Il ritorno di Остап Бендер

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Vi abbiamo già parlato della prima opera di Ильф и Петров (Il’f e Petrov), Двенадцать стульев (Le 12 sedie), il cui travolgente protagonista Остап Бендер (Ostap Bender) è diventato un personaggio tra i più famosi nella cultura popolare russa e di lingua russa in genere.

Un personaggio così dirompente, Остап Бендер, da convincere i suoi due autori Ильф и Петров a riportarlo sulla scena nel loro secondo romanzo, Золотой телёнок (Il vitello d’oro), pubblicato tre anni dopo Двенадцать стульев. In realtà Золотой телёнок sarebbe potuto essere pubblicato molto prima, dato che i due autori si misero al lavoro già nel 1928, ma Ильф nel corso del 1929 decise di provare a diventare фотохудожник (fotografo artistico) e i lavori rallentarono. Петров racconta: “Было у меня на книжке восемьсот рублей, и был чудный соавтор. Я одолжил ему мои восемьсот рублей на покупку фотоаппарата. И что же? Нет у меня больше ни денег, ни соавтора.” (“Per il libro avevo ottocento rubli, ed un coautore meraviglioso. Gli ho prestato i miei ottocento rubli per comprare una macchina fotografica. E cosa è successo? Non ho più né i soldi, né il coautore.”

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Anche questo, come il precedente, è un плутовской роман (romanzo picaresco) in cui i personaggi viaggiano all’avventura per tutta la Russia sovietica e non solo: buona parte dell’intreccio si svolge a Черноморск (Chernomorsk), che è chiaramente Одесса (Odessa), e nella steppa dell’odierno Казахстан (Kazakistan).

Consigliamo la lettura di questo роман, come sempre, per esercitare la comprensione del russo scritto: la scrittura di Ильф и Петров è divertente e chiara, ricercata e varia nelle espressioni senza essere complicata nelle costruzioni. Insomma, leggere Золотой телёнок arricchirà il vostro vocabolario senza richiedere uno sforzo eccessivo. Inoltre, Золотой телёнок è un caposaldo della letteratura satirica russa e sovietica, ed è una lettura divertente ed anche interessante nella sua scanzonata rappresentazione della neonata Unione Sovietica degli anni ’20 e ’30.

Buona lettura!

2 pensieri su “Il ritorno di Остап Бендер

  1. […] Una persona particolarmente avara che non butta mai via nulla potrebbe essere chiamato Плюшкин (Plyushkin), dal personaggio di Мёртвые души (Anime Morte) di Гоголь (Gogol’), mentre a colui che orchestra piani ingegnosi e complicati ci si potrebbe riferire come Остап Бендер (Ostap Bender), dal nome del великий комбинатор (gran macchinatore) dei romanzi di Ильф (Il’f) e Петров (Petrov). […]

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