Il fish and chips di Одесса

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Nel corso degli ultimi mesi vi abbiamo proposto diverse ricette della одесская кухня, la cucina di Одесса, città ucraina di lingua russa sulle sponde del Mar Nero e crocevia di popoli e tradizioni.

Nella cucina di Одесса si incontrano la cucina ucraina, quella russa e quella ebraica, dando vita a piatti saporiti per ogni momento dell’anno. Oggi vi proponiamo la ricetta delle рыбные котлетки по-одесски (polpette di pesce alla odessita).

Si tratta di polpette di белая рыба (pesce bianco), la cui carne viene passata in мясорубка (tritacarne) ed impanata. Sono insaporite con масло (burro), сыр (formaggio) e укроп (aneto) ed accompagnate da картофельное пюре (puré di patate): per questo, anche se sono molto diverse, le abbiamo paragonate al fish and chips.

Qui sotto potete trovare una ricetta illustrata in lingua russa:

http://www.povarenok.ru/recipes/show/36557/

La ricetta utilizza termini comuni del lessico culinario russo, ed è di facile lettura. Seguire una ricetta, specie se illustrata, è un ottimo esercizio per migliorare la propria comprensione del russo: il testo è corto, i supporti visivi aiutano a capire il significato di quello che è scritto e si imparano sempre parole nuove.

Buon appetito!

Ian Berry e Одесса a inizio anni ’80

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Vi abbiamo già scritto più volte di Одесса (Odessa), la città fondata dall’imperatrice russa Екатерина II (Caterina Seconda) nel 1794 sulle sponde del Черное море (Mar Nero), oggi una delle più grandi città dell’Ucraina in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.

È una città che, nella sua storia, è sempre stata uno dei cuori artistici dell’Impero Russo prima, e dell’Unione Sovietica poi: Одесса è letteraturaОдесса è cinema. Одесса è senz’altro la città di lingua russa più famosa ed importante al di fuori della Russia, e questo non solo grazie al suo porto e alla sua posizione strategica, ma anche grazie alla sua unica atmosfera.

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Il fotografo britannico Ian Berry visitò Одесса nel 1982, proprio alla fine di quell’era brezhneviana (che prende il nome da Леонид Брежнев – Leonid Brezhnev) a cui oggi in parecchi scottati dai лихие девяностые (i selvaggi anni novanta) guardano con nostalgia.

Potete trovare le sue foto a questo link:

https://www.slavorum.org/nostalgic-ukrainian-photos-set-in-soviet-era-odessa-by-ian-berry/

Vi consigliamo di guardarle con attenzione, dato che permettono di comprendere almeno un po’ di quello che Одесса era e in certa misura continua ad essere. E se queste foto dovessero ispirarvi a visitarla… fatelo! Troverete una città un po’ malandata, ma ancora altrettanto affascinante. Specialmente nel corso dell’estate, che appunto sta per iniziare!

I картофельники, le crocchette di patata ucraine

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I картофельники (kartofel’niki) sono un piatto estremamente popolare, che può essere tanto гарнир (contorno) quanto главнлое блюдо (piatto principale).

Come altri piatti che vi abbiamo proposto nel corso degli scorsi mesi, è originario dell’Украина (Ucraina) ma è diffuso non solo in Russia ma in tutti i paesi dell’Ex Unione Sovietica.

Per consentirvi di esercitare il vostro russo anche in cucina, vi proponiamo una ricetta in cui gli ingredienti sono in lingua russa:

– картофельное пюре (purè di patate)
– 1 яйцо (1 uovo)
– 3 – 4 столовых ложки муки в тесто и еще с полстакана для обваливания картофельников (3-4 cucchiai da tavola di farina per la pasta e ancora circa mezzo bicchiere per cospargere i kartofel’niki)
– соль (sale)
– растительное масло для обжаривания (olio vegetale per friggere)

Schiacciare il картофельное пюре per evitare che ci siano комочки (grumi), aggiungere яйцо e соль e mischiare. Aggiungere 3-4 cucchiai di мука e mischiare ancora.

Mettere su di un tagliere la тесто ottenuta, cospargerla con abbondante farina e farne un cilindro, da cui poi vanno sezionati i картофельники. Anche questi vanno cosparsi di farina su di tutta la loro superficie, prima di farli cuocere in padella fino a quando saranno di color dorato su entrambi i lati.

A questa semplice ricetta si può aggiungere un ripieno, che può essere di carne o di funghi, ma comunque vada vanno serviti… con l’onnipresente сметана (panna acida)!

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Buon appetito!

Первый троллейбус – film del 1963

Il film che vi vogliamo presentare oggi, Первый троллейбус (Il primo filobus), è prodotto dalla Одесская киностудия (Studi Cinematografici di Odessa), una delle più antiche case cinematografiche di tutta la Russia e l’Ucraina, fondato nel 1907 nell’allora Impero Russo.

Ambientato nella città di Одесса (Odessa), Первый троллейбус è un film eminentemente sovietico: vi si raccontano le vicende di un gruppo di giovani lavoratori, che ogni mattino prende il primo троллейбус per recarsi al lavoro. A guidare è una giovane e bella ragazza, Светлана (Svetlana), interpretata da Ирина Губанова (Irina Gubanova), che ama il suo lavoro e non vuole lasciarlo nonostante le pressioni dei suoi familiari.

https://www.youtube.com/watch?v=OPHUcs7pp1o

È un film leggero, gradevole e con dei dialoghi piuttosto semplici, e per questo può essere un’ottima lezione per chi volesse esercitare la sua comprensione del russo parlato. Per di più, si tratta di un film corale, nel corso del quale a prendere la parola sono moltissimi personaggi: questo consente di districarsi tra voci e cadenze diverse, rendendo l’esercizio ancor più valido.

Buona visione!

L’armata a cavallo di Бабель

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Исаак Бабель (Isaak Babel’) è uno scrittore russo della prima metà del XX° secolo, noto soprattutto per il suo legame con la sua città natale Одесса (Odessa), raccontata in numerosi racconti, tra cui gli Одесские рассказы (Racconti di Odessa) di cui vi abbiamo già parlato (qui sopra potete vedere il suo monumento a Одесса).

Ma Бабель ha scritto anche di altro: Конармия (Armata a cavallo) viene presentata come сборник рассказов (selezione di racconti), ma è in realtà qualcosa di più simile a un romanzo. I racconti si basano infatti sulle note raccolte dallo stesso Бабель nel corso della гражданская война (guerra civile) a inizio anni ’20, alla quale partecipò nelle file della neonata красная армия (armata rossa) sul fronte polacco.

Più precisamente, Бабель entrò a far parte della 1-я Конная армия (Prima armata a cavallo -da cui il nome tanto della raccolta quanto del suo diario: Конармейский дневник – Diario di un soldato a cavallo) e combatté sul fronte occidentale. I racconti sono infatti ambientati nei territori della attuale Ucraina occidentale, allora parte della Polonia.

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I racconti di Бабель sono estremamente realistici, genuini e sinceri, e raccontano tutto l’orrore della guerra tanto per i soldati quanto per i civili. Vi si narrano atti di eroismo, ma anche esecuzioni sommarie più o meno giustificate e frizioni all’interno della stessa 1-я Конная армия. Sono soprattutto racconti estremamente umani, che traboccano compassione per commilitoni, civili ed anche soldati nemici, e ricordano molto da vicino lo spirito delle quasi contemporanee pagine dedicate alla Prima Guerra Mondiale da Louis-Ferdinand Céline in “Voyage au bout de la nuit”.

Sicuramente per questo, dato che i racconti non si limitavano certo a glorificare le gesta della 1-я Конная армия, fin dalla pubblicazione dei primi racconti nel 1923 Бабель venne duramente criticato. Si scomodò lo stesso Семён Будённый (Semyon Budyonniy), comandante della stessa, che in un articolo di commento ad uno dei primi racconti pubblicati lo apostrofò come дегенерат (degenerato). Senz’altro più condivisibile è però il punto di vista dello scrittore più in vista dell’epoca, Максим Горький (Maksim Gor’kiy), che difese Бабель con le seguenti parole:

“Читатель внимательный, я не нахожу в книге Бабеля ничего „карикатурно-пасквильного“, наоборот: его книга возбудила у меня к бойцам „Конармии“ и любовь, и уважение, показав их действительно героями, — бесстрашные, они глубоко чувствуют величие своей борьбы”

“Sono un lettore attento, e non trovo nel libro di Babel’ nulla di “caricaturale-offensivo”, al contrario: il suo libro ha suscitato in me amore e rispetto per i soldati dell'”Armata a cavallo”, dato che me li ha mostrati realmente come eroi – senza paura, sentono profondamente la grandezza della loro battaglia”

Конармия è consigliatissimo a tutti coloro che vogliano immergersi in un’avventura a tratti cruenta, in cui non si fanno sconti a nessuno, ma anche a tutti coloro che vogliano saperne di più di un periodo storico così travagliato ed interessante (e da noi poco conosciuto). Un’avvertenza: nel suo realismo, il russo di Бабель può spesso risultare ostico dato che riproduce le parlate dialettali dei suoi personaggi (cosacchi del Don, ebrei, polacchi, ucraini…). La lettura in lingua originale è quindi consigliata preferibilmente a chi ha già una certa dimestichezza con la lettura in lingua russa.

Buona lettura!

L’Opera di Одесса

A Одесса (Odessa), tra i tanti per quanto spesso malridotti edifici d’epoca del centro, occupa un posto d’onore lo splendido Одесский театр оперы и балета (Teatro dell’opera e del balletto di Odessa). Costruito sul luogo del precedente teatro (bruciato nel 1873) su progetto degli architetti viennesi Fellner e Helmer, venne aperto al pubblico l’1 ottobre del 1887.

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Costruito in stile barocco viennese, si distingue per l’eleganza delle forme e per i gruppi scultorei che lo ornano, su tutti quello riportato qui sotto: la musa Мельпомена (Melpomene) su di un carro trainato da pantere.

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Fortunatamente non danneggiata dalla Seconda Guerra Mondiale (anzi, anche nel corso dell’occupazione rumena l’опера continuò a funzionare tanto per i soldati occupanti quanto per i cittadini), è ancora oggi un teatro di rilevanza internazionale, al di là del suo stravagante aspetto esteriore e dei ricchi interni.

Consigliamo a chiunque dovesse trovarsi a Одесса di cogliere l’occasione e passare una bella serata vedendosi uno spettacolo. Oltre al fatto che non è necessario svenarsi, dato che i biglietti costano un’inezia rispetto a quelli della Scala di Milano, avrete occasione di vedere un pubblico molto più variegato di quello che si vede qui in Italia, e imparare qualcosa della tradizione russa e dei paesi di lingua russa, dove andare all’opera e a teatro è un passatempo molto più diffuso e popolare.

 

Жил-был пёс – C’era una volta un cane (1982)

Жил-был пёс (C’era una volta un cane) è un cartone animato del 1982, in cui il regista Эдуард Назаров (Eduard Nazarov) mette in scena una fiaba popolare della tradizione ucraina.

I personaggi principali di questa storia sono Пёс (Cane), un vecchio cane da guardia, e Волк (Lupo), colui che sarebbe il suo acerrimo nemico. Come molti altri film e cartoni animati di successo dell’epoca sovietica, anche in questo caso alcune delle frasi dei personaggi sono entrate nel corso degli anni nel linguaggio comune (крылатые выражения – espressioni “alate”): “Щас спою” (“Adesso mi metto a cantare”) e soprattutto “Ты заходи, если что…” (“Tu vienimi a trovare, se hai bisogno”). Come potete vedere dalla lunghezza delle traduzioni, la lingua russa è spesso estremamente sintetica ed espressiva!

https://www.youtube.com/watch?v=XLAB3d5cFJM

Questo cartone animato, in cui i dialoghi non solo utilizzano un russo semplice e dalle frasi corte, ma vengono recitati anche piuttosto lentamente, è ideale per chi voglia esercitare il proprio orecchio e migliorare nella comprensione della lingua orale.

Buona visione!

Одесса secondo Бабель

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Одесса (Odessa) può vantare un posto di spicco nella tradizione letteraria russa: vi soggiornarono e scrissero eccelsi scrittori (Пушкин (Pushkin)Бунин (Bunin)Куприн (Kuprin)…), le sono dedicati innumerevoli racconti e romanzi e, soprattutto, ha dato i natali ad alcuni grandi nomi della letteratura russa.

Abbiamo già parlato di Катаев (Kataev), ed oggi ci dedicheremo allo scrittore одессит (odessita) per eccellenza: Исаак Бабель (Isaak Babel’). Бабель scrive di Одесса come nessuno: il centro della sua Одесса è il suo quartiere, la Молдаванка (Moldavanka), dove si dipanano le movimentate storie dei protagonisti, siano essi ragazzini coetanei di Бабель o malavitosi della mafia ebraica locale (tra cui il famoso Беня Крик – Benya Krik).

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Tutti questi racconti sono raccolti nel magistrale Одесские рассказы (I racconti di Odessa), pubblicato nel 1931 ma principalmente ambientato in epoca pre-rivoluzionaria. Con il loro umorismo noir, sono indicati per studenti che già riescono a leggere con abbastanza dimestichezza, dato che utilizzano un linguaggio piuttosto particolare e colorito che potrebbe altrimenti risultare di difficile comprensione. Ad ogni modo, per chi ha iniziato a studiare da poco ma volesse leggerli comunque, trattandosi di un libro che nel corso degli anni si è diffuso in tutto il mondo se ne può tranquillamente trovare l’edizione italiana.

Buona lettura!

La fortezza di Белгород-Днестровский

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Белгород-Днестровский (Belgorod-Dnestrovskiy), fino al 1944 nota con il nome di origine turca Аккерман (Akkerman), è una città del sud dell’Ucraina che vanta la fortezza più grande non solo di tutto il paese ma di tutta l’Europa dell’est.

Oltretutto, come potete vedere dalle foto, la Белгород-Днестровская крепость (fortezza di Belgorod-Dnestrovskiy) si trova in una posizione incredibilmente scenica, sulla riva di un лиман (laguna). Il panorama dalle sue mura in una bella giornata è straordinario, ma attenzione a dove mettete i piedi! Sebbene la крепость sia in discrete condizioni, lo stesso non si può dire per i camminamenti.

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Questa enorme крепость fu costruita nel XIII° secolo da Берке (Berke), Khan dell’Orda d’oro che all’epoca controllava tutto il sud delle attuali Ucraina e Russia. Nel corso degli anni passò di mano tra i vari governanti locali: cavalieri moldavi, genovesi, turchi. Teatro delle guerre tra Turchia e Russia, passò definitivamente all’Impero Russo nel 1812 con il Бухарестский мирный договор (Trattato di pace di Bucarest), assieme a tutte le terre della regione.

Белгород-Днестровский è raggiungibile da Одесса (Odessa) in маршрутка (minibus) in circa 1 ora e mezza. Vale assolutamente la pena di passarci una mezza giornata, ed oltretutto è poco distante da località balneari quali Каролино-Бугаз (Karolino-Bugaz) e Затока (Zatoka).

 

Паска – il dolce di Пасха

Пасха (Paskha) è alle porte. Come è noto, la confessione ortodossa segue il calendario giuliano e non quello gregoriano, e questo può portare a scostamenti anche importanti tra la Pasqua cattolica e la Пасха ortodossa. Quest’anno, ad esempio, da noi Pasqua è stata a marzo mentre Пасха sarà domenica prossima, l’1 maggio.

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Tra le varie tradizioni pasquali ortodosse, ce n’è una tipica del sud della Russia e dell’Ucraina che prevede la preparazione di piccoli panettoncini come quelli che vedete in foto. Questo pane pasquale, noto come паска (paska) o кулич (kulich), si prepara nel corso della settimana di Пасха, ma non si può preparare il giorno di Великая пятница (Venerdì Santo). Secondo la tradizione, va mangiato solo dopo averlo fatto benedire in chiesa: anche la cuoca evita accuratamente di assaggiarlo dopo averlo cotto, altrimenti è грех (peccato)!

Qui sotto la ricetta:

http://www.stranieriinitalia.it/l-esperto-risponde/cucina-etnica-e-ricette-etniche/cucina-europea/la-paska-simbolo-della-pasqua-ucraina.html