Орджоникидзе nelle foto di un tempo

ee573ee0a7bc7a9926fc7b5ee4173dae6825b9e6

Орджоникидзе (Ordzhonikidze) altro non è che il nome con cui l’odierna Владикавказ (Vladikavkaz) è stata chiamata nel corso di circa 60 anni ai tempi dell’Unione Sovietica. Questa città del Северный Кавказ (Caucaso Settentrionale), capitale della Республика Северная Осетия — Алания (Repubblica dell’Ossezia Settentrionale – Alania), è una delle città più a sud della Russia, in prossimità del confine con la Georgia. 

3a296fa075df5ff97ce79a277938f9c595f9f48c

Usiamo il nome Орджоникидзе in questo articolo in quanto le foto che vi proponiamo, di cui siamo venuti a conoscenza grazie al meraviglioso sito Это Кавказ (Questo è il Caucaso), sono tutte scattate all’epoca in cui la città si chiamava così, ed in particolare nel secondo dopoguerra. Il fotografo Федор Федосеев (Fyodor Fedoseyev) è un veterano della Seconda Guerra Mondiale in pensione che per ben 24 anni ha collaborato con il giornale locale Социалистическая Осетия (Ossezia Socialista), facendo pubblicare circa 400 sue foto della città. Oltre a quelle foto, però, Федосеев ne ha conservate meticolosamente con data e descrizione molte altre, oltre ventimila, ed ora suo nipote Сергей (Sergey) le sta pubblicando poco a poco sulle sue pagine social.
91ae390dda7a73b8d60526c2a8b7053fe7672a21

Queste foto mostrano la vera e propria metamorfosi che attraversò Орджоникидзе nel corso degli anni ’60 e ’70, passando dalle vecchie case a un solo piano e senza alcun comfort agli edifici moderni dotati di elettricità, gas ed acqua. Un vero e proprio salto dall’età della pietra all’era moderna, usando le parole dello stesso nipote del fotografo.

A chi di voi conosce o sta studiando il russo, consigliamo non solo di sfogliare le bellissime foto riportate all’indirizzo qui sotto, ma anche di leggere l’articolo: non solo la storia è interessante, ma la sua lettura è anche un ottimo esercizio di comprensione del testo, considerando la varietà del lessico usato (che pur senza risultare ostico presenta termini di varia natura – fotografia, architettura, social…):

https://etokavkaz.ru/gorod/odnoetazhnaya-osetiya-kadry-iz-unikalnogo-fotoarkhiva

Buona lettura e buona visione!

I “reportage” di Натта Конышева

Натта Конышева (Natta Konysheva) è una pittrice avanguardista russa nata a Москва (Mosca) nel 1935. Nel corso della sua vita, la Конышева ha lavorato come illustratore per alcune case editrici (anni ’60 e ’70), entrando poi a far parte di diverse associazioni artistiche (tra cui la МОССХ, Московский Союз Художников – Associazione degli Artisti di Mosca, e la Ирида, associazione di donne pittrici).

20180220_1_konysheva_1__

Nel corso degli anni ’70 e ’80 la Конышева si fece conoscere grazie a numerosissime mostre, inizialmente nella forma di квартирник (kvartirnik), ovverosia mostre casalinghe organizzate negli appartamenti di altri artisti o di appassionati d’arte, e poi anche in contesti più ufficiali, tanto in Russia quanto all’estero.

20180220_5_konysheva_1__

Lo stile pittorico della Конышева è difficile da descrivere, se non come un agglomerato delle più diverse tendenze artistiche del XX° secolo: primitivismo, post-impressionismo, espressionismo e surrealismo. Meglio rifarsi alla descrizione che la stessa pittrice dà del suo lavoro: репортажность с элементом чудес (reportage con un elemento di miracolo). Ve ne riportiamo alcuni esempi, ma vi consigliamo di dare un’occhiata anche ai seguenti indirizzi:

https://artchive.ru/artists/22229~Natta_Ivanovna_Konysheva/works

http://www.svoykrug.com/Artists/konysheva.html

https://nattakonisheva.livejournal.com/

20180220_8_konysheva_1__

Le catacombe di Одесса e l’operazione Форт

Nel corso di questi anni abbiamo dedicato diversi articoli alla città di Одесса (Odessa), la città russofona ucraina che si trova sulle rive del Чёрное море (Mar Nero), ma ancora non vi abbiamo parlato delle sue катакомбы (catacombe).

img_1589

Il sottosuolo di Одесса è infatti attraversato da un fitto reticolo di gallerie, per una lunghezza complessiva di oltre 2500 chilometri. Queste gallerie sono per la grandissima maggior parte delle cave, da cui veniva estratta la roccia calcarea (ракушечник) utilizzata per la costruzione degli edifici della città.

Già alla fine del XIX° secolo, lo svuotamento del sottosuolo di Одесса che conseguiva da questa attività iniziò a portare a crolli e cedimenti strutturali degli edifici in superficie, tanto che le autorità sovietiche subito dopo la rivoluzione vietarono l’estrazione del ракушечник entro i limiti urbani.

46342275

Le catacombe sono ammantate da un’aura di leggenda e di eroismo, in quanto da una parte servirono a lungo ai criminali locali per occultarvi i beni oggetto di contrabbando provenienti dal porto, mentre dall’altra durante la Великая Отечественная война (letteralmente “Grande Guerra Patriottica”, la Seconda Guerra Mondiale) furono utilizzate come rifugio dai partigiani sovietici nel corso dell’occupazione delle forze dell’Asse.

La партизанский отряд (divisione partigiana) comandata da Владимир Молодцов (Vladimir Molodzov), a capo dell’operazione Форт (Forte), creò immensi problemi alle forze di occupazione rumene: i 75-80 partigiani che si nascondevano nelle катакомбы eliminavano centinaia di ufficiali, sabotavano le linee di comunicazione e raccoglievano informazioni preziose per l’Armata Rossa, e specie per l’aviazione che grazie a queste informazioni più volte attaccò con precisione chirurgica il nemico. Le forze di occupazione facevano crollare o asfaltare gli ingressi alle катакомбы, ci iniettavano gas velenoso, ma senza riuscire ad avere la meglio sui partigiani.

d09cd0bed0bbd0bed0b4d186d0bed0b2_d092d0bbd0b0d0b4d0b8d0bcd0b8d180_d090d0bbd0b5d0bad181d0b0d0bdd0b4d180d0bed0b2d0b8d187

Catturato dal nemico e condannato a morte, a Молодцов venne proposto di chiedere la grazia, ma rispose: «Мы на своей земле помилования у врагов не просим!» (“Noi nella nostra terra non chiediamo la grazia ai nemici!”).

Le катакомбы sono tuttora accessibili, ma molto pericolose in quanto labirintiche, non illuminate e spesso allagate. Si consiglia quindi, a chi volesse, di accedervi solo nell’ambito di escursioni guidate presso il музей “Тайны подземной Одессы” (Museo “Segreti di Odessa sotterranea”), nel quartiere Молдаванка.

Questo il sito del museo:

http://www.katakomby.odessa.ua/

Женатый холостяк: commedia del 1982

Nel corso degli anni vi abbiamo già proposto svariati esempi di кинокомедия (commedia cinematografica) di epoca sovietica, ed anche oggi ve ne proponiamo una particolarmente piacevole.

Ambientata e girata in Крым (Crimea) ed in particolare nella città di Севастополь (Sevastopol’), Женатый холостяк (Lo scapolo sposato) racconta una storia di malintesi e inganni (ma a fin di bene!) in famiglia: Тамара (Tamara, impersonata da Лариса Удовиченко – Larisa Udovichenko) ritornando a casa in treno conosce Сергей (Sergey, impersonato da Юрий Григорьев – Yuriy Grigoryev), al quale racconta le sue disavventure di coppia. Il marito vive lontano, continuano a lasciarsi e a tornare insieme, i suoi genitori ancora non l’hanno conosciuto e il suo bambino di 3 anni nemmeno lo ricorda.

Innamoratosi, Сергей decide quindi di ricorrere a un подлог (inganno): si presenta a casa dei genitori di Тамара quando questa non c’è, presentandosi come marito e padre del bambino. Ne seguiranno ulteriori divertenti equivoci.

Consigliamo la visione di questo film a tutti quelli che, già in grado di comprendere bene il russo parlato, volessero esercitare questa loro capacità. Si tratta di un film piuttosto corto, di poco più di 80 minuti, quindi anche tenendo conto della necessità di rivedere alcune scene per distinguere meglio i dialoghi può comunque essere visto in una sola seduta.

Lo potete vedere qui sotto:

https://www.youtube.com/watch?v=Q31SlWh-sZ0

Buona visione!

 

 

 

Май Данциг: oltre il paesaggio industriale

Tra gli artisti sovietici e post-sovietici, Май Данциг (Mai Dantsig) ricopre senz’altro un posto particolare: nato a Минск (Minsk) nell’attuale Белоруссия (Bielorussia) nel 1930, Данциг ha sempre risieduto nella sua città natale, escludendo solo i periodi dell’evacuazione nel corso della seconda guerra mondiale e degli studi a Москва (Mosca).

d0be8c59a13225d83b14181cc591f39f

Pluripremiato sia ai tempi dell’Unione Sovietica che poi in Bielorussia, dove ha insegnato alla Белорусская государственная академия искусств (Accademia Statale delle Arti Bielorussa), Данциг è un esponente del realismo sovietico che ha dipinto tele dei generi più disparati.

00786547cde78ff20fd9bfc62ab71db5

Tra i suoi temi prediletti vi è certamente la sua Минск, di cui ha dipinto decine e decine di scorci più o meno pittoreschi, così come si presentava ai suoi occhi nel corso dei suoi lunghi anni di attività. Ma Данциг fu molto produttivo anche come pittore propagandista, anche se forse nel suo caso è più corretto dire “celebrativo” come testimonia il suo grandioso И помнит мир спасённый (E ricorda il mondo salvato).

Данциг iniziò questo dipinto nel 1985, in occasione del quarantennio della победа (vittoria) nella Seconda Guerra Mondiale, e ci si dedicò nel corso di ben 10 anni fino al 1995. Questo монументальное полотно (tela monumentale) a tinte fosche di 7 x 3,5 metri rappresenta la Madonna Sistina di Raffaello circondata da città in fiamme, donne che piangono, soldati feriti e stremati e prigionieri. Данциг in quest’opera inverte la tradizionale centralità del popolo nella pittura sovietica e lo rende sfondo, gravitante attorno alla Madonna Sistina (salvata dai bombardamenti di Dresda e restaurata a Москва).

25d02598_25d025bf25d025be25d025bc25d025bd25d025b825d12582_25d025bc25d025b825d12580_25d1258125d025bf25d025b025d1258125d1259125d025bd25d025bd25d1258b25d025b9

Potete trovare le immagini di molti altri dei lavori di Данциг a questo indirizzo:

http://artpoisk.info/artist/dancig_may_vol_fovich_1930/gallery/

 

 

Il панно di Togliatti

Тольятти (Togliatti), in Italia nota con il nome erroneo di Togliattigrad, è una città della Russia centrale che si trova sulle anse del fiume Волга (Volga).

D184D0BED182D0BE_D090D0BDD182D0BED0BDD0BED0B2D0BED0B9_D090_D09F_2

Come dice il nome, quella che un tempo si chiamava Ставрополь (Stavropol’) nel 1964 venne rinominata in onore del Segretario del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti. Questo nome di sapore italiano venne conservato anche a seguito del referendum cittadino del 1996, con il quale si intendeva ripristinare il nome originario: non solo non si raggiunse il quorum, ma il 70% dei votanti era comunque a favore del mantenimento del nome Тольятти.

E i collegamenti con l’Italia non finiscono qui: nel 1966 in collaborazione con la FIAT le autorità sovietiche iniziarono a costruire quella che tuttora è la più grande fabbrica automobilistica in Russia, la АвтоВАЗ (AvtoVaz, per esteso Волжский автомобильный завод ovverosia “fabbrica di automobili del Volga”), nota per la produzione della Lada. Questo завод portò con sé uno sviluppo demografico clamoroso, tanto che la popolazione è da allora aumentata oltre cinque volte, fino agli attuali quasi 800.000 abitanti.

D184D0BED182D0BE_D090D0BDD182D0BED0BDD0BED0B2D0BED0B9_D090_D09F_1

È proprio la Волжский автомобильный завод ad aver fatto eseguire, in onore dei cinquant’anni dell’Unione Sovietica, un monumento molto particolare: il панно (murale) Радость труда (Gioia del lavoro), una enorme stele-mosaico ideata da Юрий Королёв (Yuri Korolev) e realizzata nel corso degli anni dal 1977 al 1981. Lunga 100 metri, alta 5 e larga 3, si tratta senz’altro di una composizione unica nel suo genere: 530 metri quadri di mosaici smaltati ed oltre 3 milioni e mezzo di tessere di più di 100 colori, di cui purtroppo ormai già il 20-25% è andato perso.

D184D0BED182D0BE_D090D0BDD182D0BED0BDD0BED0B2D0BED0B9_D090_D09F_5

Purtroppo, infatti, questo панно si trova in uno stato di abbandono e rovina: nascosto agli occhi degli stessi cittadini di Тольятти in una zona chiusa dietro mura e filo spinato, le immagini di lavoro, guerra e conquista del cosmo di Радость труда si stanno velocemente sbiadendo e cadendo a pezzi.

Fortunatamente negli ultimi anni un gruppo di cittadini si è mobilitato con l’organizzazione «За спасение стелы-панно «Радость труда» (Per il salvataggio della stele-murale “Gioia del lavoro”) ed ha convinto l’amministrazione cittadina a intervenire quantomeno per fermarne il degrado. L’obiettivo finale è radunare e costruire attorno a Радость труда un vero e proprio complesso museale: speriamo davvero che questo obiettivo diventi realtà, e si possa un giorno visitare questo pezzo di storia della città e del paese intero.

Per quel giorno potreste, grazie ai nostri corsi per turisti, imparare la lingua russa ed essere in grado di viaggiare autonomamente anche in città meno turistiche come Тольятти. Siamo a vostra disposizione!

Сочи: oltre le Olimpiadi

sochi

Nel corso degli ultimi anni sicuramente avrete già sentito parlare di Сочи (Sochi), città della Russia meridionale che si trova sulla costa del Чёрное море (Mar Nero) nella regione di Краснодар (Krasnodar). È stata infatti teatro degli Зимние Олимпийские игры 2014 (Giochi Olimpici Invernali del 2014), ed anche lo scorso anno vi si giocarono alcune partite del Чемпионат мира по футболу 2018 (Campionato del mondo di calcio 2018).

otdyhayuschie_17

L’importanza di Сочи, però, non si ferma alle Olimpiadi né al Campionato del Mondo: si tratta infatti della più grande località turistica russa, direttamente sul mare e al tempo stesso circondata da montagne. Si trova in una regione un tempo parte dell’Impero Ottomano, che passò alla Russia solo nel XIX° secolo. La città di Сочи, che prende il nome dal fiume che la attraversa, è così nota solo dal 1896, anche se l’insediamento originario risale al 1838 quando iniziò la costruzione di una fortezza, форт Александрия (Forte Alessandria).

Uspensky_house_Sochi

Dal punto di vista architettonico, una delle zone più interessanti di Сочи è senz’altro Курортный проспект (Kurortniy prospekt), lungo i cui 10 chilometri vennero costruiti, a partire dalla fine degli anni ’20 fino alla fine degli anni ’30, e poi ancora dopo la Seconda Guerra Mondiale, numerosi edifici disegnati dagli architetti più famosi dell’epoca in Unione Sovietica. Su Курортный проспект si trova inoltre Платановая аллея (Viale dei Platani), con le sue Поющие фонтаны (Fontane cantanti) ed i loro spettacoli di luci e musica.

hqdefault

Vale senz’altro la pena di trascorrere qualche settimana a Сочи, per passeggiare all’ombra di Платановая аллея e gustarsi il brusio diurno e notturno che anima la città. Se volete apprezzare il vostro soggiorno davvero, però, meglio essere in grado di capire e farsi capire senza problemi: venite a studiare russo da noi con i nostri corsi per turisti!

Buon viaggio!

 

 

Дело Артамоновых, un’epopea russa

i_001

Tra i romanzi di Максим Горький (Maksim Gorky) un posto particolare lo occupa sicuramente l’epopea della famiglia Артамонов (Artamonov), intitolata Дело Артамоновых (L’affare degli Artamonov).

Горький scrisse questo роман (romanzo) nel 1925 nel corso della sua permanenza nel nostro paese, in Italia e più precisamente a Sorrento. Anche se è scritto a Sorrento, tuttavia, in Дело Артамоновых si respira la Russia più profonda.

231216834

La famiglia Артамонов si trasferisce nella piccola città immaginaria di Дрёмов (Dryomov), nella campagna russa. Il capostipite Илья (Ilya), accompagnato dai figli, si adopera per aprire una fabbrica di tessuti di lino e per vincere la diffidenza dei locali, da forestiero qual è.

Горький ci racconta l’epopea di questa famiglia, nel corso di più di cinquant’anni dalla seconda metà del XIX° secolo fino alla Rivoluzione Russa del 1917. Ci fa entrare nella psicologia degli Артамонов ed anche di altri personaggi della città, che vediamo crescere e invecchiare, moltiplicarsi, partecipare alla vita della famiglia e della città o estraniarsene.

Consigliamo la lettura di questo роман a tutti coloro che hanno una buona comprensione del russo scritto, sia come esercizio pratico che per approfondire come la Russia, lontano da Mosca e San Pietroburgo, abbia attraversato uno dei periodi di più grande cambiamento della storia mondiale. Avvertiamo che il russo di Горький può risultare ostico, sia a causa delle descrizioni dettagliate che per via del suo sforzo nel riprodurre realisticamente il linguaggio dei personaggi che ci presenta (anche qualora si tratti di riflessioni personali tra sé e sé e non di dialoghi), ma proprio per questo si tratta di un esercizio di lettura utile e gratificante.

Buona lettura!

Realismo e modernità in Пименов

Юрий Пименов (Yuriy Pimenov) è un художник (pittore) russo e moscovita che nel corso della sua vita ha attraversato praticamente ogni fase della parabola sovietica, riflettendone le diverse caratteristiche nell’evoluzione della propria pittura.

new-moscow-oil-on-canvas-the-state-tretyakov-gallery

Nato nel 1903 a Москва (Mosca), Пименов frequentò il celebre ВХУТЕМАС (Vhutemas, per esteso Высшие художественно-технические мастерские – Atelier superiore di arte e tecnica) assieme ad Александр Дейнека (Aleksandr Deineka) nella prima metà degli anni ’20. Sempre come Дейнека, Пименов fece parte del collettivo artistico ОСТ (OST, per esteso Общество художников-станковистов – Società degli artisti-operai), che sempre negli anni ’20 si prefiggevano di dipingere e propagandare l’industrializzazione e le conquiste sovietiche utilizzando tecniche pittoriche ispirate all’espressionismo tedesco.

wide-ways-1951

Più avanti nella sua vita, la pittura di Пименов si evolse verso soggetti più intimistici e verso l’impressionismo. Пименов si dedicò non solo alla pittura, ma anche all’insegnamento, alla scenografia teatrale ed alla produzione di плакаты (manifesti) cinematografici.

yu-pimenov-beginning-of-love

Pluripremiato nell’arco di oltre quattro decenni nel corso della sua attività, Пименов morì nel 1977 ed è sepolto nel Новодевичье кладбище (cimitero di Novodevichiy).

yuri-pimenov-stewardess-oil-1971

Potete trovare oltre 130 opere di Пименов al seguente indirizzo:

https://artchive.ru/artists/31296~Yuri_Ivanovich_Pimenov/works

Vi consigliamo di sfogliare queste opere per viaggiare attraverso oltre cinquant’anni di storia sovietica e russa, grazie ad un grande artista che ci ha regalato istantanee di ogni genere, permettendoci in un certo senso di passeggiare per la Москва di quel (lunghissimo!) periodo.

Тетрис: dal ВЦ di Mosca al mondo

Nel corso della vostra vita, in un modo o nell’altro, lo avrete incontrato. Ci avrete giocato da bambini o ne avrete sentito parlare da qualcuno più anziano di voi, ma senz’altro sapete di cosa si tratta: Тетрис (Tetris) è la компьютерная игра (gioco per computer) per eccellenza, ed è russo.

tetris-640x342

Conoscete la storia di questa головоломка (rompicapo)? È il 1984, e al Вычислительный центр Академии наук СССР (Centro computazionale dell’Accademia delle scienze dell’URSS) di Москва (Mosca) il 28enne ricercatore russo Алексей Пажитнов (Aleksey Pazhitnov) studia le interazioni tra intelligenza artificiale e comandi vocali.

Nell’ambito di queste ricerche utilizza vari rompicapo, tra cui il pentamino con le sue figure composte da cinque blocchi. Dato che però le capacità computazionali dei computer dell’epoca erano limitate, Пажитнов decise di confinare il suo studio alle figure del tetramino, composte da soli quattro blocchi. Ideò quindi un programma nel quale le figure venivano fatte cadere dall’alto e ogni linea che veniva completata scompariva. È così che nacque il celeberrimo gioco Тетрис (nome datogli dallo stesso Пажитнов, combinando le parole “Тетрамино” – Tetramino – e “Теннис” – tennis -).

Nel corso degli anni immediatamente successivi il gioco si diffuse prima a Москва e poi nel resto della Russia, dell’Unione Sovietica e poi oltre il железный занавес (cortina di ferro). Seguirono negoziati e cause per i diritti sul gioco, che coinvolsero i vertici della decadente Unione Sovietica della перестройка (perestroijka), intermediari di vario tipo e colossi del mondo dei videogiochi giapponesi ed americani. Nel frattempo e nonostante tutto, però, il gioco si diffondeva a macchia d’olio: versioni autorizzate o meno di Tetris pullulavano, apparendo sugli schermi dei computer e delle console di tutto il pianeta ed accattivando milioni e milioni di utenti.

Insomma, questo gioco russo ha veramente conquistato il mondo!