La “mortadella” sovietica: докторская колбаса

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La cosiddetta докторская колбаса (letteralmente “salsiccia dei dottori”) è uno degli affettati più noti e celebri in Russia e in tutti i paesi post-sovietici. Si tratta di una salsiccia di carne bollita di colore rosa chiaro, che oltre ad essere mangiata con il pane è anche utilizzata in varie altre preparazioni (ad esempio in insalate come la салат оливье, da noi nota come insalata russa).

La storia della докторская колбаса è estremamente interessante: apparve infatti sugli scaffali sovietici nel 1936, e venne creata come cibo “dietetico” e addirittura “curativo”, di alta qualità ma a basso prezzo dato che doveva essere accessibile alle tasche di chiunque. L’ordine di mettere a punto e produrre questo alimento venne addirittura dai vertici sovietici, da Сталин (Stalin) stesso, e di questo progetto si occupò in prima persona Анастас Микоян (Anastas Mikoyan) in qualità di народный комиссар пищевой промышленности СССР (commissario del popolo per l’industria alimentare dell’Unione Sovietica).

La ricetta venne messa a punto da dei medici, con l’obiettivo di fornire alla popolazione un alimento nutriente e di facile consumo, o più enfaticamente un alimento per “больных, имеющих подорванное здоровье в результате Гражданской войны и царского деспотизма” (i malati, coloro che hanno la salute compromessa come risultato della Guerra Civile e del despotismo dello Zar), come si può leggere nei documenti ufficiali.

La ricetta prevedeva per ogni 100 chilogrammi di колбаса: 25 chilogrammi di carne di manzo di alta qualità, 70 chilogrammi di carne di maiale semi-grassa, 3 chilogrammi di uova e 2 chilogrammi di latte di mucca. Venne prodotta in questo modo nel corso di quasi 40 anni, ma negli anni ’70 la ricetta venne “manomessa”.

Da allora la докторская колбаса continua ad essere molto popolare, ma nessuno ne conosce più gli effettivi ingredienti. Molto probabilmente, anzi sicuramente, contiene amido ed altri riempitivi: questa l’origine di varie battute, tipiche ed esemplificative dell’umorismo russo. A questo riguardo, vi segnaliamo un video che abbiamo pubblicato sulla nostra pagina facebook con un estratto dalla commedia На Дерибасовской хорошая погода, или На Брайтон-Бич опять идут дожди, in cui un emigrante russo si lamenta della qualità dei prodotti venduti in un negozio russo negli Stati Uniti:

Riportiamo qui sotto cosa dicono e la relativa traduzione:

ВНИМАНИЮ НОВЫХ ИММИГРАНТОВ ИЗ СССР! ТОЛЬКО У НАС! РОДНЫЕ ПРОДУКТЫ ДЛЯ ПРИВЫКАНИЯ К АМЕРИКАНСКОЙ ЖИЗНИ.

– Я требую жалобную книгу немедленно!
– Да на-на! Подавись, алкаш!
– Я вам напишу!
– Но-но-но!
– Я вам все напишу!
– Пиши, пиши, грамотный сильно!

– Чего шумим, дядя Миша?
– О! Вы будете свидетелем. Это мафия! Вы думаете это настоящие отечественные товары? Нет! Они пишут «Волна».
– Так.
– А запихивают туда французский камамбер! Вчера я открыл банку кильки и что вы думаете? Это же сплошной лосось! А колбаса?
– Положь колбасу!
– Написано «Молодёжная».
– Ага.
– Да это же чистой воды телятина! А где крахмал? А где, я извиняюсь, туалетная бумага? А где хоть какой-нибудь наполнитель? Нет, вы посмотрите сами! Вы посмотрите!
– Ну вот! Товар качественный!

ATTENZIONE NUOVI IMMIGRATI DALL’UNIONE SOVIETICA! SOLO DA NOI! ALIMENTI DI CASA NOSTRA PER ABITUARSI ALLA VITA AMERICANA.

– Datemi il libro dei reclami immediatamente!
– Sì tieni tieni! Ingozzati, ubriacone!
– Ve lo scrivo!
– Sì-sì-sì!
– Vi scrivo tutto!
– Scrivi, scrivi, visto che sei così istruito!

– Perché tanto rumore, zio Misha?
– Oh! Sarà il mio testimone. Questa è mafia! Pensa che questi sono prodotti originali dalla nostra patria? No! Scrivono “Volna” (“Onda”, nome della marca – ndr)
– Sì.
– E ci infilano il camembert francese! Ieri ho aperto una scatoletta di kil’ki (spratti in salsa di pomodoro – ndr) e cosa pensa fossero? Era assolutamente del salmone! E la salsiccia?
– Prendi la salsiccia!
– C’è scritto “Molodezhnaya” (“Giovane”, nome della marca – ndr)
– Sì.
– Ma è carne di vitello di prima scelta! Dov’è l’amido? Dov’è, mi scuso, la carta igienica? Dov’è un qualsivoglia riempitivo? No, guardi da solo! Guardi da solo!
– Ecco! La merce è di qualità!

Buona visione!

 

Realismo e modernità in Пименов

Юрий Пименов (Yuriy Pimenov) è un художник (pittore) russo e moscovita che nel corso della sua vita ha attraversato praticamente ogni fase della parabola sovietica, riflettendone le diverse caratteristiche nell’evoluzione della propria pittura.

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Nato nel 1903 a Москва (Mosca), Пименов frequentò il celebre ВХУТЕМАС (Vhutemas, per esteso Высшие художественно-технические мастерские – Atelier superiore di arte e tecnica) assieme ad Александр Дейнека (Aleksandr Deineka) nella prima metà degli anni ’20. Sempre come Дейнека, Пименов fece parte del collettivo artistico ОСТ (OST, per esteso Общество художников-станковистов – Società degli artisti-operai), che sempre negli anni ’20 si prefiggevano di dipingere e propagandare l’industrializzazione e le conquiste sovietiche utilizzando tecniche pittoriche ispirate all’espressionismo tedesco.

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Più avanti nella sua vita, la pittura di Пименов si evolse verso soggetti più intimistici e verso l’impressionismo. Пименов si dedicò non solo alla pittura, ma anche all’insegnamento, alla scenografia teatrale ed alla produzione di плакаты (manifesti) cinematografici.

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Pluripremiato nell’arco di oltre quattro decenni nel corso della sua attività, Пименов morì nel 1977 ed è sepolto nel Новодевичье кладбище (cimitero di Novodevichiy).

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Potete trovare oltre 130 opere di Пименов al seguente indirizzo:

https://artchive.ru/artists/31296~Yuri_Ivanovich_Pimenov/works

Vi consigliamo di sfogliare queste opere per viaggiare attraverso oltre cinquant’anni di storia sovietica e russa, grazie ad un grande artista che ci ha regalato istantanee di ogni genere, permettendoci in un certo senso di passeggiare per la Москва di quel (lunghissimo!) periodo.

Ещё раз – cortometraggio di Aleksandr Petrov

С Новым годом! (Buon anno!)

Vogliamo iniziare questo 2018 con l’opera di un grande dell’animazione russa, Александр Петров (Aleksandr Petrov), di cui vi avevamo già proposto alcune opere nel corso degli anni passati.

Ещё раз! (Un’altra volta!) è un cortometraggio del 2010, che è in realtà opera della Мастерская Александра Петрова (Studio di Aleksandr Petrov). Ma questa è solo una buona notizia, dato che significa che la sua arte e la sua abilità nella tecnica della живопись по стеклу (pittura su vetro) viene tramandata ad altri artisti! O meglio, artiste: i neanche 3 minuti di Ещё раз! sono frutto di un anno e mezzo di lavoro di Татьяна Окружнова, Алина Яхьяева, Екатерина Овчинникова, Наталья Павлычева, Елена Петрова, Мария Архипова, Светлана Топорская, sotto la direzione di Петров.

Nel cortometraggio si vedono scene dalla Ярославль (Yaroslavl’) degli anni ’30, vista con gli occhi di un bambino che esce dalla sua коммуналка (appartamento condiviso) e gira per le vie del centro. Anche se non è parlato, e quindi vederlo non permette di esercitare affatto la propria comprensione della lingua russa, è comunque interessante dal punto di vista storico: in molti considerano che Петров e le artiste del suo studio sono riusciti a rappresentare perfettamente la Ярославль di allora.

 

Buona visione!

Il ritorno di Остап Бендер

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Vi abbiamo già parlato della prima opera di Ильф и Петров (Il’f e Petrov), Двенадцать стульев (Le 12 sedie), il cui travolgente protagonista Остап Бендер (Ostap Bender) è diventato un personaggio tra i più famosi nella cultura popolare russa e di lingua russa in genere.

Un personaggio così dirompente, Остап Бендер, da convincere i suoi due autori Ильф и Петров a riportarlo sulla scena nel loro secondo romanzo, Золотой телёнок (Il vitello d’oro), pubblicato tre anni dopo Двенадцать стульев. In realtà Золотой телёнок sarebbe potuto essere pubblicato molto prima, dato che i due autori si misero al lavoro già nel 1928, ma Ильф nel corso del 1929 decise di provare a diventare фотохудожник (fotografo artistico) e i lavori rallentarono. Петров racconta: “Было у меня на книжке восемьсот рублей, и был чудный соавтор. Я одолжил ему мои восемьсот рублей на покупку фотоаппарата. И что же? Нет у меня больше ни денег, ни соавтора.” (“Per il libro avevo ottocento rubli, ed un coautore meraviglioso. Gli ho prestato i miei ottocento rubli per comprare una macchina fotografica. E cosa è successo? Non ho più né i soldi, né il coautore.”

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Anche questo, come il precedente, è un плутовской роман (romanzo picaresco) in cui i personaggi viaggiano all’avventura per tutta la Russia sovietica e non solo: buona parte dell’intreccio si svolge a Черноморск (Chernomorsk), che è chiaramente Одесса (Odessa), e nella steppa dell’odierno Казахстан (Kazakistan).

Consigliamo la lettura di questo роман, come sempre, per esercitare la comprensione del russo scritto: la scrittura di Ильф и Петров è divertente e chiara, ricercata e varia nelle espressioni senza essere complicata nelle costruzioni. Insomma, leggere Золотой телёнок arricchirà il vostro vocabolario senza richiedere uno sforzo eccessivo. Inoltre, Золотой телёнок è un caposaldo della letteratura satirica russa e sovietica, ed è una lettura divertente ed anche interessante nella sua scanzonata rappresentazione della neonata Unione Sovietica degli anni ’20 e ’30.

Buona lettura!

Лаврентий Берия: la verità (o no?)

Nel corso delle ultime settimane, ogni domenica sera il Первый канал (Primo canale della tv nazionale russa) sta trasmettendo “Страна Советов – Забытые вожди” (Lo stato dei Soviet – Condottieri dimenticati), una serie di documentari storici dedicati a personalità di spicco dell’Unione Sovietica, i cui nomi sono conosciuti ma la cui storia non lo è altrettanto.

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Si tratta di un документально-исторический цикл (ciclo di documentari storici) girato solo l’anno scorso, finanziato dal Министерство культуры Российской Федерации (Ministero della cultura della Federazione Russa) e destinato a fare discutere. In particolare, potrebbe essere fonte di controversie la doppia puntata dedicata a Лаврентий Берия (Lavrentiy Beria): nel documentario si raccontano infatti tutti i suoi successi come dirigente politico, prima nel Caucaso e poi su tutto il territorio dell’Unione Sovietica, e si oltrepassa la narrativa kruscheviana secondo la quale Берия era non solo il principale responsabile delle purghe staliniane (a cui in realtà mise freno) ma anche un violentatore ed assassino di giovani donne (accuse mai provate). Revisionismo o giusta riabilitazione? Propaganda sciovinista o informazione?

Il documentario, di cui vi forniamo sia il link originale che un link su youtube (comunque da aprire in altra finestra), è in ogni caso estremamente interessante e di eccellente fattura. È consigliato non solo a chi è appassionato di storia, ma anche a chi vuole esercitare la comprensione del russo parlato: la narrazione è molto chiara, con voci misurate e pronunce senza accenti. Vedere questo, e gli altri film di questa serie, è senz’altro un ottimo esercizio per chi già capisce il russo ma ha difficoltà a seguire i film o i notiziari.

http://www.1tv.ru/doc/pro-istoriyu/strana-sovetov-zabytye-vozhdi-lavrentiy-beriya-dokumentalno-istoricheskiy-cikl

Buona visione!

Борис Пайчадзе, il più grande calciatore georgiano

Борис Пайчадзе (Boris Paichadze) nacque nel 1915 in un piccolo paese della Грузия (Georgia), allora parte della Российская империя (Impero russo).

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La sua abilità col pallone tra i piedi nel ruolo di нападающий (attaccante) lo fece arrivare a giocare per la Динамо Тбилиси (Dinamo Tbilisi), dove lo portò il temutissimo Лаврентий Берия (Lavrentiy Beria), ex-giocatore e grandissimo tifoso della stessa squadra, ed allora Первый секретарь (Primo Segretario, e quindi plenipotenziario) del partito in Грузия. Il suo trasferimento dal Поти (Poti), piccola squadra di provincia, venne ordinato da Берия nel 1936, prima dell’inizio del primo campionato di calcio dell’Unione Sovietica, in cui Берия voleva vedere trionfare la sua Динамо Тбилиси (non ci riuscì mai: venne condannato a morte ben prima che la Динамо Тбилиси vincesse il suo primo ed unico titolo nel 1964).

Oggi lo stadio della Динамо Тбилиси porta il suo nome.

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La sua storia, appassionante ed interessante, è meravigliosamente raccontata in questo articolo in lingua italiana su di lui:

Boris Paichadze: lo strano destino del campione georgiano

In lingua russa e per permettervi di esercitare la vostra comprensione del russo scritto, invece, vi riportiamo quest’altro articolo, che fornisce anche una raccolta di opinioni di giornalisti dell’epoca riguardo allo stile di gioco di Борис Пайчадзе:

http://www.peoples.ru/sport/football/paichadze/history.html

Buona lettura!