I documentari del Первый канал

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Nel corso di questi anni abbiamo consigliato moltissimi video a chi volesse esercitare la propria comprensione orale della lingua russa. Molti di essi sono film, la cui visione è un esercizio eccellente ma di certo molto impegnativo in quanto è necessario adattare il proprio orecchio alle diverse voci dei personaggi. Abbiamo però consigliato anche diversi документальные фильмы (film-documentario), che semplificano questo aspetto dell’esercizio in quanto generalmente raccontati da non più di un paio di narratori (generalmente uno).

La tradizione documentaristica russa è di altissimo livello, e produce documentari di grande interesse ed eccellente fattura. Ci sono vere e proprie serie di документальные фильмы che raccontano nei dettagli vicende storiche, altri dedicati a località, personaggi o episodi misteriosi più o meno recenti. Spesso forniscono non solo dettagli ulteriori rispetto a quelli da noi conosciuti, ma anche una prospettiva diversa da quella insegnata a noi in occidente, ed aiutano così a capire meglio sia gli eventi e i personaggi raccontati, sia la cultura russa.

La fonte dei документальные фильмы da noi proposti, e di molti altri, è il sito del Первый канал (Primo canale), il canale principale della tv pubblica russa. Li potete trovare suddivisi per categoria a questa pagina:

https://www.1tv.ru/doc

Qui sotto potete invece trovare i nostri articoli dedicati ad alcuni di questi документальные фильмы, dedicati ai seguenti temi:

Buona visione!

La часовня della Fonte Sacra a Уфа

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Nel corso dei mesi passati vi abbiamo parlato di tradizioni religiose, in particolare legate ad icone, a cui spesso nella religione russo-ortodossa vengono attribuiti poteri miracolosi.

La икона (icona) di cui vi parleremo oggi, nota come Богородско-Уфимская (Bogorodsko-Ufimskaya), si trova come già suggerisce il nome a Уфа (Ufa), la capitale della repubblica del Башкортостан (Bashkortostan, in italiano Baschiria). In questa repubblica della Federazione Russa vive un vero e proprio miscuglio di etnie, tra le quali le più rappresentate sono baschiri, tatari e russi.

Secondo la tradizione, questa икона venne trovata miracolosamente a inizio 1600 nei boschi vicini al villaggio di Богородское (Bogorodskoe, oggi un quartiere di Уфа). Il крестьянин (contadino) Стефан (Stefan), condannato ad essere bastonato in pubblico, non potendo sopportare la vergogna andò nel bosco per impiccarsi. Venne fermato dalla voce di una donna, che gli disse “Куда ты идешь? Воротись и скажи священнику и народу, чтобы взяли меня отсюда, ибо я спасу ваше село” (“Dove vai? Torna indietro e dì al sacerdote e alla gente che mi vengano a prendere, perché salverò il vostro villaggio”). Sorpreso, Стефан tornò a casa, ma il giorno seguente tornò nel bosco con la stessa intenzione. La stessa voce, più severa, lo fece scappare ancora. Tornato una terza volta, e udite ancora le stesse parole, Стефан si guardò attorno e vide sopra di lui questa икона che brillava.

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Nel luogo dell’apparizione presto iniziò a scorrere un источник (fonte), attorno al quale venne costruita una часовня (cappella) di legno. A partire dal 1688, il luogo della часовня divenne la meta di processioni russo-ortodosse. La часовня venne costruita in muratura nel 1901, ma a partire dagli anni ’30 del secolo scorso le funzioni vennero sospese e nel 1944 venne demolita.

Solo nel 1993 la часовня è stata ricostruita, nelle sue forme originali, ed oggi può essere visitata ogni giorno. Inoltre, dallo источник è ancora possibile raccogliere acqua (che è considerata целебная, e cioè con proprietà medicinali…) per sé e per i propri cari!

Buona visita!

Николай Чудотворец: il santo preferito dai russi

 

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Se avete visitato una famiglia russa o di lingua e cultura russa, è molto probabile che tra le varie icone che ornavano le pareti della casa abbiate notato un santo dalla barba bianca, che regge un libro nella mano sinistra e tiene indice e medio della mano destra alzati.

Non è altri che il “nostro” Святой Николай (San Nicola), in lingua russa noto come Николай Чудотворец, letteralmente Nicola il Miracoloso. Святой Николай in Russia non ci mise mai piede, ma è proprio in Russia e nei paesi di lingua e cultura russa che è particolarmente venerato, forse anche più che nella stessa Bari.

In questo документальный фильм (documentario), girato per la televisione di stato russa, viene raccontato il culto di Святой Николай nel mondo russo:

https://www.1tv.ru/doc/pro-religiyu/nikolay-chudotvorec-dokumentalnyy-film

Una parte importante del documentario è girata proprio a Bari, dove ogni anno migliaia e migliaia di паломники (pellegrini) russi visitano la Basilica di San Nicola per pregare sulle reliquie del santo. Ma il documentario va ben oltre, e ci presenta anche altre storie: un Santa Claus americano, un барк (veliero) nel porto di Калининград (Kaliningrad), ed addirittura la storia di una donna musulmana devota a Святой Николай…

Consigliamo la visione di questo documentario a tutti coloro che vogliano esercitare la propria comprensione del russo parlato, approfondendo al contempo uno degli aspetti della cultura russa odierna: la devozione a Святой Николай va infatti ben oltre la religione, per i russi, è un fenomeno in tutto e per tutto culturale e parte integrante di quella mentalità russa che è importante conoscere (oltre alla lingua!) per viaggiare e comunicare.

Buona visione!

L’icona di Минск: un viaggio nel tempo

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Nella Собор Сошествия Святого Духа (Cattedrale dello Spirito Santo) a Минск (Minsk), in Беларусь (Bielorussia), potete trovare una delle icone più venerate dell’ortodossia russa: la икона Божией Матери (icona della Madre di Dio).

Si tratta di una икона che viene attribuita addirittura a San Luca Evangelista, e che nel corso dei secoli ha viaggiato in lungo e in largo per quelli che oggi sono territori di lingua russa (o in cui la lingua russa è parlata).

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Da Bisanzio, dove aveva trascorso i primi secoli dalla sua creazione, venne infatti trasferita a Херсонес (Khersones) in Крым (Crimea) quando questa faceva parte dell’Impero Bizantino (dal quinto al tredicesimo secolo). Si tramanda che, da Херсонес, venne portata a Киев (Kiev) dal князь Владимир Святославович (cavaliere Vladimir Svyatoslavovich) nel 988, dopo che proprio in Крым aveva sposato la principessa bizantina Anna ed era stato battezzato.

A Киев venne conservata nella Десятинная церковь (chiesa delle Decime), la prima chiesa in pietra costruita nell’antica Rus’, fino a quando nel 1240 gli invasori tataro-mongoli la distrussero e saccheggiarono. Dell’икона Божией Матери si persero poi le tracce per più di duecento anni, nel corso dei quali fu probabilmente nascosta dagli abitanti della città.

Venne poi esposta nella Софийский собор (Cattedrale di Santa Sofia), da dove venne rubata in occasione di un altro saccheggio dei tatari di Крым nel 1482. Si dice che uno degli invasori la spogliò della sua custodia preziosa e la gettò nel fiume Днепр (Dnipr). Secondo la leggenda, nel 1500 riemerse dalle acque e venne recuperata dagli abitanti della città, che per sfuggire ai tatari cercarono rifugio a Минск portandola con sé.

Fin da allora è rimasta, pur passando più volte di castello in cattedrale, nella capitale bielorussa. Non vi resta che andarla a vedere, o ancora meglio seguirne le tracce passando dagli scavi di Херсонес alle cattedrali di Киев e poi Минск, per un viaggio in cui vi servirà una sola lingua: il russo. E se ancora non lo conoscete e volete impararlo, potete affidarvi a noi!

Оптина пустынь – un documentario

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Nella Калужская область (regione di Kaluga) si trova uno dei monasteri più venerati dell’Ortodossia russa, Оптина пустынь (monastero di Optina).

Оптина пустынь si trova a un paio di chilometri da Козельск (Kozel’sk), a poco più di 200 chilometri da Москва (Mosca), in una foresta di pini centenaria sulla riva del fiume Жиздра (Zhizdra). Il nome, particolarmente interessante, dice molto della storia di questo luogo.

Venne infatti fondato da Опта (Opta), un predone del XIV° secolo che era a capo di un gruppo di rapinatori che viveva nella foresta dove ora si trova il monastero. Опта, pentitosi delle sue malefatte, prese i voti con il nome di Макарий (Makariy) e fondò il monastero ora noto con il suo nome. Nel corso della sua vita, si dedico alla preghiera e alla costruzione di questo luogo sacro.

I lettori più attenti e coloro che meglio conoscono il russo si saranno accorti che invece del più abituale монастырь (monastero) si utilizza il termine пустынь, che letteralmente significa deserto. Perché? Si tratta di un termine russo antico, che sta ad indicare essenzialmente un eremo: un monastero isolato in cui i monaci si ritirano a pregare.

Recentemente il Первый канал (Primo canale) statale russo ha trasmesso un документальный фильм (documentario) dedicato a Оптина пустынь. Si tratta di un documentario particolare, che più che mostrare i pregi architettonici e artistici o la storia del luogo si concentra sulla vita spirituale tanto dei monaci che ci vivono quanto di coloro che lo visitano, magari rimanendoci diverso tempo (come è stato il caso degli scrittori Лев Толстой – Lev Tolstoy, Федор Достоевский – Fyodor Dostoevskiy e Николай Гоголь – Nikolay Gogol) o addirittura per sempre.

Ne raccomandiamo la visione a coloro che, già in grado di affrontare la visione di un filmato in lingua russa, volessero approfondire questo aspetto della cultura russa: la religiosità e la devozione ritrovate (ma in realtà mai perse) da questo popolo. Vedendo questo documentario, oltre ad esercitare la vostra capacità di comprensione del russo parlato, capirete anche alcuni aspetti della psicologia russa e dell’atteggiamento dei russi nei confronti della vita.

Potete trovare questo interessante documentario a questo indirizzo:

https://www.1tv.ru/doc/pro-religiyu/optina-pustyn

Послушники: tra religione e spionaggio

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Nel corso degli ultimi mesi vi abbiamo proposto molti documentari, ma quello che vi proponiamo oggi riguarda senz’altro la vicenda più incredibile ed interessante. Операция „Послушники“. Между молотом и наковальней (Operazione “Novizi”. Tra il martello e l’incudine) racconta infatti come, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, alcuni sacerdoti ortodossi nel territorio occupato dai nazisti collaborarono attivamente con la resistenza ed i servizi segreti sovietici.

Nonostante la Православная церковь (Chiesa Ortodossa) fosse oppressa dal potere ateo sovietico e nonostante il potere nazista fosse utilitaristicamente meglio disposto nei suoi confronti, questi sacerdoti divennero dei veri e propri разведчики (agenti segreti), e nell’ambito della Операция „Послушники“ accolsero nelle catacombe del Псково-Печерский монастырь (Monastero Pskovo-Pecherskiy) non solo partigiani e soldati ma addirittura dei разведчики professionisti, che vestivano gli abiti monastici per svolgere le loro attività senza insospettire i nazisti.

Il successo di questa operazione portò all’Armata Rossa un enorme vantaggio nella decisiva курская битва (battaglia di Kursk): la радиоигра (spionaggio radio) dei послушники convinse infatti la Wermacht che l’Armata Rossa si preparava ad un attacco in altra zona, e questo portò i tedeschi a dirigere altrove parte delle loro divisioni di carri armati.

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Consigliamo la visione di questo documentario a tutti coloro che sono appassionati di storia ed in particolare di questo periodo storico. La visione di Операция „Послушники“. Между молотом и наковальней è inoltre consigliatissima a chi vuole esercitare la sua comprensione della lingua russa parlata: si tratta di un documentario impegnativo, considerata la complessità della vicenda, e vederlo è quindi un’ottima prova.

Questo è il link:

https://www.1tv.ru/doc/pro-voynu/operatsiya-poslushniki-mezhdu-molotom-i-nakovalney

Buona visione!

Русская жестокость: documentario storico

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Nel corso dei mesi passati vi abbiamo proposto diversi documentari storici tramessi dal первый канал, il primo canale della tv di stato russa.

Quello che vi proponiamo oggi è un документальный фильм (film-documentario) particolare tanto per tono quanto per realizzazione: appartiene al ciclo Мифы о России (Miti sulla Russia) e ne è il primo episodio, Русская жестокость (la crudeltà russa).

Iniziamo dalla realizzazione: questo документальный фильм può vantare delle riprese mozzafiato dell’interno del Кремль (Cremlino), e delle apposite animazioni di splendida fattura. Come già i documentari che vi abbiamo proposto in passato, anche questo è un prodotto estremamente curato.

Di cosa tratta? Русская жестокость si pone come obiettivo sfatare il mito della crudeltà russa, diffuso nella cultura occidentale nel corso dei secoli sulla base di notizie tendenziose, ripetute al punto da convincerne gli stessi russi. Il conduttore Алексей Пиманов (Aleksey Pimanov) inizia la narrazione partendo dallo stesso Иван Грозный (Ivan il Terribile), famoso per aver ucciso il suo stesso figlio. È davvero così?

Il taglio di questo recentissimo documentario è senz’altro propagandistico, e si inserisce nel clima di холодная война (guerra fredda) che purtroppo stiamo vivendo negli ultimi anni. Proprio per questo però è interessante per studiare, capire e comprendere lo stato d’animo russo riguardo a quanto sta succedendo, oltre che per saperne di più della storia russa: i personaggi e gli avvenimenti storici russi vengono raccontati e messi a confronto con altri personaggi ed avvenimenti coevi della storia europea occidentale.

Per finire, la visione di questo документальный фильм è anche un eccellente esercizio per la comprensione del russo parlato, quindi ne consigliamo la visione a tutti coloro abbiano una buona dimestichezza con la lingua russa.

È disponibile al link qui sotto:

https://www.1tv.ru/doc/dokumentalnyy-cikl-mify-o-rossii/mify-o-rossii-russkaya-zhestokost-dokumentalnyy-cikl

Buona visione!

Il Новодевичий монастырь a Mosca

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Tra le innumerevoli attrazioni che può vantare Москва (Mosca), parecchie sono localizzate non esattamente al centro della città. Ciononostante, nel corso di una visita a Москва è assolutamente consigliato fare un giro anche al di fuori del centro, ad esempio per visitare la zona in cui si trova il Новодевичий монастырь (monastero di Novodevichiy).

Il Новодевичий монастырь si trova a una decina di chilometri a sud-ovest dal centro di Москва, sulle rive della Москва (Moskva, il fiume) e nelle immediate vicinanze dello stadio Лужники (Luzhniki). Poco oltre si innalzano i Воробьёвы горы (le Colline dei Passeri), dove si trova la sede della Московский государственный университет (Università statale di Mosca) con il suo imponente edificio costruito nel secondo dopoguerra.

Il Новодевичий монастырь è un complesso monasteriale di indubbia attrattiva, tanto dal punto di vista architettonico (è stato inserito dall’UNESCO nello список всемирного
наследия человечества – patrimonio mondiale dell’umanità) quanto da quello storico. Venne infatti costruito in osservanza del обет (voto) dato dal Великий князь Василий III (Grande principe Basilio III) in occasione dell’assedio di Смоленск (Smolensk) nel 1514: Василий III promise di costruire un monastero femminile a Москва se Dio gli avesse concesso la vittoria. Dieci anni dopo, il Новодевичий монастырь venne fondato.

Si narra però che Василий III, nel fondare il monastero, avesse un secondo fine: sposato da 20 anni con Соломония (Solomoniya), non era riuscito ancora ad avere un erede. Una volta riuscito ad ottenere l’autorizzazione della Chiesa a convolare a seconde nozze, fece prendere i voti a sua moglie Соломония e fondò per lei questo monastero (dove lei però mai mise piede).

A questo divorzio (il primo nella storia russa) nel 1526 seguirono le nozze con la giovane Елена (Yelena), e nel 1530 finalmente Василий III ebbe il suo primogenito Иван (Ivan), noto poi come Иван Грозный (Ivan Grozniy). Siamo quindi davanti a un avvenimento che davvero cambiò il corso della storia russa e della diffusione della lingua russa, che senza di Иван Грозный oggi potrebbe non essere così diffusa e conosciuta.

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È assolutamente da visitare, specie se si considera che giusto di fianco si trova il Новодевичье кладбище (cimitero di Novodevichiy), in cui si trovano i monumenti funebri di numerose personalità russe morte nel XX° secolo, che ne fanno un vero e proprio Père-Lachaise russo.

Per arrivare al Новодевичий монастырь è sufficiente utilizzare la metro moscovita: si trova infatti alla convergenza tra la linea circolare (fermata Лужники) e la linea 1 (fermata Спортивная – Sportivnaya).

Buon viaggio!

Иверский монастырь sul lago di Валдай

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Il Валдайское озеро (Lago di Valday) si trova, così come l’omonima città Валдай (Valday), nella Новгородская область (regione di Novgorod) tra Mosca e San Pietroburgo. Oltre ad essere la sede della residenza presidenziale di Долгие Бороды (Dolghie Borody), costruita negli anni ’30 per Сталин (Stalin), questo озеро ospita uno dei complessi religiosi più scenografici di tutta la Russia, l’Иверский монастырь (Monastero di Iver).

Fondato nel 1653 dal патриарх Никон (patriarca Nikon), l’Иверский монастырь occupa questa posizione su desiderio del suo fondatore, che ebbe una visione nel corso del suo viaggio al Соловецкий монастырь (monastero di Solovki) e diede a questo монастырь il nome della Иверская икона (icona di Iver), un’icona rappresentante Maria con il bambin Gesù il cui originale si trova sul Monte Athos in Grecia.

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Nel corso del XVII° secolo vennero costruiti praticamente tutti gli edifici facenti parte del complesso monastico, ad esclusione di due di essi costruiti nel XIX° secolo. Come è successo ad altri monasteri russi, anche l’Иверский монастырь all’epoca dell’Unione Sovietica fu utilizzato ad altri fini: museo, residenza per invalidi di guerra, sanatorio per bambini malati di tubercolosi. Venne restituito alle autorità ecclesiastiche solo nel 1991, e i lavori di restauro furono completati solo nel 2007.

Sul sito iveron.ru (in lingua russa ma tradotto anche in inglese) sono disponibili ulteriori informazioni, tra cui la fondamentale как добраться до Иверского монастыря (come arrivare al Monastero di Iver) e un interessantissimo виртуальный тур (tour virtuale) in 4 video (questo esclusivamente in lingua russa, quindi se volete seguirlo vi tocca imparare il russo!).

Buona visita!

 

Una chiesa particolare a Саратов

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Саратов (Saratov) è una grossa città del centro-sud della Россия (Russia), che sorge sulla riva destra del Волга (Volga) a meno di 400 km dalla città di Волгоград (Volgograd).

Anche se Саратов ha una storia multicentenaria (venne fondata nel XVII° secolo) e può vantare alcuni edifici di indubbio interesse storico, il monumento indubbiamente più particolare è la singolare церковь (chiesa) Утоли моя печали (Allevia i miei dolori) che venne costruita a inizio XX° secolo su progetto dell’architetto modernista russo Пётр Зыбин (Pyotr Zybin).

Questa церковь, dedicata all’omonima icona della Madonna, è come potete vedere dalle immagini un fiorire di decorazioni di ogni genere, che la rendono unica nel panorama delle chiese russe: pur utilizzando le forme della tradizione ortodossa, infatti, l’abbinamento delle stesse è inusuale, specie dal punto di vista dell’accostamento dei colori.

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Come ha fatto a superare indenne l’era sovietica e a conservarsi fino ai nostri giorni? Una церковь così recente, per definizione di poco interesse storico e posizionata in pieno centro, era evidentemente a rischio demolizione. Ma la sua forma raccolta e il suo sviluppo verticale la rendevano perfetta a fini di divulgazione scientifica: a partire dal 1948 venne infatti utilizzata come планетарий (planetario), installandovi una cupola del diametro di 6 metri.

Se vi doveste trovare a Саратов, non potete mancare di visitarla e di ammirare le sue cupole variopinte dalla antistante улица Волжская (via del Volga)!