Il memoriale di Красный Берег

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Anche se di solito ci occupiamo di tematiche più leggere, in occasione del День Победы (Giorno della Vittoria) appena trascorso abbiamo deciso di dedicare questo articolo al Памятник детям-жертвам Великой Отечественной войны (Monumento ai bambini-vittime della Grande Guerra Patriottica) che si trova in Белоруссия (Bielorussia) a Красный Берег (Krasniy Bereg).

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Aperto nel 2007, questo мемориал (memoriale) si trova nel luogo in cui, ai tempi dell’occupazione tedesca, era situato uno dei più grandi campi di sterminio di bambini-donatori. I nazisti avevano organizzato in questa zona un grande ospedale per soldati, e nel corso di tre lunghi anni dal 1941 al 1944 rapirono i bambini locali per utilizzarli come serbatoi di sangue per le trasfusioni. Su circa 2000 bambini internati, solo 9 sono sopravvissuti.

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Il complesso scultoreo è formato da diverse composizioni. Al suo ingresso vi è una scultura in bronzo di una ragazzina con le mani alzate, che rappresenta tutti i bambini vittime della Seconda Guerra Mondiale. Alle sue spalle si trova la Мертвый класс (Classe morta), 21 banchi di marmo bianco vuoti rivolti verso una lavagna su cui è riprodotto il testo della lettera di una delle vittime dell’orrore nazista, una ragazzina di 15 anni che scriveva a suo padre di vendicarla. Ancora oltre si trova la Площадь Солнца (Piazza del Sole), dove una barca a vela rappresenta i sogni che non erano destinati a realizzarsi, e 24 cornici con disegni di bambini.

Ulteriori informazioni, tra cui l’indirizzo del мемориал per chi volesse visitarlo, si possono trovare a questo indirizzo:

http://zhlobin-museum.by/memorial

A questo indirizzo, invece, potete trovare il testo della lettera riprodotto sulla lavagna (in lingua russa):

http://www.a-z.ru/women_cd2/12/8/i80_287.htm

Specie in occasione di queste ricorrenze, riteniamo che sia importante imparare non solo la lingua ma anche la storia, per ricordare e non dimenticare.

Sport e tempo libero nei dipinti di Тальберг

Борис Тальберг (Boris Tal’berg) è un pittore e grafico moscovita nato nel 1930 ed attivo a partire dalla metà circa degli anni ’50.

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La sua opera più conosciuta è il mosaico monumentale che copre la facciata del Музей-панорама «Бородинская битва» (Museo-panorama della battaglia di Borodino), che si compone di due панно (murales)  di 75 metri quadrati ciascuno: «Народное ополчение и пожар Москвы» (Resistenza popolare e incendio di Mosca) e «Победа русской армии и изгнание Наполеона» (Vittoria dell’esercito russo e cacciata di Napoleone), ma Тальберг è anche l’autore di moltissimi quadri dai soggetti più svariati, accomunati dall’utilizzo di colori pieni ed accesi.

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Riportiamo qui alcune delle sue opere dedicate al mondo dello sport ed al tempo libero, eseguite tra gli anni ’60 e gli anni ’70. Тальберг dipinge i suoi soggetti nei modi più svariati: al realismo del ritratto famigliare di Моя семья (La mia famiglia) si possono contrapporre l’impressionismo di Дискотека (Discoteca) e di Женский баскетбол (Pallacanestro femminile), ma anche la rappresentazione umoristica di Пятна на солнце (Macchie solari).

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Molti dei dipinti di Тальберг sono disseminati in collezioni private in giro per il mondo, ma se volete ammirare un buon numero delle sue opere potete visitare il Белгородский государственный художественный музей (Museo statale di pittura di Belgorod), nella Russia sud-occidentale.

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I “reportage” di Натта Конышева

Натта Конышева (Natta Konysheva) è una pittrice avanguardista russa nata a Москва (Mosca) nel 1935. Nel corso della sua vita, la Конышева ha lavorato come illustratore per alcune case editrici (anni ’60 e ’70), entrando poi a far parte di diverse associazioni artistiche (tra cui la МОССХ, Московский Союз Художников – Associazione degli Artisti di Mosca, e la Ирида, associazione di donne pittrici).

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Nel corso degli anni ’70 e ’80 la Конышева si fece conoscere grazie a numerosissime mostre, inizialmente nella forma di квартирник (kvartirnik), ovverosia mostre casalinghe organizzate negli appartamenti di altri artisti o di appassionati d’arte, e poi anche in contesti più ufficiali, tanto in Russia quanto all’estero.

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Lo stile pittorico della Конышева è difficile da descrivere, se non come un agglomerato delle più diverse tendenze artistiche del XX° secolo: primitivismo, post-impressionismo, espressionismo e surrealismo. Meglio rifarsi alla descrizione che la stessa pittrice dà del suo lavoro: репортажность с элементом чудес (reportage con un elemento di miracolo). Ve ne riportiamo alcuni esempi, ma vi consigliamo di dare un’occhiata anche ai seguenti indirizzi:

https://artchive.ru/artists/22229~Natta_Ivanovna_Konysheva/works

http://www.svoykrug.com/Artists/konysheva.html

https://nattakonisheva.livejournal.com/

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Le catacombe di Одесса e l’operazione Форт

Nel corso di questi anni abbiamo dedicato diversi articoli alla città di Одесса (Odessa), la città russofona ucraina che si trova sulle rive del Чёрное море (Mar Nero), ma ancora non vi abbiamo parlato delle sue катакомбы (catacombe).

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Il sottosuolo di Одесса è infatti attraversato da un fitto reticolo di gallerie, per una lunghezza complessiva di oltre 2500 chilometri. Queste gallerie sono per la grandissima maggior parte delle cave, da cui veniva estratta la roccia calcarea (ракушечник) utilizzata per la costruzione degli edifici della città.

Già alla fine del XIX° secolo, lo svuotamento del sottosuolo di Одесса che conseguiva da questa attività iniziò a portare a crolli e cedimenti strutturali degli edifici in superficie, tanto che le autorità sovietiche subito dopo la rivoluzione vietarono l’estrazione del ракушечник entro i limiti urbani.

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Le catacombe sono ammantate da un’aura di leggenda e di eroismo, in quanto da una parte servirono a lungo ai criminali locali per occultarvi i beni oggetto di contrabbando provenienti dal porto, mentre dall’altra durante la Великая Отечественная война (letteralmente “Grande Guerra Patriottica”, la Seconda Guerra Mondiale) furono utilizzate come rifugio dai partigiani sovietici nel corso dell’occupazione delle forze dell’Asse.

La партизанский отряд (divisione partigiana) comandata da Владимир Молодцов (Vladimir Molodzov), a capo dell’operazione Форт (Forte), creò immensi problemi alle forze di occupazione rumene: i 75-80 partigiani che si nascondevano nelle катакомбы eliminavano centinaia di ufficiali, sabotavano le linee di comunicazione e raccoglievano informazioni preziose per l’Armata Rossa, e specie per l’aviazione che grazie a queste informazioni più volte attaccò con precisione chirurgica il nemico. Le forze di occupazione facevano crollare o asfaltare gli ingressi alle катакомбы, ci iniettavano gas velenoso, ma senza riuscire ad avere la meglio sui partigiani.

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Catturato dal nemico e condannato a morte, a Молодцов venne proposto di chiedere la grazia, ma rispose: «Мы на своей земле помилования у врагов не просим!» (“Noi nella nostra terra non chiediamo la grazia ai nemici!”).

Le катакомбы sono tuttora accessibili, ma molto pericolose in quanto labirintiche, non illuminate e spesso allagate. Si consiglia quindi, a chi volesse, di accedervi solo nell’ambito di escursioni guidate presso il музей “Тайны подземной Одессы” (Museo “Segreti di Odessa sotterranea”), nel quartiere Молдаванка.

Questo il sito del museo:

http://www.katakomby.odessa.ua/

Женатый холостяк: commedia del 1982

Nel corso degli anni vi abbiamo già proposto svariati esempi di кинокомедия (commedia cinematografica) di epoca sovietica, ed anche oggi ve ne proponiamo una particolarmente piacevole.

Ambientata e girata in Крым (Crimea) ed in particolare nella città di Севастополь (Sevastopol’), Женатый холостяк (Lo scapolo sposato) racconta una storia di malintesi e inganni (ma a fin di bene!) in famiglia: Тамара (Tamara, impersonata da Лариса Удовиченко – Larisa Udovichenko) ritornando a casa in treno conosce Сергей (Sergey, impersonato da Юрий Григорьев – Yuriy Grigoryev), al quale racconta le sue disavventure di coppia. Il marito vive lontano, continuano a lasciarsi e a tornare insieme, i suoi genitori ancora non l’hanno conosciuto e il suo bambino di 3 anni nemmeno lo ricorda.

Innamoratosi, Сергей decide quindi di ricorrere a un подлог (inganno): si presenta a casa dei genitori di Тамара quando questa non c’è, presentandosi come marito e padre del bambino. Ne seguiranno ulteriori divertenti equivoci.

Consigliamo la visione di questo film a tutti quelli che, già in grado di comprendere bene il russo parlato, volessero esercitare questa loro capacità. Si tratta di un film piuttosto corto, di poco più di 80 minuti, quindi anche tenendo conto della necessità di rivedere alcune scene per distinguere meglio i dialoghi può comunque essere visto in una sola seduta.

Lo potete vedere qui sotto:

https://www.youtube.com/watch?v=Q31SlWh-sZ0

Buona visione!

 

 

 

Май Данциг: oltre il paesaggio industriale

Tra gli artisti sovietici e post-sovietici, Май Данциг (Mai Dantsig) ricopre senz’altro un posto particolare: nato a Минск (Minsk) nell’attuale Белоруссия (Bielorussia) nel 1930, Данциг ha sempre risieduto nella sua città natale, escludendo solo i periodi dell’evacuazione nel corso della seconda guerra mondiale e degli studi a Москва (Mosca).

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Pluripremiato sia ai tempi dell’Unione Sovietica che poi in Bielorussia, dove ha insegnato alla Белорусская государственная академия искусств (Accademia Statale delle Arti Bielorussa), Данциг è un esponente del realismo sovietico che ha dipinto tele dei generi più disparati.

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Tra i suoi temi prediletti vi è certamente la sua Минск, di cui ha dipinto decine e decine di scorci più o meno pittoreschi, così come si presentava ai suoi occhi nel corso dei suoi lunghi anni di attività. Ma Данциг fu molto produttivo anche come pittore propagandista, anche se forse nel suo caso è più corretto dire “celebrativo” come testimonia il suo grandioso И помнит мир спасённый (E ricorda il mondo salvato).

Данциг iniziò questo dipinto nel 1985, in occasione del quarantennio della победа (vittoria) nella Seconda Guerra Mondiale, e ci si dedicò nel corso di ben 10 anni fino al 1995. Questo монументальное полотно (tela monumentale) a tinte fosche di 7 x 3,5 metri rappresenta la Madonna Sistina di Raffaello circondata da città in fiamme, donne che piangono, soldati feriti e stremati e prigionieri. Данциг in quest’opera inverte la tradizionale centralità del popolo nella pittura sovietica e lo rende sfondo, gravitante attorno alla Madonna Sistina (salvata dai bombardamenti di Dresda e restaurata a Москва).

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Potete trovare le immagini di molti altri dei lavori di Данциг a questo indirizzo:

http://artpoisk.info/artist/dancig_may_vol_fovich_1930/gallery/

 

 

Il панно di Togliatti

Тольятти (Togliatti), in Italia nota con il nome erroneo di Togliattigrad, è una città della Russia centrale che si trova sulle anse del fiume Волга (Volga).

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Come dice il nome, quella che un tempo si chiamava Ставрополь (Stavropol’) nel 1964 venne rinominata in onore del Segretario del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti. Questo nome di sapore italiano venne conservato anche a seguito del referendum cittadino del 1996, con il quale si intendeva ripristinare il nome originario: non solo non si raggiunse il quorum, ma il 70% dei votanti era comunque a favore del mantenimento del nome Тольятти.

E i collegamenti con l’Italia non finiscono qui: nel 1966 in collaborazione con la FIAT le autorità sovietiche iniziarono a costruire quella che tuttora è la più grande fabbrica automobilistica in Russia, la АвтоВАЗ (AvtoVaz, per esteso Волжский автомобильный завод ovverosia “fabbrica di automobili del Volga”), nota per la produzione della Lada. Questo завод portò con sé uno sviluppo demografico clamoroso, tanto che la popolazione è da allora aumentata oltre cinque volte, fino agli attuali quasi 800.000 abitanti.

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È proprio la Волжский автомобильный завод ad aver fatto eseguire, in onore dei cinquant’anni dell’Unione Sovietica, un monumento molto particolare: il панно (murale) Радость труда (Gioia del lavoro), una enorme stele-mosaico ideata da Юрий Королёв (Yuri Korolev) e realizzata nel corso degli anni dal 1977 al 1981. Lunga 100 metri, alta 5 e larga 3, si tratta senz’altro di una composizione unica nel suo genere: 530 metri quadri di mosaici smaltati ed oltre 3 milioni e mezzo di tessere di più di 100 colori, di cui purtroppo ormai già il 20-25% è andato perso.

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Purtroppo, infatti, questo панно si trova in uno stato di abbandono e rovina: nascosto agli occhi degli stessi cittadini di Тольятти in una zona chiusa dietro mura e filo spinato, le immagini di lavoro, guerra e conquista del cosmo di Радость труда si stanno velocemente sbiadendo e cadendo a pezzi.

Fortunatamente negli ultimi anni un gruppo di cittadini si è mobilitato con l’organizzazione «За спасение стелы-панно «Радость труда» (Per il salvataggio della stele-murale “Gioia del lavoro”) ed ha convinto l’amministrazione cittadina a intervenire quantomeno per fermarne il degrado. L’obiettivo finale è radunare e costruire attorno a Радость труда un vero e proprio complesso museale: speriamo davvero che questo obiettivo diventi realtà, e si possa un giorno visitare questo pezzo di storia della città e del paese intero.

Per quel giorno potreste, grazie ai nostri corsi per turisti, imparare la lingua russa ed essere in grado di viaggiare autonomamente anche in città meno turistiche come Тольятти. Siamo a vostra disposizione!

Сочи: oltre le Olimpiadi

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Nel corso degli ultimi anni sicuramente avrete già sentito parlare di Сочи (Sochi), città della Russia meridionale che si trova sulla costa del Чёрное море (Mar Nero) nella regione di Краснодар (Krasnodar). È stata infatti teatro degli Зимние Олимпийские игры 2014 (Giochi Olimpici Invernali del 2014), ed anche lo scorso anno vi si giocarono alcune partite del Чемпионат мира по футболу 2018 (Campionato del mondo di calcio 2018).

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L’importanza di Сочи, però, non si ferma alle Olimpiadi né al Campionato del Mondo: si tratta infatti della più grande località turistica russa, direttamente sul mare e al tempo stesso circondata da montagne. Si trova in una regione un tempo parte dell’Impero Ottomano, che passò alla Russia solo nel XIX° secolo. La città di Сочи, che prende il nome dal fiume che la attraversa, è così nota solo dal 1896, anche se l’insediamento originario risale al 1838 quando iniziò la costruzione di una fortezza, форт Александрия (Forte Alessandria).

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Dal punto di vista architettonico, una delle zone più interessanti di Сочи è senz’altro Курортный проспект (Kurortniy prospekt), lungo i cui 10 chilometri vennero costruiti, a partire dalla fine degli anni ’20 fino alla fine degli anni ’30, e poi ancora dopo la Seconda Guerra Mondiale, numerosi edifici disegnati dagli architetti più famosi dell’epoca in Unione Sovietica. Su Курортный проспект si trova inoltre Платановая аллея (Viale dei Platani), con le sue Поющие фонтаны (Fontane cantanti) ed i loro spettacoli di luci e musica.

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Vale senz’altro la pena di trascorrere qualche settimana a Сочи, per passeggiare all’ombra di Платановая аллея e gustarsi il brusio diurno e notturno che anima la città. Se volete apprezzare il vostro soggiorno davvero, però, meglio essere in grado di capire e farsi capire senza problemi: venite a studiare russo da noi con i nostri corsi per turisti!

Buon viaggio!

 

 

Дело Артамоновых, un’epopea russa

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Tra i romanzi di Максим Горький (Maksim Gorky) un posto particolare lo occupa sicuramente l’epopea della famiglia Артамонов (Artamonov), intitolata Дело Артамоновых (L’affare degli Artamonov).

Горький scrisse questo роман (romanzo) nel 1925 nel corso della sua permanenza nel nostro paese, in Italia e più precisamente a Sorrento. Anche se è scritto a Sorrento, tuttavia, in Дело Артамоновых si respira la Russia più profonda.

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La famiglia Артамонов si trasferisce nella piccola città immaginaria di Дрёмов (Dryomov), nella campagna russa. Il capostipite Илья (Ilya), accompagnato dai figli, si adopera per aprire una fabbrica di tessuti di lino e per vincere la diffidenza dei locali, da forestiero qual è.

Горький ci racconta l’epopea di questa famiglia, nel corso di più di cinquant’anni dalla seconda metà del XIX° secolo fino alla Rivoluzione Russa del 1917. Ci fa entrare nella psicologia degli Артамонов ed anche di altri personaggi della città, che vediamo crescere e invecchiare, moltiplicarsi, partecipare alla vita della famiglia e della città o estraniarsene.

Consigliamo la lettura di questo роман a tutti coloro che hanno una buona comprensione del russo scritto, sia come esercizio pratico che per approfondire come la Russia, lontano da Mosca e San Pietroburgo, abbia attraversato uno dei periodi di più grande cambiamento della storia mondiale. Avvertiamo che il russo di Горький può risultare ostico, sia a causa delle descrizioni dettagliate che per via del suo sforzo nel riprodurre realisticamente il linguaggio dei personaggi che ci presenta (anche qualora si tratti di riflessioni personali tra sé e sé e non di dialoghi), ma proprio per questo si tratta di un esercizio di lettura utile e gratificante.

Buona lettura!

Realismo e modernità in Пименов

Юрий Пименов (Yuriy Pimenov) è un художник (pittore) russo e moscovita che nel corso della sua vita ha attraversato praticamente ogni fase della parabola sovietica, riflettendone le diverse caratteristiche nell’evoluzione della propria pittura.

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Nato nel 1903 a Москва (Mosca), Пименов frequentò il celebre ВХУТЕМАС (Vhutemas, per esteso Высшие художественно-технические мастерские – Atelier superiore di arte e tecnica) assieme ad Александр Дейнека (Aleksandr Deineka) nella prima metà degli anni ’20. Sempre come Дейнека, Пименов fece parte del collettivo artistico ОСТ (OST, per esteso Общество художников-станковистов – Società degli artisti-operai), che sempre negli anni ’20 si prefiggevano di dipingere e propagandare l’industrializzazione e le conquiste sovietiche utilizzando tecniche pittoriche ispirate all’espressionismo tedesco.

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Più avanti nella sua vita, la pittura di Пименов si evolse verso soggetti più intimistici e verso l’impressionismo. Пименов si dedicò non solo alla pittura, ma anche all’insegnamento, alla scenografia teatrale ed alla produzione di плакаты (manifesti) cinematografici.

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Pluripremiato nell’arco di oltre quattro decenni nel corso della sua attività, Пименов morì nel 1977 ed è sepolto nel Новодевичье кладбище (cimitero di Novodevichiy).

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Potete trovare oltre 130 opere di Пименов al seguente indirizzo:

https://artchive.ru/artists/31296~Yuri_Ivanovich_Pimenov/works

Vi consigliamo di sfogliare queste opere per viaggiare attraverso oltre cinquant’anni di storia sovietica e russa, grazie ad un grande artista che ci ha regalato istantanee di ogni genere, permettendoci in un certo senso di passeggiare per la Москва di quel (lunghissimo!) periodo.