Dal realismo al surrealismo – Гелий Коржев

Гелий Коржев (Geliy Korzhev) è stato un живописец (pittore) sovietico di grande fama, professore e a lungo segretario della Союз художников (Unione degli artisti) russa.

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Коржев, che nacque nel 1925 e si formò nel corso degli anni ’40, è noto soprattutto per il suo contributo alla pittura realista sovietica. È stato infatti uno dei più famosi esponenti del суровый стиль (stile severo) a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, ed ha ricevuto vari premi nel corso della sua vita.

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Fiero patriota sovietico, comunista convinto, la sua живопись (pittura) cambiò radicalmente con la перестройка (perestrojka) e con il crollo dell’Unione Sovietica. Nel corso degli anni ’80 e ’90, infatti, Коржев iniziò a dipingere i lati più oscuri della società russa di allora: povertà, disperazione, abbandono.

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Alla produzione realista di Коржев si affiancarono poi altri due filoni surrealisti, Тюрлики (generalmente tradotto come “mutanti”, anche se letteralmente significa “storpi”) e Скелеты (scheletri). Nei Тюрлики la spietatezza delle liberalizzazioni prima e dei лихие девяностые (selvaggi anni ’90) poi viene rappresentata con delle sembianze mostruose, a simbolizzare la mutazione e la corruzione del popolo russo. Negli Скелеты sono invece gli scheletri degli ideali traditi del passato a visitare il presente.

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Il disgusto di Коржев per il nuovo ordine lo portò addirittura a rifiutare il premio di cui voleva insignirlo il governo russo alla fine degli anni ’90, giustificandosi come segue:

Я родился в Советском Союзе и честно принимал идеи и идеалы того времени. Сегодня это признано исторической ошибкой. Ныне в России существует общественное устройство, прямо противоположное тому, в котором я сформировался как художник. И принятие государственной награды будет означать для меня признание в лицемерии всего моего творческого пути. Прошу с пониманием отнестись к отказу. (Sono nato in Unione Sovietica e ho accettato sinceramente le idee e gli ideali di quel tempo. Oggi sono considerati un errore storico. Adesso in Russia esiste una struttura sociale completamente opposta a quella in cui mi sono formato come artista. E l’accettazione di un premio governativo significherebbe per me ammettere che il mio intero percorso creativo è stato ipocrita. Vi chiedo di considerare il mio rifiuto con comprensione.)

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Consigliamo a tutti coloro che sono interessati alla storia recente (ed odierna) russa di osservare attentamente le opere di Коржев degli anni ’80 e ’90, dato che possono spiegare l’attitudine culturale di buona parte della popolazione russa nei confronti del mondo liberale.

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Potete vedere praticamente tutte le sue opere sul sito del Фонд культурного и исторического наследия Гелия Коржева (fondo per l’eredità culturale e storica di Geliy Korzhev) al seguente indirizzo:

http://korzhev.com

Buona visione!

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Il requiem per un vivente di Алан Черчесов

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Алан Черчесов (Alan Cherchesov) è uno scrittore contemporaneo poco conosciuto, che viene dalla Северная Осетия (Ossezia del nord), una regione della Russia meridionale ai confini con la Georgia.

La Северная Осетия è a tutti gli effetti una regione russa, dove vive la grande maggioranza degli осетины (osseti), etnia di cui Алан Черчесов è esponente. Un’altra importante fetta di questa popolazione vive nella Южная Осетия (Ossezia del sud), una regione prevalentemente montuosa ufficialmente nel territorio della Georgia, che nel corso dell’ultimo decennio ha però proclamato la sua indipendenza con il supporto militare russo.

Реквием по живущему (Requiem per un vivente), pubblicato nel 1994, è un роман (romanzo) senza tempo, ambientato proprio sulle montagne del Caucaso in un аул (villaggio) isolato in cui la vita della famiglia del narratore si intreccia con quella di un altro abitante dell’аул, un giovane orfano noto solamente come Одинокий (Solitario). È una lettura estremamente coinvolgente, in cui sullo sfondo della natura incontaminata del Caucaso si dipana un intreccio appassionante. È inoltre una grande testimonianza delle consuetudini e delle credenze degli осетины, una popolazione in cui ancora oggi circa il 30% delle persone è pagano e che (come d’altronde tutti i popoli caucasici) considera sacra l’ospitalità.

Consigliamo vivamente la lettura di questo роман, che è peraltro scritto splendidamente da Черчесов, uno scrittore che meriterebbe di essere più conosciuto sia in Russia che fuori dalla Russia. Un chiarimento per coloro che volessero intraprendere la lettura di questo роман ma fossero spaventati dalla regionalità del testo: oltre ad essere stilisticamente impeccabile, il russo di Реквием по живущему risulterà perfettamente chiaro a tutti coloro che abbiano una buona comprensione del russo scritto. Anche l’uso di alcuni termini locali, infatti, non è problematico in quanto il loro significato diventa chiaro nel contesto della narrazione.

Qui sotto vi riportiamo un link al testo integrale:

https://knigogid.ru/books/106798-rekviem-po-zhivuschemu/toread

Buona lettura!

В петле (Nel cappio), thriller del 1991

Nel corso degli scorsi mesi vi abbiamo già proposto alcuni film usciti negli ultimi anni dell’Unione Sovietica, con le loro tematiche dure e il loro intento naturalista.

Quello di oggi è un film particolare, dato che pur essendo in lingua russa è un film in tutto e per tutto lettone, girato in Латвия (Lettonia) da un regista lettone (Имантс Кренбергс – Imants Krenbergs) con un cast interamente lettone. Infatti, anche se oggi in Латвия il russo non è più lingua ufficiale, lo è stato fino alla dichiarazione di indipendenza del 1990 e rimane lingua franca ideale per chi volesse visitare il paese comunicando con persone di ogni generazione.

В петле (Nel cappio), come si intuisce dal titolo, è un thriller dalle atmosfere claustrofobiche che tratta tematiche molto pesanti. Il giovane Виннертс (Vinnerts), incarcerato ingiustamente al posto di due suoi coetanei per il furto di un automobile, torna in libertà e intende отомстить им (vendicarsi di loro).

Si tratta di un film piuttosto lungo, oltre due ore, quindi ne consigliamo la visione solamente a chi ha già dimestichezza con la visione di film in lingua russa e volesse a vedere un’opera cruda che continua il filone dei film dell’epoca della перестройка (perestrojka), anzi spingendosi oltre all’inizio dei лихие 90-е (selvaggi anni ’90). Chiunque avesse un interesse per questo periodo storico, così importante per capire la mentalità russa ed ex-sovietica in generale, apprezzerà senz’altro la visione di В петле.  

https://www.youtube.com/watch?v=vqMW8QdZtTw

Buona visione!

Беспредел, film del 1989

Беспредел (letteralmente “senza limiti”) è un termine russo difficilmente traducibile, che indica tanto la violazione di leggi scritte o non scritte, tanto la loro completa assenza, e sottintende la prepotenza e la mancanza di rispetto di coloro che agiscono. Il termine беспредел è così diventato di comune utilizzo negli anni ’90, quando ai 70 anni di ordine e inquadramento sovietico seguì un effettivo vuoto di potere in cui corruzione e criminalità la facevano da padrone in ogni singolo aspetto della vita dei cittadini russi e non.

L’omonimo lungometraggio che vi proponiamo oggi è in realtà immediatamente anteriore a quel periodo, dato che è girato ai tempi della перестройка (perestrojka, letteralmente “ricostruzione”), e narra di un беспредел ben preciso, cioè all’insubordinazione dei мужики (letteralmente “contadini”, il termine indica i comuni detenuti) all’autorità dei блатные (i rappresentanti della criminalità organizzata), in combutta con l’amministrazione penitenziaria. Tuttavia, proprio per quanto indicato sopra, il беспредел del titolo è ambivalente: si riferisce infatti anche, e forse prima di tutto, alla prepotenza del regime dei блатные in prigione.

Vi avvertiamo: si tratta di un film pesante, tanto per i temi trattati quanto per la sua atmosfera, ma ne consigliamo la visione a tutti coloro che vogliono approfondire la loro conoscenza della cinematografia della перестройка, e quindi della cultura e dello stato d’animo diffuso in quel cruciale periodo della storia della Russia e di tutti i paesi di lingua russa: vi era un desiderio di parlare finalmente in modo franco di quello che non funzionava, come primo passo per risolvere i problemi del paese. Era un desiderio genuino, e la cinematografia di quegli anni è senz’altro unica nella storia della Russia.

Trattandosi di un film ambientato in prigione, a causa dell’utilizzo di molti termini gergali potrebbe risultare di difficile comprensione anche per chi ha un’ottima conoscenza del russo. Per consentirne la visione a tutti, ed anche a coloro che non conoscono il russo, abbiamo quindi scelto di fornirvi una versione sottotitolata in inglese.

Buona visione!

https://www.youtube.com/watch?v=P-jgoAWlc3I

Дежа вю – commedia del 1989

Oggi vi proponiamo un’altra кинокомедия (commedia cinematografica) ambientata ad Одесса (Odessa).

Questa volta, però, abbiamo scelto un film girato ed ambientato in due periodi molto diversi: girato nel 1989, in prossimità del crollo dell’Unione Sovietica, ed ambientato nel 1925, all’epoca in cui l’Unione Sovietica aveva appena iniziato la sua storia, dopo solo qualche dalla la fine della Гражданская война (Guerra civile).

Il regista di questo film non è russo, ma polacco, Juliusz Machulski, anche se lo scenario è stato scritto in collaborazione con Александр Бородянский (Aleksandr Borodyanskiy) ed il film è in lingua russa. Vi si racconta una farsesca storia di gangster, ispirata in parte alla storia criminale di Одесса: il killer americano John Pollak (interpretato dal polacco Jerzy Stuhr) viene incaricato di uccidere Mick Nitch (interpretato da Владимир Головин – Vladimir Golovin), un gangster americano di origine odessita che viene accusato di essere uno стукач (spione). Lo va a cercare quindi a Одесса, dove gliene capiteranno di ogni…

Consigliamo la visione di questo film leggero, dai dialoghi semplici e non troppo fitti, a tutti quelli che vogliono esercitare la loro comprensione della lingua russa. Cercate di vedere ogni scena più volte, la prima cercando di capire il senso generale di quello che si racconta, e via via focalizzandosi sui dialoghi e sulle espressioni usate dagli attori.

Buona visione!

https://www.youtube.com/watch?v=cZjCmwvICW4

Il parco di Югыд ва

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Fino ad oggi vi abbiamo parlato delle bellezze cittadine o comunque di creazione umana che si trovano in Russia e nei territori di lingua russa. Tuttavia, in un territorio così sterminato come quello della Federazione Russa ci sono anche parecchi parchi naturali.

Quello di cui vi parliamo oggi è il parco di Югыд ва (Yugid Va), il più grande parco nazionale della Russia e dell’Europa, con un’estensione di poco inferiore ai 19.000 chilometri quadrati. Si trova sulle pendici occidentali nella zona settentrionale degli Уральские горы (monti Urali), e fa parte della Список Всемирного наследия (Lista dei patrimoni dell’umanità) dell’UNESCO.

Venne fondato nel 1994, ed ha come obiettivo la preservazione tanto dei boschi e dei corsi d’acqua quanto della fauna locale. È per questo che chi vuole visitarlo deve ottenere un разрешение на посещение (permesso di visita) e sottostare a delle rigide правила пребывания (regole di permanenza).

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Per chi fosse interessato, questo è il sito ufficiale del parco:

http://www.yugyd-va.ru/

Parte del sito è stata tradotta in inglese, ma forse prima di andare conviene imparare un po’ di russo… Se non altro per poter leggere la sezione intitolata ЭТО ДОЛЖЕН ЗНАТЬ КАЖДЫЙ или КАК НЕ СТАТЬ ЗАЛОЖНИКОМ ЛЕСА (QUESTO LO DEVONO SAPERE TUTTI o COME NON DIVENTARE OSTAGGIO DEL BOSCO), dove si spiega come comportarsi se vi doveste perdere.

Il diario di un guardiano di ospedale, Олег Павлов

 

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Олег Павлов (Oleg Pavlov) è uno dei maggiori autori di prosa russa contemporanea, vincitore nel 2012 del премия Александра Солженицына (premio Aleksandr Solzhenitsyn). Del 2012 è anche il libro che vi consigliamo oggi, Дневник больничного охранника (Diario di un guardiano di ospedale), anche se è in realtà ambientato nel corso dei лихие девяностые, i selvaggi anni novanta che hanno seguito il crollo dell’Unione Sovietica.

Si tratta di un libro di genere indefinibile: non è un роман (romanzo), né uno сборник рассказов (raccolta di racconti). Non è neanche propriamente un дневник (diario), in quanto gli appunti e gli episodi raccontati da Павлов,  all’epoca охранник in un ospedale moscovita, da una parte sono soprattutto riferiti ad altri personaggi (personale dell’ospedale e pazienti), e dall’altra si susseguono senza essere localizzati nel tempo con precisione.

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Il libro è consigliatissimo per varie ragioni: il linguaggio è piuttosto semplice e moderno, ed essendo il diario composto di brevi spaccati di vita è di lettura agevole. Chi sta imparando il russo può tranquillamente leggerne due o tre brani al giorno, migliorando la propria comprensione scritta senza affaticarsi troppo. Per di più, il libro è consigliato a chiunque abbia un interesse per la cultura russa: racconta infatti in modo spietato i лихие девяностые, periodo epocale nella storia della Russia moderna, in cui ognuno aveva finalmente ottenuto la libertà di doversi occupare della propria famiglia senza l’ingombrante rete di sicurezza dei 70 anni precedenti.

Il libro è interamente disponibile al seguente indirizzo:

Fai clic per accedere a dnevnik.pdf

Buona lettura!

Le pagode di Элиста

Элиста (Elista) è la capitale della Калмыкия (Kalmykiya), una delle repubbliche che formano la Российская Федерация (Federazione Russa). La Калмыкия, che si trova nelle steppe a sud di Волгоград (Volgograd) e a ovest di Астрахань (Astrakhan), prende il suo nome dai калмыки (kalmyki), una popolazione mongola che alla fine del XVI° e all’inizio del XVII° secolo emigrò dall’Asia Centrale al basso Волга (Volga).

I калмыки, di religione buddista, rappresentano ancora oggi la maggioranza della popolazione della Калмыкия (160.000 abitanti su 270.000 totali), ed è per questo che visitandola potrete trovare diverse costruzioni dalle forme decisamente inattese.

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Si tratta di edifici religiosi e costruzioni di foggia orientale, che risalgono all’ultimo ventennio circa. Questo non è dovuto agli ingenti danni subiti da Элиста nel corso della Seconda Guerra Mondiale, ma al fatto che la costruzione del primo tempio buddista, il Сякюсн-Сюме (Syakyusn-Syume, nella foto in alto), venne decisa solo nel 1989 e ultimata nel 1996.

Da allora, però, la città ha intrapreso una serie di progetti non solo per fornire ai fedeli dei luoghi di culto (come l’enorme Алтн Сюме – Altn Syume, aperta nel 2005), ma anche per decorare le sue piazze e le sue vie in linea con la propria tradizione e le proprie radici. Oltre alla Пагода Семи Дней (Pagoda dei Sette Giorni) nella piazza centrale, la costruzione più appariscente sono sicuramente le Золотые ворота (Porte d’Oro, nella foto qui sotto) costruite nel 1998. 20132706131714

Anche in questo caso abbiamo voluto darvi una dritta forse poco percorribile, ma sicuramente curiosa, per illustrarvi l’immensa varietà di attrazioni e particolarità che offrono il territorio della Russia in particolare, e le terre russofone più in generale. D’altra parte, pensandoci, è normale che sia così: si parla di paesi che tra di loro coprono buona parte di Europa e Asia!

L’ultimo film di Леонид Гайдай – 1992

Леонид Гайдай (Leonid Gaidai) è stato un grande кинорежиссёр (regista cinematografico) e комедиограф (commediografo) sovietico, a cui si devono film e cortometraggi entrati nella storia del cinema in lingua russa.

Oggi vi proponiamo il suo ultimo film, На Дерибасовской хорошая погода, или На Брайтон-Бич опять идут дожди (Su via Deribasovskaya c’è bel tempo, o A Brighton-Beach piove ancora), l’unico suo film uscito dopo il 1991. È un film ambientato principalmente a Brighton-Beach, quartiere di New York caratterizzato da una forte immigrazione dalla Russia, e le vicende si svolgono nel corso della famigerata  перестройка (perestroyka – letteralmente “ricostruzione”): nel clima di distensione tra Washington e Mosca, il КГБ (KGB) collabora con la ЦРУ (CIA) ed invia un agente segreto per aiutare gli americani a debellare la mafia russa.

Nel cast si distingue ancora il fenomenale Андрей Мягков (Andrey Myagkov), di cui già vi abbiamo proposto diversi film (uno anche questa settimana).

https://www.youtube.com/watch?v=5BB-Zk9BHF4

Consigliamo la visione di questo film non solo a chi vuole esercitare la propria comprensione del russo parlato, ma anche a chi vuole dare uno sguardo, con ironia e leggerezza, alla mentalità russa in un periodo di grandi e difficili cambiamenti.

Buona visione!

Кысь di Татьяна Толстая

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Татьяна Толстая (Tatyana Tolstaya) è un personaggio poliedrico, che oltre ad essere una scrittrice formidabile è anche giornalista, insegnante e conduttrice televisiva.

Nata nel 1951 a Ленинград (Leningrado), iniziò a scrivere quando, dopo un’operazione agli occhi, rimase bendata un mese intero. Non potendo leggere, diede sfogo alla sua fantasia, ed ebbe le idee per i suoi primi racconti (poi raccolti in “На золотом крыльце сидели…” – tradotto anche in italiano come “Sotto il portico dorato”).

“Кысь” (“Kys'”è invece il suo primo romanzo, pubblicato nel 2001, che Татьяна Толстая ha scritto in un periodo di ben 14 anni. Il romanzo è ambientato in uno scenario post-apocalittico, in cui le persone sono vittime di mutazioni e la conoscenza umana è regredita di centinaia di anni, tanto che Татьяна Толстая utilizza un linguaggio corrotto tra il dialettale e l’ignorante. Nel buio si aggira il Кысь, un mostro mai visto da nessuno che urla in modo terribile e si nutre della ragione di chi rimane solo. In questo scenario disperato, però, Татьяна Толстая ambienta un romanzo non tanto drammatico quanto satirico.

Кысь è un libro di difficile lettura, ma incredibilmente profondo. Purtroppo non è stato tradotto in italiano, ma se ne può trovare la versione inglese, “The Slynx”.

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A chi volesse leggere qualcosa di Татьяна Толстая in italiano, tuttavia, non possiamo che consigliare il bellissimo “Sotto il portico dorato”, straordinaria raccolta di racconti disponibile anche in Italia.