccolta di tutti i racconti di Куприн dedicati al mare, sia a quello russo che a quello mediterraneo del sud della Francia (dove visse in esilio dopo la rivoluzione e prima della sua riabilitazione). Куприн rappresenta con grande maestria l’atmosfera delle località marittime, sia in alta stagione che quando invece vengono abbandonate da tutti i villeggianti e i locali si preparano all’inverno. 

Consigliamo la lettura di questi racconti a tutti coloro abbiano già buona dimestichezza con la lettura di testi letterari in lingua russa e siano interessati ad esercitare la propria comprensione del russo scritto.

Buona lettura! 

La letteratura russa di inizio ‘900

I grandi classici della letteratura in lingua russa che godono di grande diffusione in occidente sono soprattutto i romanzi del XIX° secolo, con Гоголь (Gogol’), Достоевский (Dostojevskij) e Толстой (Tolstoy) a fare la parte del leone.

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Un altro periodo molto fecondo per la letteratura in lingua russa è stato però l’inizio del ‘900: vi abbiamo proposto molte opere composte nel corso di questo periodo, che va dall’inizio del XX° secolo agli anni ’30, ed oggi vi riproponiamo i nostri articoli suddividendoli per autore.

Consigliamo la lettura di opere in lingua russa a chiunque sia intenzionato a raggiungere un ottimo livello di conoscenza del russo, e per chi volesse allontanarsi dai classici più noti in occidente “pescare” in questo periodo è decisamente gratificante.

Buona lettura!

In memoria della liberazione di Auschwitz

Oggi, nel день памяти жертв Холокоста (giorno della memoria delle vittime dell’Olocausto), in ricordo della liberazione di Auschwitz e contro le falsificazioni di chi ancora oggi cerca di minimizzare un orrore che ebbe fine esattamente 75 anni fa, pubblichiamo una testimonianza diretta e contemporanea di cosa osservarono i soldati della Красная армия (Armata Rossa) quando liberarono il tristemente noto campo di concentramento.

Si tratta di un telegramma inviato a Москва (Mosca) al vice-Presidente Маленков (Malenkov) dal Generale Крайнюков (Krayniukov), direttamente dal fronte e precisamente da Auschwitz appena liberata due giorni prima. Fa parte di una serie di documenti, la grandissima maggioranza dei quali in lingua russa, che il Министерство обороны (Ministero della Difesa) russo ha pubblicato 5 anni fa in occasione del 70° anniversario della liberazione di Auschwitz.

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Qui sotto potete trovare una traduzione dello stesso documento dalla lingua russa all’italiano:

Liberata la regione dei campi di concentramento di Osvenzim. Orribile campo di sterminio. A Osvenzim ci sono 5 campi. In 4 erano tenute persone di tutti i paesi d’europa, il 5° era un carcere dove venivano rinchiuse persone per qualsiasi tipo di colpa nei confronti dell’amministrazione del campo.

Ogni campo è composto da un terreno enorme, circondato da diverse linee di filo spinato, su cui passa alta tensione elettrica. Dietro si trovano innumerevoli baracche di legno. Delle folle infinite di persone liberate dall’Armata Rossa sono uscite da questo campo di sterminio. Tra di loro ci sono ungheresi,  italiani, francesi, cecoslovacchi, greci, iugoslavi, romeni, danesi, belgi. Tutti hanno un aspetto estremamente martoriato, i vecchi grigi, i giovani, le madri con i neonati e gli adolescenti, quasi tutti sono seminudi.

Ci sono molti nostri cittadini sovietici, da Leningrado, dalle regioni di Kalinin, di Vitebsk, di Tula, di Mosca, da tutte le regioni dell’Ucraina Sovietica. Molti sono mutilati, hanno segni di torture, segni di bestialità nazifascista.

Dalle prime testimonianze dei prigionieri ad Osvenzim sono state torturate, bruciate, fucilate centinaia di migliaia di persone.

Chiedo venga ordinato l’invio dei rappresentanti della Commissione Speciale Governativa per le indagini sulla bestialità fascista.

 

Questo l’indirizzo della pagina del sito del Министерство обороны a cui si trova la documentazione menzionata sopra: http://function.mil.ru/news_page/country/more.htm?id=12006359%40egNews

Leggete e non dimenticate!

Le vignette nostalgiche di Анжела Джерих

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Анжела Джерих (Anzhela Dzherih) è una pittrice nata nel 1965 a Донецк (Donetsk), che in quella città martoriata dalla гражданская война (guerra civile) nel corso degli ultimi anni continua a vivere. Come la stragrande maggioranza degli abitanti di quella regione, Анжела Джерих è di lingua russa (come traspare dalle scritte che alcuni dei suoi quadri presentano).

Nei suoi quadri possiamo trovare uno stile che si potrebbe definire caricaturale o naif, ma che in verità ha un legame molto forte con la realtà, ed in particolare con il passato dato che richiama i ricordi di intere generazioni di cittadini russi ed ex-sovietici. Анжела Джерих insomma dipinge ricordi, ricordi condivisi: le scene dei suoi quadri spaziano dagli anni ’50 ai giorni nostri.

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Si tratta di una corrente artistica che nel corso degli ultimi anni sta raccogliendo un discreto successo, in particolare grazie alla pubblicazione di immagini sui social: картины (dipinti) rappresentanti immagini nostalgiche ed in qualche misura idealizzate o almeno edulcorate di un mondo (in parte) andato. Il tema sovietico per un живописец (pittore) di lingua russa che aderisce a questa corrente è ovviamente predominante, anche se per tema sovietico non si intende certo il richiamo all’arte ufficiale di un tempo, ma piuttosto la riproduzione di situazioni quotidiane e comuni come ad esempio il viaggio su di un autobus.

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Accompagnano questo articolo solo alcune delle sue opere, ma qui sotto potete trovare un link ad una sua interessante intervista in lingua russa (che potete utilizzare anche come esercizio per esercitare la vostra comprensione del russo scritto) in cui l’autrice ne descrive parecchie:

https://artchive.ru/publications/761~Interv’ju_s_Anzheloj_Dzherikh_Ja_ne_zhivopisets_skoree_rezhisser

Qui potete trovare moltissime altre delle sue opere:

https://artnow.ru/hudozhnik-Dzherih-Anzhela-zhivopis-kartiny-3-23038.html

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La Mosca distopica di Константин Вихров

Константин Вихров (Konstantin Vihrov) è un giovane fotografo di Москва (Mosca), che nel corso degli ultimi anni ha pubblicato sui suoi canali social su vkontakte e su instagram una serie di curiose fotografie delle окраины (periferie) di Москва.

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Il concetto base di Вихров è semplice e geniale: ritrarre persone in notturna davanti a luci neon chiassose, preferibilmente insegne di negozi aperti fino a tardi. L’effetto è impressionante, tra il cyberpunk e il documentario d’inchiesta.

Le sue rappresentazioni degli angoli dimenticati della capitale russa possono risultare familiari a chiunque abbia visitato non solo Москва o in Russia, ma più in generale qualsiasi città ex-sovietica: fuori dal centro dominano sterminati жилые кварталы (blocchi residenziali), attorno ai quali a partire dagli anni ’90 hanno cominciato a brulicare attività economiche di ogni genere con le loro insegne luminose. Al calare della notte, le strade di queste окраины si svuotano e la vita gravita attorno a supermercati e negozi aperti fino a tardi.

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Con la sua estetica dichiaratamente alla Blade Runner, Вихров ha attirato l’attenzione di diverse pubblicazioni web sia in lingua russa (ad esempio: https://tjournal.ru/internet/68063-russianbladerunner , un ottimo articolo anche per chi volesse esercitare la sua comprensione del russo scritto) che in lingua inglese (ad esempio: https://fstoppers.com/documentary/russian-photographer-takes-neon-dystopian-metropolis-street-photos-moscow-360264 o https://www.themoscowtimes.com/2019/04/17/russian-photographer-shoots-moscow-with-blade-runner-aesthetics-a65260).

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In questo articolo riportiamo solo alcune delle sue fotografie, ma potete trovare la sua collezione completa ai seguenti indirizzi:

http://vk.com/begushiy_po_ebenyam

http://instagram.com/begushiy_po_ebenyam

Обломов, l’anti-eroe di Goncharov

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In letteratura ci sono personaggi che, col passare del tempo e nel corso degli anni, finiscono per rappresentare determinate caratteristiche per antonomasia. Nella cultura russa e di lingua russa in generale succede particolarmente spesso, e i nomi di questi personaggi entrano nel linguaggio comune.

Una persona particolarmente avara che non butta mai via nulla potrebbe essere chiamata Плюшкин (Plyushkin), dal personaggio di Мёртвые души (Anime Morte) di Гоголь (Gogol’), mentre a colui che orchestra piani ingegnosi e complicati ci si potrebbe riferire come Остап Бендер (Ostap Bender), dal nome del великий комбинатор (gran macchinatore) dei romanzi di Ильф (Il’f) e Петров (Petrov).

Il caso di Обломов (Oblomov) è ancora più noto, e conosciuto anche al di là dei confini della Russia e dei paesi di lingua russa: il nome del personaggio principale di questo romanzo di Иван Гончаров (Ivan Goncharov), infatti, rappresenta la pigrizia per antonomasia. Da Обломов deriva un altro vocabolo, anch’esso utilizzato in questo romanzo, обломовщина, che sta ad indicare una pigrizia immobile, sofferente, solitaria e abitudinaria.

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Nel romanzo di Гончаров, pubblicato nel 1859 ma scritto nel corso di ben 12 anni, si trova uno straordinario dipinto della società dell’epoca, oltre che una penetrante analisi della psiche non solo del protagonista ma di tutti i personaggi. La scrittura di Гончаров ed il lessico da lui utilizzato sono piuttosto complessi e richiedono al lettore una buona conoscenza del russo, ma proprio per questo l’esercizio di comprensione del testo e di sviluppo del vocabolario che si affronta è senz’altro fruttuoso e quindi consigliato. La lettura è consigliata, anche se ovviamente non in lingua originale, anche a coloro che volessero solo immergersi nell’atmosfera della società russa del tempo.

Buona lettura!

La “mortadella” sovietica: докторская колбаса

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La cosiddetta докторская колбаса (letteralmente “salsiccia dei dottori”) è uno degli affettati più noti e celebri in Russia e in tutti i paesi post-sovietici. Si tratta di una salsiccia di carne bollita di colore rosa chiaro, che oltre ad essere mangiata con il pane è anche utilizzata in varie altre preparazioni (ad esempio in insalate come la салат оливье, da noi nota come insalata russa).

La storia della докторская колбаса è estremamente interessante: apparve infatti sugli scaffali sovietici nel 1936, e venne creata come cibo “dietetico” e addirittura “curativo”, di alta qualità ma a basso prezzo dato che doveva essere accessibile alle tasche di chiunque. L’ordine di mettere a punto e produrre questo alimento venne addirittura dai vertici sovietici, da Сталин (Stalin) stesso, e di questo progetto si occupò in prima persona Анастас Микоян (Anastas Mikoyan) in qualità di народный комиссар пищевой промышленности СССР (commissario del popolo per l’industria alimentare dell’Unione Sovietica).

La ricetta venne messa a punto da dei medici, con l’obiettivo di fornire alla popolazione un alimento nutriente e di facile consumo, o più enfaticamente un alimento per “больных, имеющих подорванное здоровье в результате Гражданской войны и царского деспотизма” (i malati, coloro che hanno la salute compromessa come risultato della Guerra Civile e del despotismo dello Zar), come si può leggere nei documenti ufficiali.

La ricetta prevedeva per ogni 100 chilogrammi di колбаса: 25 chilogrammi di carne di manzo di alta qualità, 70 chilogrammi di carne di maiale semi-grassa, 3 chilogrammi di uova e 2 chilogrammi di latte di mucca. Venne prodotta in questo modo nel corso di quasi 40 anni, ma negli anni ’70 la ricetta venne “manomessa”.

Da allora la докторская колбаса continua ad essere molto popolare, ma nessuno ne conosce più gli effettivi ingredienti. Molto probabilmente, anzi sicuramente, contiene amido ed altri riempitivi: questa l’origine di varie battute, tipiche ed esemplificative dell’umorismo russo. A questo riguardo, vi segnaliamo un video che abbiamo pubblicato sulla nostra pagina facebook con un estratto dalla commedia На Дерибасовской хорошая погода, или На Брайтон-Бич опять идут дожди, in cui un emigrante russo si lamenta della qualità dei prodotti venduti in un negozio russo negli Stati Uniti:

Riportiamo qui sotto cosa dicono e la relativa traduzione:

ВНИМАНИЮ НОВЫХ ИММИГРАНТОВ ИЗ СССР! ТОЛЬКО У НАС! РОДНЫЕ ПРОДУКТЫ ДЛЯ ПРИВЫКАНИЯ К АМЕРИКАНСКОЙ ЖИЗНИ.

– Я требую жалобную книгу немедленно!
– Да на-на! Подавись, алкаш!
– Я вам напишу!
– Но-но-но!
– Я вам все напишу!
– Пиши, пиши, грамотный сильно!

– Чего шумим, дядя Миша?
– О! Вы будете свидетелем. Это мафия! Вы думаете это настоящие отечественные товары? Нет! Они пишут «Волна».
– Так.
– А запихивают туда французский камамбер! Вчера я открыл банку кильки и что вы думаете? Это же сплошной лосось! А колбаса?
– Положь колбасу!
– Написано «Молодёжная».
– Ага.
– Да это же чистой воды телятина! А где крахмал? А где, я извиняюсь, туалетная бумага? А где хоть какой-нибудь наполнитель? Нет, вы посмотрите сами! Вы посмотрите!
– Ну вот! Товар качественный!

ATTENZIONE NUOVI IMMIGRATI DALL’UNIONE SOVIETICA! SOLO DA NOI! ALIMENTI DI CASA NOSTRA PER ABITUARSI ALLA VITA AMERICANA.

– Datemi il libro dei reclami immediatamente!
– Sì tieni tieni! Ingozzati, ubriacone!
– Ve lo scrivo!
– Sì-sì-sì!
– Vi scrivo tutto!
– Scrivi, scrivi, visto che sei così istruito!

– Perché tanto rumore, zio Misha?
– Oh! Sarà il mio testimone. Questa è mafia! Pensa che questi sono prodotti originali dalla nostra patria? No! Scrivono “Volna” (“Onda”, nome della marca – ndr)
– Sì.
– E ci infilano il camembert francese! Ieri ho aperto una scatoletta di kil’ki (spratti in salsa di pomodoro – ndr) e cosa pensa fossero? Era assolutamente del salmone! E la salsiccia?
– Prendi la salsiccia!
– C’è scritto “Molodezhnaya” (“Giovane”, nome della marca – ndr)
– Sì.
– Ma è carne di vitello di prima scelta! Dov’è l’amido? Dov’è, mi scuso, la carta igienica? Dov’è un qualsivoglia riempitivo? No, guardi da solo! Guardi da solo!
– Ecco! La merce è di qualità!

Buona visione!