Тетрис: dal ВЦ di Mosca al mondo

Nel corso della vostra vita, in un modo o nell’altro, lo avrete incontrato. Ci avrete giocato da bambini o ne avrete sentito parlare da qualcuno più anziano di voi, ma senz’altro sapete di cosa si tratta: Тетрис (Tetris) è la компьютерная игра (gioco per computer) per eccellenza, ed è russo.

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Conoscete la storia di questa головоломка (rompicapo)? È il 1984, e al Вычислительный центр Академии наук СССР (Centro computazionale dell’Accademia delle scienze dell’URSS) di Москва (Mosca) il 28enne ricercatore russo Алексей Пажитнов (Aleksey Pazhitnov) studia le interazioni tra intelligenza artificiale e comandi vocali.

Nell’ambito di queste ricerche utilizza vari rompicapo, tra cui il pentamino con le sue figure composte da cinque blocchi. Dato che però le capacità computazionali dei computer dell’epoca erano limitate, Пажитнов decise di confinare il suo studio alle figure del tetramino, composte da soli quattro blocchi. Ideò quindi un programma nel quale le figure venivano fatte cadere dall’alto e ogni linea che veniva completata scompariva. È così che nacque il celeberrimo gioco Тетрис (nome datogli dallo stesso Пажитнов, combinando le parole “Тетрамино” – Tetramino – e “Теннис” – tennis -).

Nel corso degli anni immediatamente successivi il gioco si diffuse prima a Москва e poi nel resto della Russia, dell’Unione Sovietica e poi oltre il железный занавес (cortina di ferro). Seguirono negoziati e cause per i diritti sul gioco, che coinvolsero i vertici della decadente Unione Sovietica della перестройка (perestroijka), intermediari di vario tipo e colossi del mondo dei videogiochi giapponesi ed americani. Nel frattempo e nonostante tutto, però, il gioco si diffondeva a macchia d’olio: versioni autorizzate o meno di Tetris pullulavano, apparendo sugli schermi dei computer e delle console di tutto il pianeta ed accattivando milioni e milioni di utenti.

Insomma, questo gioco russo ha veramente conquistato il mondo!

 

 

 

Per la Russia con Горький

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Максим Горький (Maksim Gorky) è stato uno degli autori di prosa russa di maggior successo nel corso della prima metà del ‘900. Cinque volte nominato al premio Nobel per la letteratura, si è distinto tanto nel genere del роман (romanzo) quanto in quello del рассказ (racconto).

L’opera di cui vi suggeriamo la lettura oggi è un ciclo di racconti intitolato По Руси (Attraverso la Russia), inizialmente pubblicati su varie riviste letterarie tra il 1912 e il 1918 e poi pubblicati in unico volume nel 1923.

In questi racconti Горький ci presenta una Russia autentica, per nulla letteraria, eppure proprio per questo decisamente varia ed interessante. Il punto di vista è quello, in prima persona, dello stesso Горький, che spazia dalle rive del Mar Nero alle valli del Caucaso, dalla regione del Volga alle pianure che circondano Mosca, ma senza mai entrare in città. Ci racconta infatti una Russia rurale, quotidiana, umile e spesso brutale, tanto per gli abitanti del luogo quanto per i lavoratori alla giornata che vengono da lontano.

Si tratta di racconti probabilmente ispirati dal lungo viaggio intrapreso da Горький nel 1891, in gioventù, quando partito dalla sua Нижний Новгород (Nizhniy Novgorod) attraversò Russia, Ucraina e Georgia.

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Consigliamo la lettura di questi racconti a tutti coloro che abbiano un interesse per la Russia rurale e per le usanze della popolazione russa. In un certo senso, l’ambientazione di questi racconti e l’arretratezza dei luoghi dove si svolgono li estrae dal tempo: Горький ci racconta il periodo a cavallo tra XIX° e XX° secolo, ma quello che descrive sarebbe potuto avvenire anche due secoli prima.

Segnaliamo a coloro che avessero già letto Мать dello stesso autore che il linguaggio usato in questi racconti è molto più complesso, e la lettura risulta quindi più laboriosa. Ma è così che si sviluppa il proprio vocabolario!

Buona lettura!

Чехов e la dama col cagnolino

Nella foto riportata qui sotto potete vedere una composizione scultorea in bronzo rappresentante il grande scrittore Антон Чехов (Anton Chekhov) ed una donna accompagnata da un cagnolino.

Questo gruppo scultoreo è abbastanza recente, ed è stato infatti installato a Ялта (Yalta) in Крым (Crimea) solo nel 2004 in occasione del centenario della morte dello scrittore. Ma perché Чехов è accompagnato, anzi osserva, una donna con un cagnolino?

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La risposta si può trovare in uno dei suoi più celebri рассказы (racconti), che è appunto Дама с собачкой (La dama con il cagnolino). Questo рассказ, ambientato proprio nel corso di una stagione estiva della Ялта di fine ‘800, venne scritto da Чехов di ritorno da un suo soggiorno proprio in quella città e in quella regione.

Дама с собачкой nel corso dello scorso secolo ha ispirato diverse rappresentazioni cinematografiche e non, tra cui Очи чёрные (Occhi neri) con l’italiano Marcello Mastroianni, che riprende i motivi del рассказ, ed un balletto.

Non vogliamo rovinarvi la lettura, quindi non vi parleremo della trama, ma vi incoraggiamo a leggere questo racconto per esercitare la vostra comprensione della lingua russa scritta, peraltro trattandosi di Чехов su di un testo scritto in un russo stilisticamente impeccabile.

Potete trovare il testo integrale del рассказ a questo indirizzo:

http://lib.ru/LITRA/CHEHOW/d.txt

Buona lettura!

L’idiota di Достоевский

In passato vi abbiamo già proposto diverse opere di Фёдор Достоевский (Fyodor Dostoyevskiy), uno dei più noti e apprezzati scrittori russi non solo del XIX° secolo, ma di tutta la storia della letteratura in lingua russa.

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Oggi vogliamo parlarvi di uno dei suoi più riusciti romanzi, Идиот (L’idiota). Достоевский scrisse Идиот tra il 1867 ed il 1869, nel corso di una sua permanenza all’estero ed in particolare in Italia, a Firenze.

In questo роман (romanzo) si racconta la storia del ritorno in patria, in Russia, del князь Мышкин (principe Myshkin), un giovanotto della piccola nobiltà russa malato di epilessia. Questi, dopo aver trascorso diversi anni in Svizzera in cura, torna a Санкт-Петербург (San Pietroburgo) dove cerca la protezione e l’aiuto di una lontana parente, Лизавета Епанчина (Lizaveta Epanchina).

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Oltre al formidabile intreccio ordito da Достоевский, in cui spiccano Настасья Филипповна (Nastasya Filippovna) e Рогожин (Rogozhin), il tema principale di questo capolavoro è l’incontro-scontro del buono ed ingenuo князь Мышкин con il formalismo e la falsità dello свет (alta società) russo, e di tutti i personaggi che vivono aggrappati ad esso come parassiti, qualsiasi sia la loro classe sociale di provenienza.

Consigliamo la lettura di questo роман non solo per l’innegabile valore artistico dell’opera e per il valore dell’esercizio di comprensione del testo in lingua russa, ma anche perché leggendolo si viene a contatto con un atteggiamento che si ritrova ancora oggi in molti russi nei confronti tanto della loro società, quanto di quello che succede al di fuori del loro paese.

Buona lettura!

L’uomo nell’astuccio di Чехов

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Nel corso degli ultimi mesi vi abbiamo proposto diversi рассказы (racconti) del grande писатель (scrittore) russo Антон Чехов (Anton Chekhov), e anche oggi vogliamo proporvi una lettura interessante.

Человек в футляре (L’uomo nell’astuccio) è un рассказ scritto da Чехов nel corso dei mesi di maggio e giugno del 1898, ed assieme ad altri due altri рассказы (di cui vi parleremo più avanti) forma la Маленькая трилогия (Piccola trilogia). Nella Маленькая трилогия due amici, Иван Иваныч (Ivan Ivanic) e Буркин (Burkin), si raccontano diverse storie riposando da una battuta di охота (caccia).

Буркин racconta la storia di un suo bizzarro collega del ginnasio, Беликов (Belikov), учитель греческого языка (insegnante di lingua greca), che era un vero e proprio человек в футляре.

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Considerando che il рассказ è breve, non vi diremo oltre per non rovinarvi la sorpresa: la lettura di questo testo permette non solo di esercitare la propria comprensione del russo scritto su di un autore tra i più famosi, ma anche di imparare delle parole nuove senza eccessivo sforzo (il рассказ è abbastanza schematico e di buona parte dei termini, anche se non si conoscono, si può intuire il significato seguendo la storia).

Il testo completo di questo interessante racconto lo potete trovare al seguente indirizzo:

http://ilibrary.ru/text/438/p.1/index.html

Buona lettura!

Преступление и наказание, un capolavoro

La scorsa settimana vi abbiamo parlato di Шмаринов (Shmarinov), un illustratore di romanzi divenuto propagandista in occasione dell’invasione nazista.

Tra le sue opere, come potete vedere dalla collezione di disegni qui sotto, c’è anche l’edizione illustrata di Преступление и наказание (Delitto e castigo), l’arcinoto шедевр (capolavoro) di Фёдор Достоевский (Fyodor Dostoyevskiy).

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Questo роман (romanzo) non ha bisogno di presentazioni, dato che nel corso degli ormai 150 anni dalla sua pubblicazione è stato tradotto praticamente in ogni lingua ed è diventato una delle opere più note in lingua russa.

La vicenda di Родион Раскольников (Rodion Raskol’nikov), il главный герой (protagonista) di Преступление и наказание, è raccontata da Достоевский con toni foschi, claustrofobici, in una Петербург (Pietroburgo) ostile e fredda. Le sue riflessioni febbrili prima e dopo il suo crimine, il suo incontro e la sua relazione con Соня (Sonya) ed in generale tutto l’intreccio e come si dipana nel corso del роман meritano una lettura attenta, in qualsiasi lingua.

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Assolutamente consigliata è poi la lettura di questo capolavoro in lingua russa, che permette a coloro che vogliono esercitarsi nella comprensione scritta di farlo su di un testo di capitale importanza per la storia della letteratura russa e per la cultura di tutti i paesi di lingua russa. La scrittura di Достоевский è per di più particolarmente chiara, tanto nella costruzione delle frasi quanto nella scelta del lessico. Per queste ragioni non è necessario avere conoscenze particolarmente avanzate, e si possono cimentare nella lettura anche coloro che hanno solo un livello discreto di russo… sempre che siano armati di pazienza, però! 

Buona lettura! 

Не забудем, не простим! – l’opera di Шмаринов

Дементий Шмаринов (Dementiy Shmarinov) è forse il più glorioso degli illustratori sovietici e, quindi, della storia russa recente. Oltretutto, la storia della sua opera è estremamente interessante e indicativa di quello che è stato il ventesimo secolo in Unione Sovietica ed in Russia.

Nato nel 1907 a Казань (Kazan’), dopo aver fatto pratica negli studi di altri pittori a cavallo degli anni ’20, Шмаринов nel corso degli anni ’30 si era affermato come иллюстратор (illustratore) di opere letterarie. Il suo lavoro si concentrava all’epoca sulla letteratura russa, tanto contemporanea (Горький – Gor’kiy) come del secolo precedente (Пушкин – PushkinДостоевский – Dostoevskiy).

Venne la guerra con l’invasione nazista, e Шмаринов con forte spirito patriottico si dedicò a tutt’altra tematica: la propaganda. Qui sotto potete trovare due esempi del suo lavoro: uno è il celebre плакат (manifesto) Отомсти (Vendicaci), in cui sullo sfondo di un incendio una madre tiene tra le braccia il cadavere della sua bambina e ci guarda sconvolta.

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L’altro lo potete trovare sul sito della Президентская библиотека (Biblioteca Presidenziale):

https://www.prlib.ru/item/428884

Si tratta di Не забудем, не простим! (Non dimenticheremo, non perdoneremo!), una raccolta di disegni a carboncino che illustra gli orrori della guerra. In quest’opera, pubblicata nel 1942 e che valse a Шмаринов la Сталинская премия (Premio di Stalin), i disegni di non illustrano un’opera letteraria ma danno forza ad un appello alle forze armate dello stesso Сталин (Stalin), che fa loro da introduzione. Consigliamo a tutti coloro che conoscono la lingua russa di leggere questo appello, sia come esercizio di comprensione del testo che per calarsi nello spirito del tempo: se il Terzo Reich è stato distrutto, questo libricino ha sicuramente fatto la sua parte nel motivare i soldati dell’Armata Rossa.

Dopo la fine della guerra, Шмаринов tornò alla sua attività originaria, l’illustrazione di opere letterarie: negli anni successivi illustrò anche opere teatrali straniere come Romeo e Giulietta di Shakespeare, in questo caso a colori grazie all’avanzamento tecnologico nel campo della stampa (qui sotto un esempio).

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Buona visione e, per chi può, buona lettura!

 

Il requiem per un vivente di Алан Черчесов

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Алан Черчесов (Alan Cherchesov) è uno scrittore contemporaneo poco conosciuto, che viene dalla Северная Осетия (Ossezia del nord), una regione della Russia meridionale ai confini con la Georgia.

La Северная Осетия è a tutti gli effetti una regione russa, dove vive la grande maggioranza degli осетины (osseti), etnia di cui Алан Черчесов è esponente. Un’altra importante fetta di questa popolazione vive nella Южная Осетия (Ossezia del sud), una regione prevalentemente montuosa ufficialmente nel territorio della Georgia, che nel corso dell’ultimo decennio ha però proclamato la sua indipendenza con il supporto militare russo.

Реквием по живущему (Requiem per un vivente), pubblicato nel 1994, è un роман (romanzo) senza tempo, ambientato proprio sulle montagne del Caucaso in un аул (villaggio) isolato in cui la vita della famiglia del narratore si intreccia con quella di un altro abitante dell’аул, un giovane orfano noto solamente come Одинокий (Solitario). È una lettura estremamente coinvolgente, in cui sullo sfondo della natura incontaminata del Caucaso si dipana un intreccio appassionante. È inoltre una grande testimonianza delle consuetudini e delle credenze degli осетины, una popolazione in cui ancora oggi circa il 30% delle persone è pagano e che (come d’altronde tutti i popoli caucasici) considera sacra l’ospitalità.

Consigliamo vivamente la lettura di questo роман, che è peraltro scritto splendidamente da Черчесов, uno scrittore che meriterebbe di essere più conosciuto sia in Russia che fuori dalla Russia. Un chiarimento per coloro che volessero intraprendere la lettura di questo роман ma fossero spaventati dalla regionalità del testo: oltre ad essere stilisticamente impeccabile, il russo di Реквием по живущему risulterà perfettamente chiaro a tutti coloro che abbiano una buona comprensione del russo scritto. Anche l’uso di alcuni termini locali, infatti, non è problematico in quanto il loro significato diventa chiaro nel contesto della narrazione.

Qui sotto vi riportiamo un link al testo integrale:

https://knigogid.ru/books/106798-rekviem-po-zhivuschemu/toread

Buona lettura!

В овраге, racconto di Чехов

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Anche oggi, come già fatto nel corso degli ultimi mesi, vi proponiamo un повесть (racconto lungo o romanzo breve) di Антон Чехов (Anton Chekhov).

Quello che vi presentiamo oggi, scritto nel 1899, è un повесть molto diverso da quelli già proposti, sia per ambientazione che per trama. В овраге (Nel baratro) è infatti un повесть eminentemente naturalista, in cui Чехов dedica molto meno spazio ad analisi psicologica e dialoghi e si concentra sul concatenarsi di eventi che racconta.

Vi si raccontano le vicende della famiglia di Цыбукин (Tzybukin), торговец (commerciante) di provincia, che vive assieme ai suoi figli e alle rispettive mogli. Lo svolgimento di questo повесть è dettato dai rapporti di forza tra i vari personaggi, ciascuno dei quali ha un carattere ed una posizione precisamente delineati nella famiglia e nessuno dei quali è in alcun modo idealizzato.

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Non ve ne raccontiamo di più per non rovinarvi la lettura: lo consigliamo a tutti coloro che vogliano esercitare la propria comprensione della lingua russa scritta, dedicandosi a un testo di interesse letterario scritto in un russo impeccabile (d’altronde è Чехов!). В овраге è moderatamente breve, ed essendo incentrato sulla narrazione degli eventi presenta un lessico non troppo complesso e la sua lettura può essere intrapresa anche da coloro che non hanno ancora un’ottima comprensione del russo, come esercizio per migliorare il proprio lessico passivo.

Potete trovare il testo integrale a questo indirizzo:

http://ilibrary.ru/text/1183/index.html

Consigliamo di leggerlo capitolo per capitolo (ce ne sono in tutto 11)

 

Buona lettura!

Ермак Тимофеевич, il Colombo russo

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Oggi è il giorno di Cristoforo Colombo, ed è festa in parecchi paesi: in Spagna, negli Stati Uniti… non in Russia. In Russia, ed ai russi, non interessa particolarmente la scoperta di Cristoforo Colombo. Per loro è decisamente più importante Ермак Тимофеевич (Yermak Timofeevich), покоритель Сибири (conquistatore della Siberia).

Prima della spedizione di Ермак Тимофеевич nel 1582, quasi 100 anni dopo di quella di Colombo, la Сибирь (la Siberia) era infatti un khanato mongolo sotto il controllo del khan Кучум (Kuchum).

La storia di Ермак Тимофеевич, come d’altronde quella di Cristoforo Colombo, è intrisa di miti e leggende: anche di Ермак l’esatta provenienza è discussa, come non è chiaro se sia stato inviato a conquistare la Сибирь da Иван Грозный (Ivan il Terribile) o dagli Строгановы (Stroganoff), o se addirittura si sia mosso по собственному желанию (di sua spontanea volontà). Quel che è certo è che Ермак, a capo di soli 540 cosacchi, ebbe la meglio sui ben più numerosi soldati di Кучум.

Vi riportiamo un ottimo, anche se breve articolo a suo riguardo: Жизнь и смерть Ермака Тимофеевича (Vita e morte di Yermak Timofeevich), pubblicato su Дилетант (Il dilettante).

http://diletant.media/articles/27234753/

Ne consigliamo la lettura per due motivi: innanzitutto per chi vuole esercitare la comprensione del testo scritto, dato che si tratta di un testo di lunghezza ridotta e scritto in modo semplice sia per quanto riguarda le costruzioni grammaticali, sia per quanto riguarda il lessico (nello stile di questa pubblicazione), ed in secondo luogo per conoscere qualcosa di più riguardo a questo personaggio storico, tanto importante per la storia russa.

Buona lettura!