Свадьба в Малиновке (Matrimonio a Malinovka) è una commedia musicale del 1967.Ambientata ai tempi della гражданская война (guerra civile) in un villaggio ucraino, racconta una storia allegra messa in musica da Борис Александров (Boris Aleksandrov): il villaggio cade sotto il controllo della banda di Грициан Таврический (Grizian Tavricheskiy), che si invaghisce di Яринка (Yarinka) e la vuole sposare. Яринка fugge, ed incontra un gruppo di красноармейцы (soldati dell'armata rossa), che però sono in pochi per liberare il villaggio... Il seguito non ve lo sveliamo: guardare una commedia musicale come questa è un ottimo esercizio per imparare a riconoscere i suoni nella lingua russa! https://www.youtube.com/watch?v=sL7vWJMdOF8 Per vedere il film aprite il video in un'altra finestra. Potete anche attivare i sottotitoli in inglese con il pulsante in basso a destra. Buona visione!
Corsi di russo
Церковь Святой Троицы – i russi a Belgrado

A Belgrado, giusto di fianco alla enorme Chiesa di San Marco, si trova una piccola, apparentemente insignificante русская церковь (chiesa russa): Церковь Святой Троицы (Chiesa della Santa Trinità).
È la sua storia ad essere però importante: l’immigrazione di massa dei russi in Serbia avvenne negli anni 1919 e 1920, in seguito alla sconfitta della Белая гвардия (Guardia Bianca) nella guerra civile che vide prevalere i Большевики (Bolscevichi). Si calcola che nel 1921 i rifugiati russi in Serbia fossero 42500.
Questa piccola chiesa venne costruita da loro e per loro nel 1924, con l’aiuto finanziario dei Karadjordjevic (la famiglia reale). Al suo interno si trova la tomba di Пётр Врангель (Pyotr Vrangel), comandante della Белая гвардия noto come чёрный барон (barone nero, per la sua divisa nera), morto in esilio a Bruxelles nel 1928.
Sempre nel centro di Belgrado si trova anche il recentissimo (2014) Памятник Николаю II (Monumento a Nicola II), che celebra la vicinanza tra i popoli serbo e russo e riporta la seguente iscrizione (in entrambe le lingue):
“Все мои усилия будут направлены к соблюдению достоинства Сербии… Ни в коем случае Россия не останется равнодушной к судьбе Сербии.”
“Tutti i miei sforzi saranno diretti a conservare l’onore della Serbia… Mai la Russia rimarrà indifferente al destino della Serbia.”
Si tratta di una citazione da una sua lettera inviata al principe reggente Alessandro I Karadjordjevic alla vigilia della prima guerra mondiale.

Винни Пух – terzo e ultimo episodio
Vi proponiamo oggi il terzo e ultimo episodio di Винни Пух nella sua versione sovietica (i primi due li potete trovare qui e qui).
In questo episodio, Винни-Пух и день забот (Winnie Pooh e un giorno di impegni), Винни Пух aiuta Иа (Ia) a ritrovare la sua coda e gli organizza una festa di compleanno.
Se volete imparare il russo, attenzione alle scritte sulla porta di Сова (Gufo) che si vedono a partire dal minuto 7:50 della prima parte! Sono volutamente sbagliate:
ПРАШУ ПАДЁРГАТЬ И ЖДАТЬ АТВЕТА – САВА –> ПРОШУ ПОДЁРГАТЬ И ЖДАТЬ ОТВЕТА – СОВА
ПРАШУ СТУЧАТЬ ЕСЛИ НИ АТВИЧАЮТ – САВА –> ПРОШУ СТУЧАТЬ ЕСЛИ НЕ ОТВЕЧАЮТ – СОВА
https://www.youtube.com/watch?v=73uIn56G1YE
https://www.youtube.com/watch?v=FtVVRuy1T9c
Anche in questi due video (in realtà l’episodio è uno solo) ci sono i sottotitoli in inglese.
Белеет парус одинокий, romanzo per ragazzi

Белеет парус одинокий (letteralmente “Biancheggia una vela solitaria”) è uno dei grandi romanzi per ragazzi della letteratura russa.
L’autore, Валентин Катаев (Valentin Katayev), è stato romanziere, poeta, giornalista e finanche drammaturgo, e per le sue opere è stato insignito nel 1974 del titolo di Герой Социалистического Труда (Eroe del lavoro socialista). Giovane allievo di Иван Бунин (Ivan Bunin) nella sua nativa Одесса (Odessa), prese poi una strada differente dal maestro (Катаев divenne scrittore organico sovietico, mentre Бунин emigrò e visse da dissidente).
Questo romanzo, del 1936, racconta l’amicizia tra Петя e Гаврик, due ragazzini di classi sociali differenti (figlio di un insegnante il primo, povero pescatore il secondo), ai tempi della rivoluzione del 1905 a Одесса. I giovani amici vengono a contatto con uno degli ammutinati del броненосец Потёмкин (la corazzata Potyemkin) salvato da Гаврик e suo nonno in mare, dove si era buttato per scappare dalla polizia, ed iniziano a capire in che mondo vivono, vedendo e soffrendo le ingiustizie dell’epoca.
Essendo un libro per ragazzi, è di lettura piuttosto facile ed è ottimo per chi non ha ancora un livello eccelso ma vuole comunque imparare leggendo. Non lo consigliamo però solo per questo: è un gran bel libro, e le vicende narrate sono avvincenti ed anche interessanti dal punto di vista storico.

In centro a Одесса ci sono addirittura dei monumenti che ricordano il romanzo: in Сквер Веры Холодной (Skver Very Kholodnoy) si possono trovare Петя e Гаврик, mentre nel mercato Привоз (Privoz) si può trovare la pessima pescivendola a cui Гаврик vende quello che pesca con suo nonno.
Харчо, la zuppa di carne georgiana

Abbiamo già parlato di cucina georgiana, e dato che si tratta di una delle più gustose delle cucine dell’area ex-sovietica lo faremo ancora.
Oggi vi proponiamo un’altra zuppa di carne, questa volta non russa ma originaria della Грузия (Georgia). È un piatto estremamente saporito, in cui al riso e alla carne si aggiungono noci, spezie ed erbe per ottenere il tipico gusto acidulo che lo contraddistingue.
Questa la ricetta:
http://www.cookaround.com/ricetta/kharcho.html
Una sola nota: il piatto tradizionale prevederebbe in realtà l’utilizzo non di баранина (carne di agnello o montone), bensì di говядина (carne di manzo). Infatti, la parola харчо in georgiano indica una zuppa di manzo (in russo говяжий суп).
Дом Севастьянова a Екатеринбург

Дом Севастьянова (Casa di Sevastianov), anche nota come Дом профсоюзов (Casa dei sindacati) in epoca sovietica, è un особняк (magione), sicuramente il più appariscente degli edifici di Екатеринбург (Ekaterinburg – centro amministrativo della Свердловская область – regione di Sverdlovsk – negli Urali).
Costruita a partire dall’inizio del XIX° secolo, su di una base neoclassica inserisce elementi neogotici, barocchi e neoromantici. Prende il nome dal più famoso dei proprietari: Николай Севастьянов (Nikolay Sevastianov), un чиновник (funzionario) poi arricchitosi che è protagonista di due curiose leggende.
Secondo la prima, voleva decorare la cupola della rotonda d’oro e chiese il permesso più volte per poterlo fare. Essendo questo genere di decorazione riservato alle cupole delle chiese, però, il permesso gli venne rifiutato e fu punito con l’obbligo di recarsi ogni mattina in chiesa indossando degli stivali di ferro.

La seconda narra che Севастьянов fece costruire il suo особняк per farsi invidiare da tutta la città, ma che in realtà viveva in una piccola casa giusto di fronte, e che ogni sera, si sedeva su di una panchetta davanti a casa godendosi la sua creazione. Non è certo difficile crederci!
Дом Севастьянова si trova al numero 35 di проспект Ленина (viale Lenin).
Конь бледный, il cavallo pallido di Савинков

Борис Савинков (Boris Savinkov) è uno dei personaggi più controversi della storia russa di inizio XX° secolo. Prima революционер (rivoluzionario) contro lo царь (zar), poi oppositore dell’Unione Sovietica, sempre террорист (terrorista). Oltre a ciò, писатель (scrittore).
L’opera di cui parliamo, Конь бледный (Cavallo pallido), è il suo primo повесть (racconto lungo) pubblicato nel 1909. Basato su di fatti realmente accaduti, narra la preparazione di un attentato dal punto di vista del suo organizzatore Жорж (George, lo stesso Савинков): gli incontri con i complici (tra di loro Эрна – Erna – che lo ama senza essere corrisposta), il timore di essere scoperti, l’attesa. La scrittura di Савинков è asciutta e per questo poetica, e molto spazio è lasciato alle riflessioni del protagonista, intrise di nichilismo.

La versione in foto contiene anche Конь вороной (Cavallo nero), pubblicato 14 anni più tardi: ambientato ai tempi della guerra civile, vede Савинков ormai dall’altra parte della barricata.
È un libro non troppo difficile da leggere, anche se non è adatto a chi ancora sta imparando il russo.
Чёрный паук, il ragno nero

Лев Яшин (Lev Yashin) è sicuramente il calciatore russo più famoso di sempre, e forse il portiere più leggendario della storia del calcio.
Noto come чёрный паук (ragno nero) per le sue braccia che arrivavano ovunque, ma anche come чёрная пантера (pantera nera) per la sua agilità, i suoi balzi e la tenuta da gioco (perennemente di quel colore), ha ricevuto non solo i più importanti premi sportivi ma anche premi nazionali quali l’Орден Трудового Красного Знамени (Ordine della bandiera rossa dei lavoratori), l’Орден Ленина (Ordine di Lenin) e il titolo di Герой Социалистического Труда (Eroe del lavoro socialista).
Vi proponiamo un articolo che vi aiuterà a conoscere non solo la sua leggenda, ma anche l’attitudine sovietica al calcio:
Perché in URSS il portiere è un eroe: l’origine del mito di Lev Yashin
Бриллиантовая рука – Il braccio di diamante
Oggi vi proponiamo una commedia estremamente popolare del 1968, opera di Леонид Гайдай (Leonid Gaidai).

Il film si chiamava inizialmente Контрабандисты (contrabbandieri), dato che di contrabbando si parla: un’organizzazione criminale cerca sfruttare una зарубежный круиз (crociera internazionale) per importare illegalmente in СССР dei diamanti, facendoli passare inosservati nel гипс (gesso) di uno di loro.
Ma qualcosa va storto nei loro piani: a pronunciare la parola d’ordine “Чёрт побери!” (“Maledizione!”) davanti a loro è un semplice cittadino caduto inciampando su di una buccia di арбуз (cocomero). E sarà così questo comune cittadino, interpretato da Юрий Никулин (Yuri Nikulin) a portare il carico di diamanti.
Inizia così la sua avventura, con Андрей Миронов (Andrey Mironov, poi straordinario nel ruolo di Остап Бендер – Ostap Bender – nella versione del 1977 di 12 стульев) a dargli la caccia per cercare di recuperare i diamanti.
Per vedere il film, apritelo in un’altra finestra e attivate i sottotitoli con il pulsante in basso a destra.
Buona visione!
Живой – un reduce (2006)
Vi abbiamo già proposto diversi film della cinematografia sovietica, ma oggi vogliamo darvi un esempio di cinematografia russa contemporanea.

“Живой” (“Vivo”) è un film del 2006 di Александр Велединский (Aleksandr Veledinskiy), che racconta la storia di Кир (Kir, interpretato da Андрей Чадов – Andrey Chadov), un soldato russo reduce dalla guerra in Cecenia.
Кир in Cecenia ha lasciato una gamba e due commilitoni, morti per portarlo in salvo. Era partito per la Cecenia come soldato sotto contratto, per guadagnare i soldi per sposarsi, ed ora non capisce perché è rimasto in vita. Si trova ormai solo quando gli appaiono i призраки (fantasmi) dei suoi commilitoni.
È un film, come si sarà capito, drammatico, ma non solo: è allo stesso tempo commovente e leggero, e molto interessante nello scorcio di vita vissuta che ci offre (specie per quanto riguarda il trattamento dei militari e certe dinamiche di corruzione).
Potete attivare i sottotitoli in inglese cliccando su “Subtitles/closed captions” in basso a destra.
Buona visione!
Ambientata ai tempi della гражданская война (guerra civile) in un
villaggio ucraino, racconta una storia allegra messa in musica da
Борис Александров (Boris Aleksandrov): il villaggio cade sotto il
controllo della banda di Грициан Таврический (Grizian Tavricheskiy),
che si invaghisce di Яринка (Yarinka) e la vuole sposare.
Яринка fugge, ed incontra un gruppo di красноармейцы (soldati
dell'armata rossa), che però sono in pochi per liberare il villaggio...
Il seguito non ve lo sveliamo: guardare una commedia musicale come
questa è un ottimo esercizio per imparare a riconoscere i suoni nella
lingua russa!
https://www.youtube.com/watch?v=sL7vWJMdOF8
Per vedere il film aprite il video in un'altra finestra. Potete anche
attivare i sottotitoli in inglese con il pulsante in basso a destra.
Buona visione!