Одесса nella letteratura russa

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Vi abbiamo parlato spesso, nel corso di questi anni, della città di Одесса (Odessa) in Ucraina: si tratta di una città dove la lingua parlata è il russo, ricca di storia, di storie e soprattutto di letteratura.

A chi dovesse capitarci consigliamo senz’altro di visitare il Museo della Letteratura di Odessa (Одесский литературний музей, questo il sito: http://museum-literature.odessa.ua/ru/), nelle cui 24 sale vengono raccontati attraverso cimeli di vario genere centinaia di scrittori legati in un modo o nell’altro alla città.

Anche noi ci siamo prodigati (e continueremo a farlo) per raccontarvi la letteratura di Одесса (o ad essa legata), presentandovi le seguenti opere:

Vi abbiamo inoltre parlato di altri tre scrittori che soggiornarono a Одесса e che scrissero di Одесса:

Buona lettura!

 

 

Le catacombe di Одесса e l’operazione Форт

Nel corso di questi anni abbiamo dedicato diversi articoli alla città di Одесса (Odessa), la città russofona ucraina che si trova sulle rive del Чёрное море (Mar Nero), ma ancora non vi abbiamo parlato delle sue катакомбы (catacombe).

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Il sottosuolo di Одесса è infatti attraversato da un fitto reticolo di gallerie, per una lunghezza complessiva di oltre 2500 chilometri. Queste gallerie sono per la grandissima maggior parte delle cave, da cui veniva estratta la roccia calcarea (ракушечник) utilizzata per la costruzione degli edifici della città.

Già alla fine del XIX° secolo, lo svuotamento del sottosuolo di Одесса che conseguiva da questa attività iniziò a portare a crolli e cedimenti strutturali degli edifici in superficie, tanto che le autorità sovietiche subito dopo la rivoluzione vietarono l’estrazione del ракушечник entro i limiti urbani.

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Le catacombe sono ammantate da un’aura di leggenda e di eroismo, in quanto da una parte servirono a lungo ai criminali locali per occultarvi i beni oggetto di contrabbando provenienti dal porto, mentre dall’altra durante la Великая Отечественная война (letteralmente “Grande Guerra Patriottica”, la Seconda Guerra Mondiale) furono utilizzate come rifugio dai partigiani sovietici nel corso dell’occupazione delle forze dell’Asse.

La партизанский отряд (divisione partigiana) comandata da Владимир Молодцов (Vladimir Molodzov), a capo dell’operazione Форт (Forte), creò immensi problemi alle forze di occupazione rumene: i 75-80 partigiani che si nascondevano nelle катакомбы eliminavano centinaia di ufficiali, sabotavano le linee di comunicazione e raccoglievano informazioni preziose per l’Armata Rossa, e specie per l’aviazione che grazie a queste informazioni più volte attaccò con precisione chirurgica il nemico. Le forze di occupazione facevano crollare o asfaltare gli ingressi alle катакомбы, ci iniettavano gas velenoso, ma senza riuscire ad avere la meglio sui partigiani.

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Catturato dal nemico e condannato a morte, a Молодцов venne proposto di chiedere la grazia, ma rispose: «Мы на своей земле помилования у врагов не просим!» (“Noi nella nostra terra non chiediamo la grazia ai nemici!”).

Le катакомбы sono tuttora accessibili, ma molto pericolose in quanto labirintiche, non illuminate e spesso allagate. Si consiglia quindi, a chi volesse, di accedervi solo nell’ambito di escursioni guidate presso il музей “Тайны подземной Одессы” (Museo “Segreti di Odessa sotterranea”), nel quartiere Молдаванка.

Questo il sito del museo:

http://www.katakomby.odessa.ua/

Греков, il pittore dell’armata a cavallo

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Nel corso degli ultimi mesi vi abbiamo proposto le opere d’arte di alcuni pittori russi del secolo scorso, ed oggi continueremo in questo percorso.

Lo художник (pittore) di cui vi parleremo oggi è considerato il padre della pittura di guerra sovietica. Митрофан Греков (Mitrofan Grekov), nacque nel 1882 nel sud dell’Impero Russo, in un villaggio nell’attuale regione di Ростов (Rostov), ma iniziò a studiare pittura nell’attuale Ucraina a Одесса (Odessa).

Al fronte già durante la Prima Guerra Mondiale, nel corso della Гражданская война (Guerra Civile) combatte nelle file della 1-я Конная армия (Prima Armata a Cavallo), la Конармия di Исаак Бабель (Isaak Babel’). Alcuni tra i suoi quadri più celebri documentano e celebrano le imprese di questa leggendaria divisione al comando del maresciallo Семён Будённый (Semyon Budyonniy).

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Immediatamente dopo la sua morte nel 1934 (passarono solo due giorni!) venne fondato lo Студия военных художников имени М. Б. Грекова (Studio di arte bellica Grekov), in cui a partire da allora hanno lavorato innumerevoli artisti bellici, realizzando non solo quadri ma anche плакаты (manifesti) e sculture monumentali quali ad esempio la celebre Родина-мать зовёт! (La Madre Patria chiama!).

Potete ammirare molte delle sue opere a questo indirizzo:

http://www.maslovka.org/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=191

E approfondire la storia dello Студия Греков (ma solo in lingua russa: ottimo per esercitare le vostre capacità di comprensione del testo!) qui:

http://www.grekovstudio.ru/about/

 

Il fish and chips di Одесса

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Nel corso degli ultimi mesi vi abbiamo proposto diverse ricette della одесская кухня, la cucina di Одесса, città ucraina di lingua russa sulle sponde del Mar Nero e crocevia di popoli e tradizioni.

Nella cucina di Одесса si incontrano la cucina ucraina, quella russa e quella ebraica, dando vita a piatti saporiti per ogni momento dell’anno. Oggi vi proponiamo la ricetta delle рыбные котлетки по-одесски (polpette di pesce alla odessita).

Si tratta di polpette di белая рыба (pesce bianco), la cui carne viene passata in мясорубка (tritacarne) ed impanata. Sono insaporite con масло (burro), сыр (formaggio) e укроп (aneto) ed accompagnate da картофельное пюре (puré di patate): per questo, anche se sono molto diverse, le abbiamo paragonate al fish and chips.

Qui sotto potete trovare una ricetta illustrata in lingua russa:

http://www.povarenok.ru/recipes/show/36557/

La ricetta utilizza termini comuni del lessico culinario russo, ed è di facile lettura. Seguire una ricetta, specie se illustrata, è un ottimo esercizio per migliorare la propria comprensione del russo: il testo è corto, i supporti visivi aiutano a capire il significato di quello che è scritto e si imparano sempre parole nuove.

Buon appetito!

Il ritorno di Остап Бендер

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Vi abbiamo già parlato della prima opera di Ильф и Петров (Il’f e Petrov), Двенадцать стульев (Le 12 sedie), il cui travolgente protagonista Остап Бендер (Ostap Bender) è diventato un personaggio tra i più famosi nella cultura popolare russa e di lingua russa in genere.

Un personaggio così dirompente, Остап Бендер, da convincere i suoi due autori Ильф и Петров a riportarlo sulla scena nel loro secondo romanzo, Золотой телёнок (Il vitello d’oro), pubblicato tre anni dopo Двенадцать стульев. In realtà Золотой телёнок sarebbe potuto essere pubblicato molto prima, dato che i due autori si misero al lavoro già nel 1928, ma Ильф nel corso del 1929 decise di provare a diventare фотохудожник (fotografo artistico) e i lavori rallentarono. Петров racconta: “Было у меня на книжке восемьсот рублей, и был чудный соавтор. Я одолжил ему мои восемьсот рублей на покупку фотоаппарата. И что же? Нет у меня больше ни денег, ни соавтора.” (“Per il libro avevo ottocento rubli, ed un coautore meraviglioso. Gli ho prestato i miei ottocento rubli per comprare una macchina fotografica. E cosa è successo? Non ho più né i soldi, né il coautore.”

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Anche questo, come il precedente, è un плутовской роман (romanzo picaresco) in cui i personaggi viaggiano all’avventura per tutta la Russia sovietica e non solo: buona parte dell’intreccio si svolge a Черноморск (Chernomorsk), che è chiaramente Одесса (Odessa), e nella steppa dell’odierno Казахстан (Kazakistan).

Consigliamo la lettura di questo роман, come sempre, per esercitare la comprensione del russo scritto: la scrittura di Ильф и Петров è divertente e chiara, ricercata e varia nelle espressioni senza essere complicata nelle costruzioni. Insomma, leggere Золотой телёнок arricchirà il vostro vocabolario senza richiedere uno sforzo eccessivo. Inoltre, Золотой телёнок è un caposaldo della letteratura satirica russa e sovietica, ed è una lettura divertente ed anche interessante nella sua scanzonata rappresentazione della neonata Unione Sovietica degli anni ’20 e ’30.

Buona lettura!

Ian Berry e Одесса a inizio anni ’80

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Vi abbiamo già scritto più volte di Одесса (Odessa), la città fondata dall’imperatrice russa Екатерина II (Caterina Seconda) nel 1794 sulle sponde del Черное море (Mar Nero), oggi una delle più grandi città dell’Ucraina in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.

È una città che, nella sua storia, è sempre stata uno dei cuori artistici dell’Impero Russo prima, e dell’Unione Sovietica poi: Одесса è letteraturaОдесса è cinema. Одесса è senz’altro la città di lingua russa più famosa ed importante al di fuori della Russia, e questo non solo grazie al suo porto e alla sua posizione strategica, ma anche grazie alla sua unica atmosfera.

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Il fotografo britannico Ian Berry visitò Одесса nel 1982, proprio alla fine di quell’era brezhneviana (che prende il nome da Леонид Брежнев – Leonid Brezhnev) a cui oggi in parecchi scottati dai лихие девяностые (i selvaggi anni novanta) guardano con nostalgia.

Potete trovare le sue foto a questo link:

https://www.slavorum.org/nostalgic-ukrainian-photos-set-in-soviet-era-odessa-by-ian-berry/

Vi consigliamo di guardarle con attenzione, dato che permettono di comprendere almeno un po’ di quello che Одесса era e in certa misura continua ad essere. E se queste foto dovessero ispirarvi a visitarla… fatelo! Troverete una città un po’ malandata, ma ancora altrettanto affascinante. Specialmente nel corso dell’estate, che appunto sta per iniziare!

Ильф и Петров e le 12 sedie

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Vi abbiamo già presentato una versione cinematografica di Двенадцать стульев (Le dodici sedie), che vi consigliamo assolutamente di vedere. Oggi però vogliamo parlarvi degli autori di questo capolavoro umoristico.

Илья Ильф (Il’ya Il’f) e Евгений Петров (Evgeniy Petrov) iniziarono a scrivere questo роман (romanzo) a quattro mani nell’estate del 1927, quando il già affermato Валентин Катаев (Valentin Katayev) scherzando disse a Ильф e Петров che avrebbe voluto essere il Dumas padre della letteratura sovietica, e che aveva bisogno di altri scrittori che sviluppassero le sue idee lasciando poi a lui solo il compito di rileggere e correggere. Fu lo stesso Катаев a suggerire a Ильф e Петров di scrivere un авантюрный роман (romanzo d’avventura) su dei soldi nascosti in una poltrona. Lui avrebbe poi letto e corretto il черновик (bozza).

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Ильф e Петров si dedicarono anima e corpo al progetto, e quando portarono il primo capitolo a Катаев questi disse loro che non avevano bisogno del suo aiuto e potevano continuare da soli, solo dovevano dedicarlo a lui e regalargli un portasigari d’oro con i soldi ricevuti dalla pubblicazione del роман.

Il risultato di questa collaborazione è forse il più famoso авантюрный роман in lingua russa dell’epoca, in cui i due scrittori odessiti hanno fuso un intreccio complesso e un umorismo leggero, scrivendo in un russo immediato e variopinto (specialmente quando a prendere la parola è Остап Бендер – Ostap Bender). Sono entrati nella cultura russa (e di lingua russa) non solo i personaggi di Двенадцать стульев, ma anche e soprattutto innumerevoli цитата (citazioni) che sono ormai di uso comune. Su tutte, come non ricordare “А может тебе ещё дать ключ от квартиры, где деньги лежат?” (“Magari vuoi anche le chiavi dell’appartamento dove ci sono i soldi?”), che Остап Бендер pronuncia nel primo capitolo e ripete più volte nel corso del роман.

Consigliamo la lettura di questo divertentissimo роман a tutti coloro che vogliono esercitare la loro comprensione del russo scritto: le frasi sono generalmente piuttosto brevi, ed il lessico utilizzato per quanto non semplicissimo non ostacola la comprensione dell’intreccio.

Buona lettura!

Un фильм-катастрофа tardo-sovietico (1985)

Поезд вне расписания (Treno fuori orario) è un фильм-катастрофа (film catastrofico) del 1985, girato prevalentemente in Молдавия (Moldavia) anche se pubblicato dalla Одесская киностудия (Studio Cinematografico di Odessa). All’epoca come oggi, tanto la Молдавия come quella zona dell’Украина (Ucraina) dove si trova Одесса sono territori in cui si parla russo, e questo film è infatti in lingua russa.

In questo film si racconta una vicenda piuttosto singolare: a causa di un malore del машинист (macchinista), un поезд semi-vuoto avanza senza controllo di stazione in stazione prendendo velocità. Sul поезд si trovano solo quattro passeggeri: un gruppo di tre ragazzi ed un loro coetaneo ученик (studente) di un железнодорожное профессионально-техническое училище (istituto tecnico-professionale ferroviario). Il loro viaggio, inizialmente spensierato, cambia quando si accorgono che il поезд non si ferma alle stazioni previste ed avanza a tutta velocità anche на красный сигнал (col rosso).

Consigliamo di vederlo per esercitare la vostra comprensione della lingua russa: è un film in cui i dialoghi sono piuttosto corti e semplici, dato che si limitano alle conversazioni dei ragazzi e del personale operativo coinvolto nelle operazioni di salvataggio. Di conseguenza il vocabolario usato è piuttosto limitato, ed anche i termini del gergo ferroviario utilizzati non complicano la comprensione della vicenda. È oltretutto interessante vedere come, ancora nel 1985, il cinema sovietico continuasse nel suo intento didattico, per formare i cittadini dell’Unione Sovietica con esempi edificanti.

Buona visione!

Дежа вю – commedia del 1989

Oggi vi proponiamo un’altra кинокомедия (commedia cinematografica) ambientata ad Одесса (Odessa).

Questa volta, però, abbiamo scelto un film girato ed ambientato in due periodi molto diversi: girato nel 1989, in prossimità del crollo dell’Unione Sovietica, ed ambientato nel 1925, all’epoca in cui l’Unione Sovietica aveva appena iniziato la sua storia, dopo solo qualche dalla la fine della Гражданская война (Guerra civile).

Il regista di questo film non è russo, ma polacco, Juliusz Machulski, anche se lo scenario è stato scritto in collaborazione con Александр Бородянский (Aleksandr Borodyanskiy) ed il film è in lingua russa. Vi si racconta una farsesca storia di gangster, ispirata in parte alla storia criminale di Одесса: il killer americano John Pollak (interpretato dal polacco Jerzy Stuhr) viene incaricato di uccidere Mick Nitch (interpretato da Владимир Головин – Vladimir Golovin), un gangster americano di origine odessita che viene accusato di essere uno стукач (spione). Lo va a cercare quindi a Одесса, dove gliene capiteranno di ogni…

Consigliamo la visione di questo film leggero, dai dialoghi semplici e non troppo fitti, a tutti quelli che vogliono esercitare la loro comprensione della lingua russa. Cercate di vedere ogni scena più volte, la prima cercando di capire il senso generale di quello che si racconta, e via via focalizzandosi sui dialoghi e sulle espressioni usate dagli attori.

Buona visione!

Фаршированная рыба – il pesce farcito

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La фаршированная рыба (pesce farcito) è uno dei piatti festivi più popolari della еврейская кухня (cucina ebraica), e in questo periodo natalizio trova posto sulle tavole imbandite di varie località della Russia e dell’Ex Unione Sovietica. Questo è vero specialmente in quelle città, come ad esempio Одесса (Odessa), in cui la tradizione ebraica è particolarmente radicata, ma va detto che nel corso dei secoli i piatti della еврейская кухня si sono diffusi ed ormai vengono tranquillamente serviti anche da famiglie di altre credenze.

La фаршированная рыба è un piatto che ha una miriade di ricette (ad esempio può essere вареная – bollito – o печеная в духовке – al forno), dalla preparazione piuttosto complessa dato che si deve togliere la pelle al pesce senza romperla per poi farcirlo e poterlo servire come potete vedere in foto. Vi proponiamo una ricetta molto appetitosa, che potete trovare alla pagina seguente in lingua russa (così potrete anche esercitare la vostra comprensione scritta del russo!):

http://www.edimdoma.ru/retsepty/51953-farshirovannaya-ryba-gefilte-fish

Buon appetito!